Nel presente elaborato è stata valutata l’utilità di trattamenti terziari con macrofite per la depurazione spinta dell’effluente dall’impianto convenzionale Livescia di Fino Mornasco (CO), caratterizzato dalla presenza di reflui provenienti dall’industria tessile. Lo studio è stato effettuato su di un sistema di fitodepurazione a flusso sub superficiale orizzontale a scala pilota, costituito da tre vasche in parallelo, una di controllo (priva di piante) e due piantumate rispettivamente con le macrofite Phragmites australis ed Iris pseudacorus. Il sistema è alimentato attraverso un ricircolo del refluo contenuto all’interno di tre serbatoi di accumulo, così da valutare gli effetti della depurazione per tempi di residenza idraulici corrispondenti alla durata delle prove effettuate (2 prove della durata di 30 giorni ciascuna, effettuate tra dicembre 2009 e aprile 2010). Oltre allo studio dei rendimenti e meccanismi di rimozione degli inquinanti tradizionali (COD, SST e nutrienti) è stata rivolta attenzione ai meccanismi di rimozione degli inquinanti tipici del settore tessile (coloranti, tensioattivi, nonilfenoli). Sono inoltre stati effettuati confronti con prove effettuate tra ottobre 2007 e marzo 2008, con le stesse modalità di ricircolo (ma caratterizzate dalla presenza di Typha latifolia anziché di Iris pseudacorus) così da verificare l’evoluzione nel tempo dei meccanismi di rimozione degli inquinanti che avvengono all’interno dei sistemi di fitodepurazione. Le prestazioni depurative ottenute, anche per basse temperature, sono risultate elevate, a prescindere dalla presenza delle macrofite, che hanno leggermente influenzato la rimozione dei nutrienti, dei coloranti, e dei tensioattivi. Le macrofite che hanno determinato una maggiore depurazione sono risultate Iris e Typha, caratterizzate da condizioni vegetative migliori delle Phragmites in entrambe le sperimentazioni. Nel tempo si è verificata una progressiva diminuzione dei meccanismi di rimozione di tipo fisico-chimico, come adsorbimento, sedimentazione e filtrazione, dovuta da una progressiva saturazione del mezzo di riempimento costituente i letti di fitodepurazione.
Studio sulla rimozione di inquinanti convenzionali e tipici dei reflui tessili attraverso un impianto pilota di fitodepurazione
ROSSETTI, LUCA EMANUELE
2009/2010
Abstract
Nel presente elaborato è stata valutata l’utilità di trattamenti terziari con macrofite per la depurazione spinta dell’effluente dall’impianto convenzionale Livescia di Fino Mornasco (CO), caratterizzato dalla presenza di reflui provenienti dall’industria tessile. Lo studio è stato effettuato su di un sistema di fitodepurazione a flusso sub superficiale orizzontale a scala pilota, costituito da tre vasche in parallelo, una di controllo (priva di piante) e due piantumate rispettivamente con le macrofite Phragmites australis ed Iris pseudacorus. Il sistema è alimentato attraverso un ricircolo del refluo contenuto all’interno di tre serbatoi di accumulo, così da valutare gli effetti della depurazione per tempi di residenza idraulici corrispondenti alla durata delle prove effettuate (2 prove della durata di 30 giorni ciascuna, effettuate tra dicembre 2009 e aprile 2010). Oltre allo studio dei rendimenti e meccanismi di rimozione degli inquinanti tradizionali (COD, SST e nutrienti) è stata rivolta attenzione ai meccanismi di rimozione degli inquinanti tipici del settore tessile (coloranti, tensioattivi, nonilfenoli). Sono inoltre stati effettuati confronti con prove effettuate tra ottobre 2007 e marzo 2008, con le stesse modalità di ricircolo (ma caratterizzate dalla presenza di Typha latifolia anziché di Iris pseudacorus) così da verificare l’evoluzione nel tempo dei meccanismi di rimozione degli inquinanti che avvengono all’interno dei sistemi di fitodepurazione. Le prestazioni depurative ottenute, anche per basse temperature, sono risultate elevate, a prescindere dalla presenza delle macrofite, che hanno leggermente influenzato la rimozione dei nutrienti, dei coloranti, e dei tensioattivi. Le macrofite che hanno determinato una maggiore depurazione sono risultate Iris e Typha, caratterizzate da condizioni vegetative migliori delle Phragmites in entrambe le sperimentazioni. Nel tempo si è verificata una progressiva diminuzione dei meccanismi di rimozione di tipo fisico-chimico, come adsorbimento, sedimentazione e filtrazione, dovuta da una progressiva saturazione del mezzo di riempimento costituente i letti di fitodepurazione.File | Dimensione | Formato | |
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