The ethical and educational role of the designer starts from the choice of the themes to be addressed: reattributing to marginal and peripheral areas the consideration they deserve, through innovative project initiatives, offers these territories and their communities opportunities for rebirth and relaunch, a dramatically topical issue. Giving voice to the issue is in the power of the designer, capable of making himself available and listening to those in need: the architect has a social responsibility and architecture must become an instrument of rebirth. The thesis path represents the research of a new solution, more conscious, sound and appropriate to the peculiarities and fragility of these territories, guided by the purpose of providing an original and visionary response. The personal research, made up also of meetings, interchanges and dialogues, takes the form of a path of experimentation that has the Spluga Valley as its object of study: an internal Italian area and a mountain territory along the border between Lombardy and Switzerland. The first response is the design of a Vision, which is implemented within an area of action defined by a structured territorial strategy. The final aim is the development of a synergic educational network, which will bring together the entire heritage of the valley and allow a deep understanding of it. The research goes as far as the application of strategic principles to one case of intervention: the Officine Spluga. This is the pilot project of the strategy, designed in a holistic vision based on the values of environmental sustainability, quality of life, useful innovation and circular economy. The fundamental principles of the project are the close relationship with the territory and the surrounding natural context, as well as the desire to create an inclusive area of urban regeneration. The refurbishment of the area is triggered by the development of an organic concept of flexibility, which is in harmony with the structural framework, studied through a necessary diagnostic investigation of the existing one. Local history and tradition are manifested both in the careful choice of materials and in the rediscovery and restoration of the first hydroelectric plant in the valley, which contributes to the energy self-sufficiency of the intervention. On the basis of the experience of the case study, new guidelines are drawn in conclusion, functional to the replication of the design process to the subsequent intervention and the concretization of the future vision of the Valley.

Il ruolo etico ed educativo del progettista prende avvio dalla scelta delle tematiche da affrontare: riattribuire ad aree marginali e periferiche la considerazione che meritano, tramite innovative iniziative progettuali, offre a questi territori e alle loro comunità delle opportunità di riscatto e rilancio, tema drammaticamente attuale. Dar voce alla tematica è nel potere del progettista, capace di mettersi a disposizione e all'ascolto di chi ha bisogno: l'architetto ha una responsabilità sociale e l'architettura deve farsi strumento di rinascita. Il percorso di tesi rappresenta la ricerca di una nuova soluzione, più cosciente, sana e adeguata alle peculiarità e fragilità di questi territori, guidata dal proposito di fornire una risposta originale e visionaria. La ricerca personale, fatta anche di incontri, scambi e dialoghi, si concretizza in un percorso di sperimentazione che ha come oggetto di studio la Valle Spluga: un'area interna italiana e un territorio montano di confine fra la Lombardia e la Svizzera. La prima risposta a cui si giunge è il disegno di una Vision, che si realizza all'interno di un perimetro di azione definito da una strutturata strategia territoriale. L'obiettivo finale è la creazione di una rete sinergica formativa, che metta a sistema l'intero patrimonio della valle e ne permetta la profonda comprensione. La sperimentazione si spinge fino all'applicazione dei principi strategici ad un caso d'intervento: le Officine Spluga. Si tratta del progetto pilota della strategia, pensato in una visione olistica sulla base dei valori di sostenibilità ambientale, qualità della vita, innovazione utile ed economia circolare. I principi fondamentali del progetto sono il rapporto stretto con il territorio e il contesto naturale circostante, nonchè la volontà di creare un'area inclusiva di rigenerazione urbana. Il recupero dell'area si innesca attraverso lo sviluppo di un organico concetto di flessibilità, che si accorda allo scheletro strutturale, studiato attraverso una doverosa indagine diagnostica dell'esistente. La storia e la tradizione locale si manifestano sia nell'accurata scelta dei materiali che nella riscoperta e nel ripristino del primo impianto idroelettrico della valle, che contribuisce all'autosufficienza energetica dell'intervento. Alla luce dell'esperienza del caso studio, si traggono a conclusione delle nuove linee guida, funzionali alla replica del processo di progettazione al successivo intervento e alla concretizzazione della visione futura della Valle.

R[a]ising Spluga. Visioni future per il territorio della valle con lo sviluppo del centro di formazione sperimentale a Chiavenna

Fassi, Arianna;Speciale, Fernanda
2019/2020

Abstract

The ethical and educational role of the designer starts from the choice of the themes to be addressed: reattributing to marginal and peripheral areas the consideration they deserve, through innovative project initiatives, offers these territories and their communities opportunities for rebirth and relaunch, a dramatically topical issue. Giving voice to the issue is in the power of the designer, capable of making himself available and listening to those in need: the architect has a social responsibility and architecture must become an instrument of rebirth. The thesis path represents the research of a new solution, more conscious, sound and appropriate to the peculiarities and fragility of these territories, guided by the purpose of providing an original and visionary response. The personal research, made up also of meetings, interchanges and dialogues, takes the form of a path of experimentation that has the Spluga Valley as its object of study: an internal Italian area and a mountain territory along the border between Lombardy and Switzerland. The first response is the design of a Vision, which is implemented within an area of action defined by a structured territorial strategy. The final aim is the development of a synergic educational network, which will bring together the entire heritage of the valley and allow a deep understanding of it. The research goes as far as the application of strategic principles to one case of intervention: the Officine Spluga. This is the pilot project of the strategy, designed in a holistic vision based on the values of environmental sustainability, quality of life, useful innovation and circular economy. The fundamental principles of the project are the close relationship with the territory and the surrounding natural context, as well as the desire to create an inclusive area of urban regeneration. The refurbishment of the area is triggered by the development of an organic concept of flexibility, which is in harmony with the structural framework, studied through a necessary diagnostic investigation of the existing one. Local history and tradition are manifested both in the careful choice of materials and in the rediscovery and restoration of the first hydroelectric plant in the valley, which contributes to the energy self-sufficiency of the intervention. On the basis of the experience of the case study, new guidelines are drawn in conclusion, functional to the replication of the design process to the subsequent intervention and the concretization of the future vision of the Valley.
COLUCCI, ANGELA
SALVINI, CHIARA MARIA
ZANI, GIULIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
1-ott-2020
2019/2020
Il ruolo etico ed educativo del progettista prende avvio dalla scelta delle tematiche da affrontare: riattribuire ad aree marginali e periferiche la considerazione che meritano, tramite innovative iniziative progettuali, offre a questi territori e alle loro comunità delle opportunità di riscatto e rilancio, tema drammaticamente attuale. Dar voce alla tematica è nel potere del progettista, capace di mettersi a disposizione e all'ascolto di chi ha bisogno: l'architetto ha una responsabilità sociale e l'architettura deve farsi strumento di rinascita. Il percorso di tesi rappresenta la ricerca di una nuova soluzione, più cosciente, sana e adeguata alle peculiarità e fragilità di questi territori, guidata dal proposito di fornire una risposta originale e visionaria. La ricerca personale, fatta anche di incontri, scambi e dialoghi, si concretizza in un percorso di sperimentazione che ha come oggetto di studio la Valle Spluga: un'area interna italiana e un territorio montano di confine fra la Lombardia e la Svizzera. La prima risposta a cui si giunge è il disegno di una Vision, che si realizza all'interno di un perimetro di azione definito da una strutturata strategia territoriale. L'obiettivo finale è la creazione di una rete sinergica formativa, che metta a sistema l'intero patrimonio della valle e ne permetta la profonda comprensione. La sperimentazione si spinge fino all'applicazione dei principi strategici ad un caso d'intervento: le Officine Spluga. Si tratta del progetto pilota della strategia, pensato in una visione olistica sulla base dei valori di sostenibilità ambientale, qualità della vita, innovazione utile ed economia circolare. I principi fondamentali del progetto sono il rapporto stretto con il territorio e il contesto naturale circostante, nonchè la volontà di creare un'area inclusiva di rigenerazione urbana. Il recupero dell'area si innesca attraverso lo sviluppo di un organico concetto di flessibilità, che si accorda allo scheletro strutturale, studiato attraverso una doverosa indagine diagnostica dell'esistente. La storia e la tradizione locale si manifestano sia nell'accurata scelta dei materiali che nella riscoperta e nel ripristino del primo impianto idroelettrico della valle, che contribuisce all'autosufficienza energetica dell'intervento. Alla luce dell'esperienza del caso studio, si traggono a conclusione delle nuove linee guida, funzionali alla replica del processo di progettazione al successivo intervento e alla concretizzazione della visione futura della Valle.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/166443