“All the paths in the world, end upon a cemetery” - Mano From the pyramids of the ancients to the recent intrigue of the ‘natural burial,’ processes of caring for the dead have varied greatly throughout time. It is an inherently human process, saturated with memory and historically executed through a wide range of articulations. Funerary rites have been rooted in civilizations for millennia, yet the unfortunate reality is that the landscape and architecture of the cemetery is unorganized and unplanned. Many cemeteries have emerged from the haphazard and often arbitrary placement of bodies, retaining only faint evidence of generational development or cardinal directionality. It is thus, only appropriate for the architecture and landscape discipline to acknowledge this significance, to redefine role of the cemetery in the articulated consciousness. Also facing the rapidly aging problem, cities of high density find it difficult to spare enough land for burials. Thus, this thesis proposes that landscape and architecture are not only inherently present within the cemetery - a necessary component of the human culture - but that funerary architecture can and should be reinjected into contemporary society. This thesis creates opportunity for the people of different cultures to come together and create a diverse cultural landscape. The thesis proposes to address the nature of the cemetery within a historic and cultural context and to evaluate its architectural potential within a design. This thesis also proposes the idea of applying verticality into cemetery typology. Verti¬cality provides opportunities to bring cemeteries back to the urban district. While urban cemetery makes it possible to mix city functions and encourage daily visits to the burial, it benefits people’s attitude towards life, death, and healing.

"Tutti i sentieri del mondo finiscono su un cimitero" - Mano Dalle piramidi degli antichi al recente intrigo della "sepoltura naturale", i processi di cura dei morti sono stati molto diversi nel corso del tempo. Si tratta di un processo intrinsecamente umano, saturo di memoria e storicamente eseguito attraverso una vasta gamma di articolazioni. I riti funerari sono radicati nelle civiltà da millenni, eppure la triste realtà è che il paesaggio e l'architettura del cimitero sono disorganizzati e non pianificati. Molti cimiteri sono emersi dalla disordinata e spesso arbitraria collocazione dei corpi, conservando solo deboli prove di sviluppo generazionale o di direzionalità cardinale. È quindi opportuno che la disciplina dell'architettura e del paesaggio riconosca questo significato, per ridefinire il ruolo del cimitero nella coscienza articolata. Anche di fronte al problema del rapido invecchiamento, le città ad alta densità hanno difficoltà a risparmiare abbastanza terra per le sepolture. Così, questa tesi propone che il paesaggio e l'architettura non solo sono intrinsecamente presenti all'interno del cimitero - una componente necessaria della cultura umana - ma che l'architettura funeraria può e deve essere reintrodotta nella società contemporanea. Questa tesi crea l'opportunità per le persone di culture diverse di incontrarsi e di creare un paesaggio culturale diverso. La tesi si propone di affrontare la natura del cimitero all'interno di un contesto storico e culturale e di valutare il suo potenziale architettonico all'interno di un progetto. La tesi propone anche l'idea di applicare la verticalità alla tipologia cimiteriale. La verticalità offre l'opportunità di riportare i cimiteri nel quartiere urbano. Se da un lato il cimitero urbano permette di mescolare le funzioni della città e di incoraggiare le visite quotidiane alla sepoltura, dall'altro favorisce l'atteggiamento delle persone verso la vita, la morte e la guarigione.

Cemetery as a healing landscape

GUPTA, MOKSHI;Batra, Sonam
2019/2020

Abstract

“All the paths in the world, end upon a cemetery” - Mano From the pyramids of the ancients to the recent intrigue of the ‘natural burial,’ processes of caring for the dead have varied greatly throughout time. It is an inherently human process, saturated with memory and historically executed through a wide range of articulations. Funerary rites have been rooted in civilizations for millennia, yet the unfortunate reality is that the landscape and architecture of the cemetery is unorganized and unplanned. Many cemeteries have emerged from the haphazard and often arbitrary placement of bodies, retaining only faint evidence of generational development or cardinal directionality. It is thus, only appropriate for the architecture and landscape discipline to acknowledge this significance, to redefine role of the cemetery in the articulated consciousness. Also facing the rapidly aging problem, cities of high density find it difficult to spare enough land for burials. Thus, this thesis proposes that landscape and architecture are not only inherently present within the cemetery - a necessary component of the human culture - but that funerary architecture can and should be reinjected into contemporary society. This thesis creates opportunity for the people of different cultures to come together and create a diverse cultural landscape. The thesis proposes to address the nature of the cemetery within a historic and cultural context and to evaluate its architectural potential within a design. This thesis also proposes the idea of applying verticality into cemetery typology. Verti¬cality provides opportunities to bring cemeteries back to the urban district. While urban cemetery makes it possible to mix city functions and encourage daily visits to the burial, it benefits people’s attitude towards life, death, and healing.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
1-ott-2020
2019/2020
"Tutti i sentieri del mondo finiscono su un cimitero" - Mano Dalle piramidi degli antichi al recente intrigo della "sepoltura naturale", i processi di cura dei morti sono stati molto diversi nel corso del tempo. Si tratta di un processo intrinsecamente umano, saturo di memoria e storicamente eseguito attraverso una vasta gamma di articolazioni. I riti funerari sono radicati nelle civiltà da millenni, eppure la triste realtà è che il paesaggio e l'architettura del cimitero sono disorganizzati e non pianificati. Molti cimiteri sono emersi dalla disordinata e spesso arbitraria collocazione dei corpi, conservando solo deboli prove di sviluppo generazionale o di direzionalità cardinale. È quindi opportuno che la disciplina dell'architettura e del paesaggio riconosca questo significato, per ridefinire il ruolo del cimitero nella coscienza articolata. Anche di fronte al problema del rapido invecchiamento, le città ad alta densità hanno difficoltà a risparmiare abbastanza terra per le sepolture. Così, questa tesi propone che il paesaggio e l'architettura non solo sono intrinsecamente presenti all'interno del cimitero - una componente necessaria della cultura umana - ma che l'architettura funeraria può e deve essere reintrodotta nella società contemporanea. Questa tesi crea l'opportunità per le persone di culture diverse di incontrarsi e di creare un paesaggio culturale diverso. La tesi si propone di affrontare la natura del cimitero all'interno di un contesto storico e culturale e di valutare il suo potenziale architettonico all'interno di un progetto. La tesi propone anche l'idea di applicare la verticalità alla tipologia cimiteriale. La verticalità offre l'opportunità di riportare i cimiteri nel quartiere urbano. Se da un lato il cimitero urbano permette di mescolare le funzioni della città e di incoraggiare le visite quotidiane alla sepoltura, dall'altro favorisce l'atteggiamento delle persone verso la vita, la morte e la guarigione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/167384