Beyond the wall. Regenerating the Farnesian Wall thickness of Piacenza

The story of the city is continuous with the past, is alive in the mind of its’ citizens but still remains completely unknown in the eyes of non-locals due to the loss of proper identity in the last few decades despite the great inherited potential The great Farnese wall around the city is relatively preserved but is buried under the lack of organizations in city developments. It is still there, a gem of dazzling history and no one cares. although whenever we think about Piacenza nothing comes to our mind but the area inside the great wall which also shapes the first ring of the city that was once defined as the border; inside we can still feel the identity of the Roman city but as soon as we step out, everything is gone in a blink of an eye. The thing is what’s happening beyond the WALL? Life was inside the border of the wall for years and has expanded in a short time not considering the city and the citizen's needs but only responding to the massive immigration from the countrysides to cities. Indeed after the modernism revolution in 19th century, the purpose of the society has been changed; The cities were expanded without any orders or rules and were not following the people and environmental demands. The grey infrastructure passed through the city and caused a separation between the historic town from its ancient territory, the Po can not be witnessed anymore from the ram-parts. Nature was the first victim of this evolution. This expansion did not respect the principles in the major structure of the city. It was only a superficial viewpoint in the cities development and the consequences can be observed in the contemporary era. As a result of such a dispersed development, we would soon witness the environment fading away, many species of animals/ vegetation getting close to the risk of extinction in addition that, the appearance of new disease due to the lack o healthy ambient is a matter of concern. As a result of all the mentioned concerns, The inhabitants would have no choice to choose their desired place to live in and will just survive in a box called home! All in all, the substantial interaction between the environment and the demands is not occurring. The wall and beyond that as a thickness should work as a connector between the two sectors of the city. The problem we are facing is the boundary between them and the desire to convert it to a bridge instead of a wall. The aim is to use this great potential of the city to grasp, exploit and represent the sense of the place grounded in the past but also addressing the future. To conclude, we think the external ring of the city needs to be redefined and regenerated as a future development program for the city; which could be done with the help of the wall. respecting the glory and antiquity the city once had.

La storia della città è un continuum del passato, è viva nella mente dei suoi cittadini ma rimane ancora completamente sconosciuta agli occhi degli abitanti "non locali"a causa della perdita della propria identità negli ultimi decenni nonostante il grande potenziale storico e culturale ereditato. Il grande muro Farnese intorno alla città è relativamente conservato, ma è sepolto dalla mancanza di riorganizzazioni negli sviluppi della città. È ancora lì, un gioiello di una storia abbagliante ma lasciata nel dimenticatoio e nell'indifferenza dei cittadini. Ogni volta che pensiamo a Piacenza non ci viene in mente altro che l'area all'interno della grande muraglia che forma anche il primo anello della città che un tempo era definito confine; nel suo interno possiamo ancora sentire l'identità della antica città romana ma non appena usciamo, tutto è sparito in un batter d'occhio. Il nostro quesito, dunque, è questo: cosa sta succedendo al di là del MURO? La vita è stata per anni dentro il confine delle mura e si è ampliata in poco tempo non considerando la città e le esigenze del cittadino ma solo rispondendo alla massiccia immigrazione dalle campagne alle città. In effetti, dopo la rivoluzione del modernismo nel 19 ° secolo, lo scopo della società è stato cambiato; le città furono ampliate senza ordini o regole senza seguire le richieste ambientali se non la crescita urbana della città. Le infrastrutture grigie attraversavano la città e provocavano una separazione tra il centro storico dal suo territorio antico, il Po non può essere più visto dalle aree più interne della città. La natura è stata la prima vittima di questa evoluzione. Questa espansione non ha rispettato i principi nella struttura principale della città.; era solo un punto di vista superficiale nello sviluppo delle città e le conseguenze di tutto ciò, possono essere osservate nell'era contemporanea.Come risultato di uno sviluppo così disperso, presto assisteremo allo svanire dell'ambiente, molte specie di animali / vegetazione si avvicinano al rischio di estinzione così come la comparsa di nuove malattie a causa della mancanza di un ambiente sano è una questione che non può essere sottovalutata. Come risultato di tutte le preoccupazioni menzionate, gli abitanti non avrebbero alcuna scelta di scegliere realmente il luogo desiderato in cui poter vivere e tutti sopravviveranno semplicemente in una scatola chiamata "casa". Tutto sommato, la sostanziale interazione tra le esigenze ambientali e le esigenze urbanistiche non si verifica. Il muro dovrebbe fungere nella sua estensione da connettore tra i due settori della città, l'area contenuta nelle mura e l'area urbanistica al di là della cinta muraria . Il quesito che ci siamo posti è dunque il confine tra questi due settori e il desiderio di convertirlo in un "ponte" invece che in un "muro". L'obiettivo è quello di utilizzare questo grande potenziale della città per cogliere, valorizzare e rappresentare il senso del luogo radicato nel passato ma anche rivolto al futuro. Per concludere, pensiamo che l'anello esterno della città debba essere ridefinito e rigenerato come futuro programma di sviluppo della città; che potrebbe essere fatto proprio con l'aiuto del muro, rispettando la gloria e l'antichità che aveva la città una volta.