Founded in 1909 by a group of only sixty families, Tel Aviv hosts a large-scale ensemble of Bauhaus buildings. Besides its extension, one of the attributes that make this complex outstanding is the adaptation of the international style to the particular conditions of Tel Aviv. The set of Jewish architects that built the White City, trained by the great European masters, skilfully translated the Bauhaus ideals to an entirely new cultural context. Furthermore, the avant-garde urban plan proposed by Sir Geddes Patrick in 1925 originated a unique urban grid that is still preserved nowadays. Despite the undeniable value of the White City, the road to preservation has been complex. The abandonment of the properties and the lack of regulations for their conservation have caused a high level of deterioration. Only in the 1990’s, the municipality of Tel Aviv took action to recover and protect the ensemble. This project is an urban rehabilitation model aiming to revert the degradation of the properties, and to recover the enjoyability of the public spaces. The first part of the work constitutes a historical, physical, and morphological analysis of the White City, including the study of the Geddes plan with its main elements. After detecting the urban issues of the study area, a decay analysis of the facades was performed. Based on archive research, the 1930’s projects of the street were recovered and redrawn. The façade rehabilitation project was conducted aiming at preserving the original shape as much as possible, introducing additional levels that follow the regulations of the municipality. The final part of the project is an urban intervention to provide a wider and more inviting space to pedestrians by enlarging the corners creating resting spots and recovering the green areas. The restoration of Mendelssohn Street, an example of the deterioration of the White City area, is proposed according to the principle that the recovery and revalorisation of Tel Aviv is only possible through a respectful urban evolution that adapts to the current needs of the inhabitants.

Fondata nel 1909 da un gruppo di sole sessanta famiglie, Tel Aviv ospita un grande quantità di edifici in stile Bauhaus. Oltre alla sua vasta scala, uno degli attributi che più rende straordinario questo complesso è il modo con cui lo stile internazionale è stato adattato alle particolari condizioni di Tel Aviv. Il gruppo di architetti ebraici che, addestrati dai grandi maestri europei, costruirono la Città Bianca, riuscirono infatti a trasportare con maestria gli ideali del Bauhaus verso un nuovo contesto culturale. Inoltre, il pionieristico piano urbanistico proposto da Sir Patrick Geddes nel 1925 diede origine ad una rete urbana unica che è stata preservata fino ai giorni nostri. Nonostante l’innegabile valore della Città Bianca, la strada per la sua conservazione non è stata semplice. L’abbandono delle proprietà e la mancanza di normative per la loro preservazione hanno causato un alto livello di deterioramento. Solo negli anni Novanta il comune di Tel Aviv ha intrapreso azioni per il recupero e la protezione del complesso. Il progetto qui presentato è un modello di riabilitazione urbana con lo scopo di ripristinare lo stato di degrado delle proprietà e di recuperare la fruibilità degli spazi pubblici. La prima parte del lavoro consiste in un’analisi storica, fisica e morfologica della Città Bianca, includendo lo studio del piano originale di Geddes e dei suoi elementi principali. Dopo aver individuato le problematiche dell’area presa in considerazione, è stato elaborato un approfondimento sul decadimento delle facciate. Tramite una ricerca d’archivio, i progetti degli anni Trenta sono stati recuperati e ridisegnati. Il risanamento delle facciate è stato condotto cercando di preservare il più possibile le forme originarie, proponendo l’introduzione di piani aggiuntivi in linea con le regole municipali. La parte finale del progetto consiste di un comprensivo intervento urbano per fornire un più ampio ed invitante spazio ai pedoni, dando più rilievo agli angoli della strada e recuperando le aree verdi. Il restauro della Via Mendelssohn, un esempio del deterioramento della zona della Città Bianca, è qui proposto in accordo al principio che il recupero e la valorizzazione di Tel Aviv è possibile solo attraverso una rispettosa evoluzione urbana che si adatti agli attuali bisogni degli abitanti.

Restoration of Mendelssohn street, an urban rehabilitation model in the White City of Tel Aviv

Ferreyra Murillo, Gloria Mariana
2020/2021

Abstract

Founded in 1909 by a group of only sixty families, Tel Aviv hosts a large-scale ensemble of Bauhaus buildings. Besides its extension, one of the attributes that make this complex outstanding is the adaptation of the international style to the particular conditions of Tel Aviv. The set of Jewish architects that built the White City, trained by the great European masters, skilfully translated the Bauhaus ideals to an entirely new cultural context. Furthermore, the avant-garde urban plan proposed by Sir Geddes Patrick in 1925 originated a unique urban grid that is still preserved nowadays. Despite the undeniable value of the White City, the road to preservation has been complex. The abandonment of the properties and the lack of regulations for their conservation have caused a high level of deterioration. Only in the 1990’s, the municipality of Tel Aviv took action to recover and protect the ensemble. This project is an urban rehabilitation model aiming to revert the degradation of the properties, and to recover the enjoyability of the public spaces. The first part of the work constitutes a historical, physical, and morphological analysis of the White City, including the study of the Geddes plan with its main elements. After detecting the urban issues of the study area, a decay analysis of the facades was performed. Based on archive research, the 1930’s projects of the street were recovered and redrawn. The façade rehabilitation project was conducted aiming at preserving the original shape as much as possible, introducing additional levels that follow the regulations of the municipality. The final part of the project is an urban intervention to provide a wider and more inviting space to pedestrians by enlarging the corners creating resting spots and recovering the green areas. The restoration of Mendelssohn Street, an example of the deterioration of the White City area, is proposed according to the principle that the recovery and revalorisation of Tel Aviv is only possible through a respectful urban evolution that adapts to the current needs of the inhabitants.
BUCCI, FEDERICO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-ott-2021
2020/2021
Fondata nel 1909 da un gruppo di sole sessanta famiglie, Tel Aviv ospita un grande quantità di edifici in stile Bauhaus. Oltre alla sua vasta scala, uno degli attributi che più rende straordinario questo complesso è il modo con cui lo stile internazionale è stato adattato alle particolari condizioni di Tel Aviv. Il gruppo di architetti ebraici che, addestrati dai grandi maestri europei, costruirono la Città Bianca, riuscirono infatti a trasportare con maestria gli ideali del Bauhaus verso un nuovo contesto culturale. Inoltre, il pionieristico piano urbanistico proposto da Sir Patrick Geddes nel 1925 diede origine ad una rete urbana unica che è stata preservata fino ai giorni nostri. Nonostante l’innegabile valore della Città Bianca, la strada per la sua conservazione non è stata semplice. L’abbandono delle proprietà e la mancanza di normative per la loro preservazione hanno causato un alto livello di deterioramento. Solo negli anni Novanta il comune di Tel Aviv ha intrapreso azioni per il recupero e la protezione del complesso. Il progetto qui presentato è un modello di riabilitazione urbana con lo scopo di ripristinare lo stato di degrado delle proprietà e di recuperare la fruibilità degli spazi pubblici. La prima parte del lavoro consiste in un’analisi storica, fisica e morfologica della Città Bianca, includendo lo studio del piano originale di Geddes e dei suoi elementi principali. Dopo aver individuato le problematiche dell’area presa in considerazione, è stato elaborato un approfondimento sul decadimento delle facciate. Tramite una ricerca d’archivio, i progetti degli anni Trenta sono stati recuperati e ridisegnati. Il risanamento delle facciate è stato condotto cercando di preservare il più possibile le forme originarie, proponendo l’introduzione di piani aggiuntivi in linea con le regole municipali. La parte finale del progetto consiste di un comprensivo intervento urbano per fornire un più ampio ed invitante spazio ai pedoni, dando più rilievo agli angoli della strada e recuperando le aree verdi. Il restauro della Via Mendelssohn, un esempio del deterioramento della zona della Città Bianca, è qui proposto in accordo al principio che il recupero e la valorizzazione di Tel Aviv è possibile solo attraverso una rispettosa evoluzione urbana che si adatti agli attuali bisogni degli abitanti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/179794