Right to the city. Building identity through education in post-conflict Mosul

“Those endowments that the community understands as essential for the functioning of the social structure and whose coverage must be guaranteed collectively”. This is the way in which the Mexican architect Agustín Hernandez defines a facility, by seeing it as an element able to provide fundamental services to the community, while, contemporarily, guaranteeing the democratisation and respect of a life quality in society. It starting from this words that this research intends to investigate how conception of spaces and their implementation have a meaningful effect on the functioning of a city, and how architecture plays a significant role in carrying out relevant actions and work as generator of essential dynamics. The area of interest is Mosul, a city located in the northern region of Iraq. It is a territory which in the last years have been disfigured by ruthless conflicts. A religious war, perpetrated by jihadist group of Isis , left as a result a mostly destroyed and vandalised city, specifically the region of ​​old Mosul, an area representing the core of the historical heritage, expressed through built environment and monuments. It is not limited to physical damage, as a matter of fact, the incessant conflicts affected social dynamics of the community and, to a deep extent, the cultural legacy and fundamental identity of a community. Deleting such a tragic chapter in the history of Mosul is impossible, but the intention of this research is proposing to use architecture as a mean of reconstruction of a lost identity, so as to provide the basis for a future development and replenish a feeling of belonging to the inhabitants of Mosul. The project has the objective of providing an educational center implying multiple purposes in it, not being a place confined exclusively to a rigid educational system but to establish a common ground to foster social cohesion, learning and new experiences, and being able to be taken advantage of regularly, on a daily base. By understanding the autoctone culture and the peculiar dynamics constructing such a dense and layered political, cultural and social heritage, the educational center aims to enhance community regeneration through the appropriation of secure spaces and to represent a landmark in the perception of a education and culture still as a powerful and indispensable tool for a community to begin again.

“Quelle dotazioni che la comunità ritiene essenziali per il funzionamento della struttura sociale e la cui copertura deve essere garantita collettivamente”. È così che l'architetto messicano Agustín Hernandez definisce un artefatto architettonico, vedendolo come un elemento in grado di fornire servizi fondamentali alla comunità, garantendo nel contempo la democratizzazione e il rispetto di una qualità di vita nella società. È a partire da queste parole che questa ricerca intende indagare come la concezione degli spazi e la loro implementazione abbiano un effetto significativo sul funzionamento di una città, e come l'architettura svolga un ruolo fondamentale nello svolgimento di azioni rilevanti e funga da generatore di dinamiche essenziali. L'area di interesse è Mosul, una città situata nella regione nordica dell'Iraq. È un territorio che negli ultimi anni è stato deturpato da conflitti spietati. Una guerra religiosa, perpetrata dal gruppo jihadista dell'Isis, ha lasciato come risultato una città per lo più distrutta e vandalizzata, in particolare la regione antica di Mosul, un'area che rappresenta il nucleo del patrimonio storico, espresso attraverso l'ambiente costruito e i monumenti. Non si limita al danno fisico, infatti, i conflitti incessanti hanno condizionato le dinamiche sociali della comunità e, in misura profonda, l'eredità culturale e l'identità fondamentale di una comunità. Cancellare un capitolo così tragico della storia di Mosul è impossibile, ma l'intenzione di questa ricerca è quella di utilizzare l'architettura come mezzo di ricostruzione di un'identità perduta, così da fornire le basi per uno sviluppo futuro e reintegrare un sentimento di appartenenza agli abitanti di Mosul. Il progetto si pone l'obiettivo di ideare un centro educativo che comprende in esso molteplici funzionalità, non rendendolo un luogo limitato esclusivamente al sistema educativo ma per stabilire un terreno comune per favorire la coesione sociale, l'apprendimento e nuove esperienze, e poter essere sfruttato regolarmente, nella quotidianità. Comprendendo la cultura autoctona e le peculiari dinamiche che costruiscono un patrimonio politico, culturale e sociale così denso e stratificato, il centro educativo mira a migliorare la rigenerazione della comunità attraverso l'appropriazione di spazi sicuri e a rappresentare un punto di riferimento nella percezione di un'educazione e di una cultura ancora come strumento potente e indispensabile perché una comunità possa ricominciare.