L’edilizia residenziale pubblica ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della città europea del XX secolo, infatti oggi questi brani di città sono in molti casi considerati “problematici” in quanto contraddistinti da criticità multidimensionali (monofunzionalità, degrado fisico, conflitto sociale ecc.) a cui spesso si associa il pensiero comune, denso di pregiudizi, di luogo degradato e pericoloso, “da evitare”. Ultimamente si parla di riqualificazione dei quartieri pubblici (anche come propaganda politica populista) proponendo interventi drastici come demolizioni parziali o totali e talvolta, in quanto pubblico, associandovi l’urgenza di intervenire con proposte spesso non utili a rispondere alle problematiche del quartiere. Per quanto riguarda gli strumenti urbanistici inerenti, a partire dall’esperienza della programmazione Urban nel 1994, per dare risposta al progressivo degradarsi di questi luoghi e a dare conferma della specificità degli stessi, si è avviata una stagione di strumenti urbanistici complessi che cercano di integrare alla riqualificazione fisica, la ben più importante rigenerazione sociale; in Italia è il caso dei Contratti di Quartiere avviati nel 1996. Partendo da queste considerazioni e osservando nello specifico il caso di Milano, dopo un’attenta analisi degli obiettivi ed esiti del Contratto di Quartiere II (successivamente CdQ) avviato nel 2005, il lavoro proposto è un progetto integrato di riqualificazione per il quartiere Gratosoglio. Qui si vogliono anche proporre criteri guida per la riprogettazione omogenea dei quartieri pubblici e per un modello di gestione del progetto attento al carattere multidisciplinare di questi. Il lavoro si divide in due parti ciascuna di due capitoli; i primi due (parte I) di carattere generale sul problema della casa pubblica in Italia e a Milano, mentre negli ultimi due (parte II), scendendo di scala, ci si focalizza sulla realtà del quartiere Gratosoglio. Quale è il problema? Nel primo capitolo si vuole introdurre il problema del degrado delle periferie pubbliche su cui bisogna intervenire, spesso drasticamente, con programmi volti alla riqualificazione fisica e soprattutto sociale. Si potrà osservare come, in generale, questo sia dato dalla localizzazione del quartiere spesso marginale rispetto alla città, dalla scarsa manutenzione degli edifici, dalla mancanza di “identità” degli spazi pubblici, dalla monofunzionalità residenziale e dalla concentrazione di popolazioni “disagiate”; a ciò si associano una serie di problematicità specifiche per ogni contesto. Come è stato affrontato il problema? Nel secondo capitolo si propone un inquadramento storico di come il problema della casa pubblica è stato affrontato, ciò focalizzandosi su due aspetti: da una parte le leggi emanate in materia, dalla N.254 del 31 maggio 1903 (legge Luzzatti) in poi, dall’altra come la successione delle diverse leggi si è concretizzata nello sviluppo residenziale delle città italiane e in particolare di Milano. Il problema è stato risolto? Nel terzo si introduce il quartiere oggetto di studio analizzando il Contratto di Quartiere II “Gratosoglio: Puntare in alto” avviato nel 2005 e tutt’ora in fase di realizzazione. L’analisi è rivolta in primo luogo alla comprensione delle proposte attuate e di come queste hanno cercato di dar risposta al problema del degrado, in secondo luogo alla piena comprensione delle peculiarità del quartiere per la proposta di progetto che verrà sviluppata nella successiva sezione. Come si può risolvere il problema? Nel capitolo finale si presenta un progetto di riqualificazione per il quartiere Gratosoglio. Qui, partendo dalle linee guida del CdQ, si ipotizzano un progetto integrato di sviluppo e un modello di gestione rivolti ai diversi settori: fisico, sociale, economico e ambientale.

Gratosoglio : il tassello verde. Un esempio di progettazione integrata per la periferia pubblica milanese

LETTINI, LUIGI;GAMBIRASIO, RICCARDO
2009/2010

Abstract

L’edilizia residenziale pubblica ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della città europea del XX secolo, infatti oggi questi brani di città sono in molti casi considerati “problematici” in quanto contraddistinti da criticità multidimensionali (monofunzionalità, degrado fisico, conflitto sociale ecc.) a cui spesso si associa il pensiero comune, denso di pregiudizi, di luogo degradato e pericoloso, “da evitare”. Ultimamente si parla di riqualificazione dei quartieri pubblici (anche come propaganda politica populista) proponendo interventi drastici come demolizioni parziali o totali e talvolta, in quanto pubblico, associandovi l’urgenza di intervenire con proposte spesso non utili a rispondere alle problematiche del quartiere. Per quanto riguarda gli strumenti urbanistici inerenti, a partire dall’esperienza della programmazione Urban nel 1994, per dare risposta al progressivo degradarsi di questi luoghi e a dare conferma della specificità degli stessi, si è avviata una stagione di strumenti urbanistici complessi che cercano di integrare alla riqualificazione fisica, la ben più importante rigenerazione sociale; in Italia è il caso dei Contratti di Quartiere avviati nel 1996. Partendo da queste considerazioni e osservando nello specifico il caso di Milano, dopo un’attenta analisi degli obiettivi ed esiti del Contratto di Quartiere II (successivamente CdQ) avviato nel 2005, il lavoro proposto è un progetto integrato di riqualificazione per il quartiere Gratosoglio. Qui si vogliono anche proporre criteri guida per la riprogettazione omogenea dei quartieri pubblici e per un modello di gestione del progetto attento al carattere multidisciplinare di questi. Il lavoro si divide in due parti ciascuna di due capitoli; i primi due (parte I) di carattere generale sul problema della casa pubblica in Italia e a Milano, mentre negli ultimi due (parte II), scendendo di scala, ci si focalizza sulla realtà del quartiere Gratosoglio. Quale è il problema? Nel primo capitolo si vuole introdurre il problema del degrado delle periferie pubbliche su cui bisogna intervenire, spesso drasticamente, con programmi volti alla riqualificazione fisica e soprattutto sociale. Si potrà osservare come, in generale, questo sia dato dalla localizzazione del quartiere spesso marginale rispetto alla città, dalla scarsa manutenzione degli edifici, dalla mancanza di “identità” degli spazi pubblici, dalla monofunzionalità residenziale e dalla concentrazione di popolazioni “disagiate”; a ciò si associano una serie di problematicità specifiche per ogni contesto. Come è stato affrontato il problema? Nel secondo capitolo si propone un inquadramento storico di come il problema della casa pubblica è stato affrontato, ciò focalizzandosi su due aspetti: da una parte le leggi emanate in materia, dalla N.254 del 31 maggio 1903 (legge Luzzatti) in poi, dall’altra come la successione delle diverse leggi si è concretizzata nello sviluppo residenziale delle città italiane e in particolare di Milano. Il problema è stato risolto? Nel terzo si introduce il quartiere oggetto di studio analizzando il Contratto di Quartiere II “Gratosoglio: Puntare in alto” avviato nel 2005 e tutt’ora in fase di realizzazione. L’analisi è rivolta in primo luogo alla comprensione delle proposte attuate e di come queste hanno cercato di dar risposta al problema del degrado, in secondo luogo alla piena comprensione delle peculiarità del quartiere per la proposta di progetto che verrà sviluppata nella successiva sezione. Come si può risolvere il problema? Nel capitolo finale si presenta un progetto di riqualificazione per il quartiere Gratosoglio. Qui, partendo dalle linee guida del CdQ, si ipotizzano un progetto integrato di sviluppo e un modello di gestione rivolti ai diversi settori: fisico, sociale, economico e ambientale.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
1-apr-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: "Indice", "Abstract", "Introduzione", "Testo della tesi", "Tavole di progetto", "Conclusione", "Bibliografia", "Indice foto e schemi"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19181