The democratization of artificial intelligence models for the manipulation and generation of audiovisual products allows anyone to be a content creator. Indeed, thanks to these technologies, it is possible to replicate human beings in their aesthetic and behavioral form, generating puppets that can be controlled at will and disseminated online. Social networks, following in the footsteps of traditional media, favor the visibility of polarized content with a disinformation or misinformation background. These platforms are thus fertile ground for the emergence of a superstrate of information that is completely manipulable and disconnected from reality, an infocalypse scenario where the line between true and false becomes blurred and results in post-truth. A person, accessing the social world, is then sucked into endless rabbit holes where all content is polarized and uncontrolled. The superstratum is inhabited and frequented by groups of users who collaborate and distribute information more or less consciously, drawing on objects or events in the real world. The thesis is therefore aimed at an audience of designers and, more generally, users of the online world who want to understand the possible dynamics and implications of a “no barriers to entry” hybridization with new technologies. Starting from posthumanist ideals, the thesis is an in-depth analysis of the possible risks and developments of the spread of artificial intelligences, presenting the possible relationships the user can have with machines and the outputs generated by them. How does the dialogue with the new non-human alterities take place ? What then is the difference between content creators and designers? More importantly, how can one act knowledgeably without getting carried away by the euphoria provoked by the advent of AI? Living in a new reality of communication of generated audiovisual content, it is therefore necessary to possess a design education, both to avoid spreading misinformative outputs and to understand and learn to recognize them. Finally, touching on both the individual and collective spheres, there is a look at possible bottom-up and top-down solutions to curb the problem and manage the flow of information.

La democratizzazione di modelli di intelligenza artificiale per la manipolazione e la generazione di prodotti audiovisivi permette a chiunque di essere creatore di contenuti. Grazie a queste tecnologie è infatti possibile replicare l’essere umano nella sua forma estetica e comportamentale, generando delle marionette controllabili a piacere e diffondibili online. I social network, seguendo le orme dei media tradizionali, favoriscono la diffondibilità di contenuti polarizzati a sfondo disinformativo o misinformativo. Queste piattaforme sono quindi terreno fertile per la nascita di un superstrato dell’informazione completamente manipolabile e slegato dalla realtà, uno scenario di infocalypse dove il confine tra vero e falso diventa labile e sfocia in una postverità. Una persona, accedendo al mondo social, è quindi risucchiata in rabbit hole senza fine dove ogni contenuto è polarizzato e non controllato. Il superstrato è abitato e frequentato da gruppi di utenti che collaborano e distribuiscono informazioni più o meno consapevolmente, attingendo ad oggetti o eventi del mondo reale. La tesi si rivolge quindi ad un pubblico di designer e, più in generale, di utenti del mondo online che vogliono comprendere le possibili dinamiche e implicazioni di un’ibridazione “senza barriere all’ingresso” con le nuove tecnologie. Partendo dagli ideali postumanisti, la tesi è un’analisi approfondita dei rischi e sviluppi della diffusione delle intelligenze artificiali, presentando le possibili relazioni che l’utente può avere con le macchine e con gli output generati dalle stesse. Come avviene il dialogo con le nuove alterità non-umane? Qual è quindi la differenza fra creatori di contenuti e progettisti? Ma soprattutto, come si può agire con cognizione di causa senza farsi trasportare dall’euforia provocata dall’avvento dell’IA? Vivendo in una nuova realtà di comunicazione di contenuti audiovisivi generati, risulta quindi necessario possedere un’educazione progettuale, sia per evitare di diffondere output misinformativi, sia per comprenderli e imparare a riconoscerli. Infine, toccando sia la sfera individuale che quella collettiva, si pone uno sguardo sulle possibili soluzioni dal basso e dall’alto per arginare il problema e gestire il flusso di informazioni.

Superstrato : sul rapporto fra essere umano e intelligenze artificiali nell'era della postverità

Chiappini, Davide
2021/2022

Abstract

The democratization of artificial intelligence models for the manipulation and generation of audiovisual products allows anyone to be a content creator. Indeed, thanks to these technologies, it is possible to replicate human beings in their aesthetic and behavioral form, generating puppets that can be controlled at will and disseminated online. Social networks, following in the footsteps of traditional media, favor the visibility of polarized content with a disinformation or misinformation background. These platforms are thus fertile ground for the emergence of a superstrate of information that is completely manipulable and disconnected from reality, an infocalypse scenario where the line between true and false becomes blurred and results in post-truth. A person, accessing the social world, is then sucked into endless rabbit holes where all content is polarized and uncontrolled. The superstratum is inhabited and frequented by groups of users who collaborate and distribute information more or less consciously, drawing on objects or events in the real world. The thesis is therefore aimed at an audience of designers and, more generally, users of the online world who want to understand the possible dynamics and implications of a “no barriers to entry” hybridization with new technologies. Starting from posthumanist ideals, the thesis is an in-depth analysis of the possible risks and developments of the spread of artificial intelligences, presenting the possible relationships the user can have with machines and the outputs generated by them. How does the dialogue with the new non-human alterities take place ? What then is the difference between content creators and designers? More importantly, how can one act knowledgeably without getting carried away by the euphoria provoked by the advent of AI? Living in a new reality of communication of generated audiovisual content, it is therefore necessary to possess a design education, both to avoid spreading misinformative outputs and to understand and learn to recognize them. Finally, touching on both the individual and collective spheres, there is a look at possible bottom-up and top-down solutions to curb the problem and manage the flow of information.
ARC III - Scuola del Design
4-mag-2023
2021/2022
La democratizzazione di modelli di intelligenza artificiale per la manipolazione e la generazione di prodotti audiovisivi permette a chiunque di essere creatore di contenuti. Grazie a queste tecnologie è infatti possibile replicare l’essere umano nella sua forma estetica e comportamentale, generando delle marionette controllabili a piacere e diffondibili online. I social network, seguendo le orme dei media tradizionali, favoriscono la diffondibilità di contenuti polarizzati a sfondo disinformativo o misinformativo. Queste piattaforme sono quindi terreno fertile per la nascita di un superstrato dell’informazione completamente manipolabile e slegato dalla realtà, uno scenario di infocalypse dove il confine tra vero e falso diventa labile e sfocia in una postverità. Una persona, accedendo al mondo social, è quindi risucchiata in rabbit hole senza fine dove ogni contenuto è polarizzato e non controllato. Il superstrato è abitato e frequentato da gruppi di utenti che collaborano e distribuiscono informazioni più o meno consapevolmente, attingendo ad oggetti o eventi del mondo reale. La tesi si rivolge quindi ad un pubblico di designer e, più in generale, di utenti del mondo online che vogliono comprendere le possibili dinamiche e implicazioni di un’ibridazione “senza barriere all’ingresso” con le nuove tecnologie. Partendo dagli ideali postumanisti, la tesi è un’analisi approfondita dei rischi e sviluppi della diffusione delle intelligenze artificiali, presentando le possibili relazioni che l’utente può avere con le macchine e con gli output generati dalle stesse. Come avviene il dialogo con le nuove alterità non-umane? Qual è quindi la differenza fra creatori di contenuti e progettisti? Ma soprattutto, come si può agire con cognizione di causa senza farsi trasportare dall’euforia provocata dall’avvento dell’IA? Vivendo in una nuova realtà di comunicazione di contenuti audiovisivi generati, risulta quindi necessario possedere un’educazione progettuale, sia per evitare di diffondere output misinformativi, sia per comprenderli e imparare a riconoscerli. Infine, toccando sia la sfera individuale che quella collettiva, si pone uno sguardo sulle possibili soluzioni dal basso e dall’alto per arginare il problema e gestire il flusso di informazioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/208345