I recenti piani urbanistici sono caratterizzati dalla co-pianificazione su più livelli, sussidiarietà degli stessi e progettazione partecipata. Il Documento Insediativo d’Ambito, con la sua capacità di lavoro sull’area vasta e una sensibilità che si cala puntualmente sugli elementi del territorio, senza perdere però di vista l’intorno e le relazioni che li legano, si pone in un ruolo strategico rispetto a questa possibilità di influenza reciproca. A livello europeo si riscontrano molte tipologie di pianificazione intercomunale di messa a sistema e coerenza. Il DIA è un modello di pianificazione per la coesione territoriale, non un appesantimento normativo, bensì un momento di confronto e verifica dei livelli di pianificazione. Può essere pensato come il punto più basso della pianificazione provinciale e punto più alto della pianificazione comunale: assume “top down” la visione d’insieme e raccoglie “bottom up” le specificità locali elaborando e restituendo un disegno unitario. L’ambito interessato è quello dei 14 comuni dell’Oltrepò mantovano destra Secchia, fortemente caratterizzato dal corso del fiume Po e Secchia oltre che da una componente rurale-agricola molto forte. L’occasione si è presentata in merito all’attività di tirocinio svolta per conto della Provincia di Mantova da ottobre 2010 a febbraio 2011. Il lavoro di tesi è articolato in cinque parti: la prima racchiude il tirocinio, utile a far emergere il confronto tra i livelli di pianificazione, potendo così definire gli spazi di lavoro del DIA; la seconda è una ricognizione delle rilevanze del territorio, utile ad avere un quadro iniziale e a definire i temi di indagine del DIA; la terza è la base interpretativa, costituita da tre tavole: sistema degli spazi urbani, sistema degli spazi aperti e sistema dei valori ambientali, utile ad esprimere la complessità del territorio; la quarta racchiude le indicazioni e aggiornamento dei livelli di pianificazione, utile a trovare spazi di lavoro per una co-pianificazione; la quinta compone il tessuto progettuale, la traduzione del percorso in azioni coordinate per un territorio equilibrato, identitario e integrato, utile alla definizione di progetti strategici.
Il documento insediativo d'ambito come strumento per la pianificazione d'area vasta. Un'occasione per l'Oltrepò mantovano destra Secchia
SPINA, DANIELA;MARELLI, ALESSANDRO;LODA, ANNA
2010/2011
Abstract
I recenti piani urbanistici sono caratterizzati dalla co-pianificazione su più livelli, sussidiarietà degli stessi e progettazione partecipata. Il Documento Insediativo d’Ambito, con la sua capacità di lavoro sull’area vasta e una sensibilità che si cala puntualmente sugli elementi del territorio, senza perdere però di vista l’intorno e le relazioni che li legano, si pone in un ruolo strategico rispetto a questa possibilità di influenza reciproca. A livello europeo si riscontrano molte tipologie di pianificazione intercomunale di messa a sistema e coerenza. Il DIA è un modello di pianificazione per la coesione territoriale, non un appesantimento normativo, bensì un momento di confronto e verifica dei livelli di pianificazione. Può essere pensato come il punto più basso della pianificazione provinciale e punto più alto della pianificazione comunale: assume “top down” la visione d’insieme e raccoglie “bottom up” le specificità locali elaborando e restituendo un disegno unitario. L’ambito interessato è quello dei 14 comuni dell’Oltrepò mantovano destra Secchia, fortemente caratterizzato dal corso del fiume Po e Secchia oltre che da una componente rurale-agricola molto forte. L’occasione si è presentata in merito all’attività di tirocinio svolta per conto della Provincia di Mantova da ottobre 2010 a febbraio 2011. Il lavoro di tesi è articolato in cinque parti: la prima racchiude il tirocinio, utile a far emergere il confronto tra i livelli di pianificazione, potendo così definire gli spazi di lavoro del DIA; la seconda è una ricognizione delle rilevanze del territorio, utile ad avere un quadro iniziale e a definire i temi di indagine del DIA; la terza è la base interpretativa, costituita da tre tavole: sistema degli spazi urbani, sistema degli spazi aperti e sistema dei valori ambientali, utile ad esprimere la complessità del territorio; la quarta racchiude le indicazioni e aggiornamento dei livelli di pianificazione, utile a trovare spazi di lavoro per una co-pianificazione; la quinta compone il tessuto progettuale, la traduzione del percorso in azioni coordinate per un territorio equilibrato, identitario e integrato, utile alla definizione di progetti strategici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/21081