La presente tesi di laurea magistrale è una ricerca guidata, principalmente, dall’obiettivo di studiare il momento d’attesa e di viaggio nella metropolitana di Milano per ricavarne le caratteristiche, le criticità e le opportunità, e proporre successivamente una eventuale soluzione. Dopo una iniziale ricerca bibliografica necessaria ad acquisire una maggiore confidenza con le tematiche trattate, sono state organizzate delle giornate di osservazione etnografica - inspirate da uno studio simile realizzato a Parigi da J.M. Floch - per studiare con attenzione il percorso effettuato dai viaggiatori in metropolitana. Ad ogni tappa del percorso, sono stati osservati gli atteggiamenti e i comportamenti in relazione allo spazio e alle persone circostanti, così come agli oggetti d’intrattenimento comunemente usati. Da questo studio è emerso che il diffuso atteggiamento di chiusura nei confronti di ciò che ci sta attorno è determinato dalla situazione particolare che rappresenta l’ambiente della metro: spazi ridotti, oscurità, temperatura, affollamento, insicurezza, rumore, ecc. Questi aspetti esasperano gli atteggiamenti blasé e di indifferenza per il ‘bisogno’ di auto - proteggersi dall’ambiente 'aggressivo' e dal bombardamento di stimoli percepiti ma che non si riescono a gestire. Quindi, la realtà delle fermate di metropolitana e dei treni sommata alla fretta dei viaggiatori sfocia molto spesso in ansia, nervosismo e stress. Inoltre, la frequente passività durante il viaggio e l’attesa genera noia. Sebbene quest’ultima sia in parte alleviata dalle metro tv o dall’uso di oggetti personali come libri o Mp3, l’ansia non è ridotta facilmente, neanche in presenza dell’ATM infomobilità ne del panello a led che indica i minuti d’attesa del treno. Questa situazione di ansia e d‘incertezza peggiora nei viaggi in superficie dove sono presenti meno mezzi d’informazione. Dando ascolto ai bisogni e ai desideri dei viaggiatori raccolti nei questionari e considerando il sempre più diffuso uso degli smartphone, internet mobile e social network in Italia (Agcom), è stato proposto un concept di un’applicazione per smartphone. Quest’applicazione ha lo scopo di ridurre l’ansia e l’incertezza dovuti al non sapere gli effettivi tempi di spostamento con i mezzi pubblici; questo perché gli attuali servizi di infomobilità non forniscono tempestivamente informazione riguardo eventuali ritardi o cancellazioni. Si è ipotizzato che quest’applicazione potesse dare il meglio di sé se integrata nel circuito esistente dei servizi dell’Azienda di Trasporti Milanesi, come una nuova versione dell’attuale applicazione iATM 1.5, più flessibile, ricca e aperta alla partecipazione degli utenti. L’applicazione geosocial crowdsourcing network metterebbe a disposizione informazione tempestiva sulla viabilità nella città di Milano grazie alla collaborazione dei viaggiatori stessi, che formerebbero un’ampia rete di ‘reporters’ abilitati a segnalare eventi imprevisti come rallentamenti, incidenti oppure mezzi in normale circolazione durante gli scioperi. In questo modo, in fase di pianificazione, durante l’attesa dei mezzi e/o durante il viaggio, i viaggiatori potrebbero contare con informazione in tempo reale per calcolare meglio i percorsi e le tempistiche necessarie. Sebbene spesso i viaggiatori si mostrino reticenti a stabilire contatto con altri individui, è emerso che se si trova un interesse comune sono ben disposti a entrare nel gioco. In questo caso, seppur virtuale, il contatto si stabilirebbe con l’obiettivo di ottimizzare i tempi di viaggio e quindi l’esperienza complessiva. Durante le fasi di ricerca, dalle risposte ai questionari, dai commenti postati su blog e dalle recensioni, si è riscontrato un'immagine poco positiva nei confronti dell’ATM e di alcuni dei suoi servizi. iATM 2.0 può essere un’occasione per avvicinare gli utenti all’azienda, coinvolgendoli attivamente nel progetto di ‘mobilità integrata’ dichiarata nella Carta mobilità 2010. La presente tesi non è nata come un progetto d’interaction design, per cui alcuni aspetti tecnici dell’applicazione, per il momento, sono stati lasciati di lato. Ci si è concentrati, invece, nell’armonizzazione dei diversi input raccolti durante le diverse fasi di ricerca, approfittando allo stesso tempo dalle opportunità come i trend di consumo, la diffusione della tecnologia e l’interesse manifesto dei potenziali utenti.

Dall’individualismo solitario alla comunità collaborativa. iATM 2.0. Un concept di geosocial crowdsourcing network per l’Azienda di Trasporti Milanesi

TELLO MENDOZA, NANCY JEANET
2010/2011

Abstract

La presente tesi di laurea magistrale è una ricerca guidata, principalmente, dall’obiettivo di studiare il momento d’attesa e di viaggio nella metropolitana di Milano per ricavarne le caratteristiche, le criticità e le opportunità, e proporre successivamente una eventuale soluzione. Dopo una iniziale ricerca bibliografica necessaria ad acquisire una maggiore confidenza con le tematiche trattate, sono state organizzate delle giornate di osservazione etnografica - inspirate da uno studio simile realizzato a Parigi da J.M. Floch - per studiare con attenzione il percorso effettuato dai viaggiatori in metropolitana. Ad ogni tappa del percorso, sono stati osservati gli atteggiamenti e i comportamenti in relazione allo spazio e alle persone circostanti, così come agli oggetti d’intrattenimento comunemente usati. Da questo studio è emerso che il diffuso atteggiamento di chiusura nei confronti di ciò che ci sta attorno è determinato dalla situazione particolare che rappresenta l’ambiente della metro: spazi ridotti, oscurità, temperatura, affollamento, insicurezza, rumore, ecc. Questi aspetti esasperano gli atteggiamenti blasé e di indifferenza per il ‘bisogno’ di auto - proteggersi dall’ambiente 'aggressivo' e dal bombardamento di stimoli percepiti ma che non si riescono a gestire. Quindi, la realtà delle fermate di metropolitana e dei treni sommata alla fretta dei viaggiatori sfocia molto spesso in ansia, nervosismo e stress. Inoltre, la frequente passività durante il viaggio e l’attesa genera noia. Sebbene quest’ultima sia in parte alleviata dalle metro tv o dall’uso di oggetti personali come libri o Mp3, l’ansia non è ridotta facilmente, neanche in presenza dell’ATM infomobilità ne del panello a led che indica i minuti d’attesa del treno. Questa situazione di ansia e d‘incertezza peggiora nei viaggi in superficie dove sono presenti meno mezzi d’informazione. Dando ascolto ai bisogni e ai desideri dei viaggiatori raccolti nei questionari e considerando il sempre più diffuso uso degli smartphone, internet mobile e social network in Italia (Agcom), è stato proposto un concept di un’applicazione per smartphone. Quest’applicazione ha lo scopo di ridurre l’ansia e l’incertezza dovuti al non sapere gli effettivi tempi di spostamento con i mezzi pubblici; questo perché gli attuali servizi di infomobilità non forniscono tempestivamente informazione riguardo eventuali ritardi o cancellazioni. Si è ipotizzato che quest’applicazione potesse dare il meglio di sé se integrata nel circuito esistente dei servizi dell’Azienda di Trasporti Milanesi, come una nuova versione dell’attuale applicazione iATM 1.5, più flessibile, ricca e aperta alla partecipazione degli utenti. L’applicazione geosocial crowdsourcing network metterebbe a disposizione informazione tempestiva sulla viabilità nella città di Milano grazie alla collaborazione dei viaggiatori stessi, che formerebbero un’ampia rete di ‘reporters’ abilitati a segnalare eventi imprevisti come rallentamenti, incidenti oppure mezzi in normale circolazione durante gli scioperi. In questo modo, in fase di pianificazione, durante l’attesa dei mezzi e/o durante il viaggio, i viaggiatori potrebbero contare con informazione in tempo reale per calcolare meglio i percorsi e le tempistiche necessarie. Sebbene spesso i viaggiatori si mostrino reticenti a stabilire contatto con altri individui, è emerso che se si trova un interesse comune sono ben disposti a entrare nel gioco. In questo caso, seppur virtuale, il contatto si stabilirebbe con l’obiettivo di ottimizzare i tempi di viaggio e quindi l’esperienza complessiva. Durante le fasi di ricerca, dalle risposte ai questionari, dai commenti postati su blog e dalle recensioni, si è riscontrato un'immagine poco positiva nei confronti dell’ATM e di alcuni dei suoi servizi. iATM 2.0 può essere un’occasione per avvicinare gli utenti all’azienda, coinvolgendoli attivamente nel progetto di ‘mobilità integrata’ dichiarata nella Carta mobilità 2010. La presente tesi non è nata come un progetto d’interaction design, per cui alcuni aspetti tecnici dell’applicazione, per il momento, sono stati lasciati di lato. Ci si è concentrati, invece, nell’armonizzazione dei diversi input raccolti durante le diverse fasi di ricerca, approfittando allo stesso tempo dalle opportunità come i trend di consumo, la diffusione della tecnologia e l’interesse manifesto dei potenziali utenti.
GALLI, FRANCESCO
ARC III - Scuola del Design
3-ott-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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