L’obiettivo a cui il progetto aspira è quello del “fare città” attraverso il rilancio della cultura dell’abitare e del significato della piazza, intesa come “luogo di riunione a cielo aperto” 3 e teatro della vita pubblica. I luoghi urbani che il progetto si propone di creare infatti “sono tali se se hanno un carattere plurale, se sono il punto di incontro di realtà individuali, collettive e sociali diverse” 4. L’equilibrio relazionale tra collettività e individuo, la mediazione tra pubblico e privato per mezzo delle architetture della soglia, il rapporto interno ed esterno, la permeabilità degli spazi: sono questi gli elementi su cui fondare il progetto urbano. Da qui l’attenzione posta alle trame relazionali fra nuove centralità inserite in sistemi sinergici e complessi che garantiscano la fruibilità dei luoghi nelle diverse ore della giornata.Il progetto struttura il proprio “racconto” attraverso l’interazione di sistemi urbani diversi che dialogano tra loro e con la città trovando nei punti di raccordo tra essi e con l’esistente gli spazi della collettività e della memoria: si tratta di dar vita a fulcri relazionali che scandiscono le esperienze spaziali in cui il rapporto dialogico tra gli edifici da origine alla teatralità dei luoghi. La sorpresa e la regolarità, il modulo e l’interferenza, il pieno e il vuoto diventano gli elementi fondanti della polifonia della narrazione urbana su cui intessere la nuova trama delle relazioni. L’unità del progetto, è assicurata dalla continuità di elementi come piazze, parchi, gallerie, portici che risultano connessi tra loro in modo che il visitatore possa percorrere da parte a parte il progetto grazie all’alta permeabilità dei piani terra, accompagnato da una complessità di esperienze e di destinazioni funzionali che garantiscono la vitalità dei luoghi durante l’arco della giornata. L’interazione di funzioni diverse e la loro specifica collocazione diventa uno degli strumenti fondamentali per evitare fenomeni di segregazione urbana o di specializzazione funzionale di alcune aree e per riscattare quelle, tra le esistenti, povere dal punto di vista relazionale.
Presenze in dialogo. Per una nuova cultura del vivere civile a Sesto San Giovanni
D'AGATI, ELEONORA;PILOTTI, SILVIA
2009/2010
Abstract
L’obiettivo a cui il progetto aspira è quello del “fare città” attraverso il rilancio della cultura dell’abitare e del significato della piazza, intesa come “luogo di riunione a cielo aperto” 3 e teatro della vita pubblica. I luoghi urbani che il progetto si propone di creare infatti “sono tali se se hanno un carattere plurale, se sono il punto di incontro di realtà individuali, collettive e sociali diverse” 4. L’equilibrio relazionale tra collettività e individuo, la mediazione tra pubblico e privato per mezzo delle architetture della soglia, il rapporto interno ed esterno, la permeabilità degli spazi: sono questi gli elementi su cui fondare il progetto urbano. Da qui l’attenzione posta alle trame relazionali fra nuove centralità inserite in sistemi sinergici e complessi che garantiscano la fruibilità dei luoghi nelle diverse ore della giornata.Il progetto struttura il proprio “racconto” attraverso l’interazione di sistemi urbani diversi che dialogano tra loro e con la città trovando nei punti di raccordo tra essi e con l’esistente gli spazi della collettività e della memoria: si tratta di dar vita a fulcri relazionali che scandiscono le esperienze spaziali in cui il rapporto dialogico tra gli edifici da origine alla teatralità dei luoghi. La sorpresa e la regolarità, il modulo e l’interferenza, il pieno e il vuoto diventano gli elementi fondanti della polifonia della narrazione urbana su cui intessere la nuova trama delle relazioni. L’unità del progetto, è assicurata dalla continuità di elementi come piazze, parchi, gallerie, portici che risultano connessi tra loro in modo che il visitatore possa percorrere da parte a parte il progetto grazie all’alta permeabilità dei piani terra, accompagnato da una complessità di esperienze e di destinazioni funzionali che garantiscono la vitalità dei luoghi durante l’arco della giornata. L’interazione di funzioni diverse e la loro specifica collocazione diventa uno degli strumenti fondamentali per evitare fenomeni di segregazione urbana o di specializzazione funzionale di alcune aree e per riscattare quelle, tra le esistenti, povere dal punto di vista relazionale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/2681