Il fenomeno del trasporto solido nei fiumi montani coinvolge spesso una grande quantità di sedimenti e, soprattutto durante eventi di piena, questo può provocare dei notevoli cambiamenti nella morfologia dei fiumi. In particolare una crescita della quota del fondo causa un conseguente innalzamento della superficie dell’acqua, ponendo così a rischio inondazione le zone limitrofe. Alcuni esempi sono le alluvioni che hanno coinvolto ambiti alpini negli ultimi decenni. In particolare si fa riferimento all’evento di piena del 1987 avvenuto in Valtellina, che ha coinvolto il fiume Mallero e la città di Sondrio. Negli ultimi anni si è reso sempre più necessario studiare questi fenomeni con dei modelli numerici che implementino l’accoppiamento acqua-sedimenti. Tuttavia, per definire questi modelli, sono richiesti numerosi parametri che, soprattutto in ambito montano, spesso sono di difficile caratterizzazione. Il lavoro qui presentato si propone di studiare in modo accurato le conseguenze dovute all’incertezza di uno di questi parametri: l’alimentazione solida di monte. Questo studio cerca, inoltre, di comprendere come questo parametro si propaghi all’interno dell’asta fluviale. Per fare questo vengono sviluppati diversi modelli con diversi valori di alimentazione solida e si analizzano le differenze di quote del fondo e di volumi trasportati tra questi modelli. I risultati relativi ai modelli numerici del fiume Mallero, per l’evento di piena del 1987, mostrano che la non conoscenza dell’alimentazione solida di monte arriverebbe a condizionare i risultati per il fondo del tratto cittadino del fiume dopo circa 83 ore a fronte di un evento di 60 ore. Altre analisi svolte su dei fiumi ideali con caratteristiche geometriche, idrauliche e sedimentologiche semplificate, forniscono un’equazione per la stima della propagazione dell’alimentazione solida. Tale formula, valida solo per sistemi con valori dei parametri simili a quelli usati per la sua calibrazione, può risultare utile in una fase preliminare di creazione di un modello, laddove invece si ritiene che un’opportuna analisi di sensitività debba in ogni caso essere condotta al momento della modellazione vera e propria.
Evoluzione morfologica dei fiumi montani. Propagazione della condizione di alimentazione solida imposta a monte
COLOMBO, STEFANO;GIURIANI, GIORGIO LEONARDO
2010/2011
Abstract
Il fenomeno del trasporto solido nei fiumi montani coinvolge spesso una grande quantità di sedimenti e, soprattutto durante eventi di piena, questo può provocare dei notevoli cambiamenti nella morfologia dei fiumi. In particolare una crescita della quota del fondo causa un conseguente innalzamento della superficie dell’acqua, ponendo così a rischio inondazione le zone limitrofe. Alcuni esempi sono le alluvioni che hanno coinvolto ambiti alpini negli ultimi decenni. In particolare si fa riferimento all’evento di piena del 1987 avvenuto in Valtellina, che ha coinvolto il fiume Mallero e la città di Sondrio. Negli ultimi anni si è reso sempre più necessario studiare questi fenomeni con dei modelli numerici che implementino l’accoppiamento acqua-sedimenti. Tuttavia, per definire questi modelli, sono richiesti numerosi parametri che, soprattutto in ambito montano, spesso sono di difficile caratterizzazione. Il lavoro qui presentato si propone di studiare in modo accurato le conseguenze dovute all’incertezza di uno di questi parametri: l’alimentazione solida di monte. Questo studio cerca, inoltre, di comprendere come questo parametro si propaghi all’interno dell’asta fluviale. Per fare questo vengono sviluppati diversi modelli con diversi valori di alimentazione solida e si analizzano le differenze di quote del fondo e di volumi trasportati tra questi modelli. I risultati relativi ai modelli numerici del fiume Mallero, per l’evento di piena del 1987, mostrano che la non conoscenza dell’alimentazione solida di monte arriverebbe a condizionare i risultati per il fondo del tratto cittadino del fiume dopo circa 83 ore a fronte di un evento di 60 ore. Altre analisi svolte su dei fiumi ideali con caratteristiche geometriche, idrauliche e sedimentologiche semplificate, forniscono un’equazione per la stima della propagazione dell’alimentazione solida. Tale formula, valida solo per sistemi con valori dei parametri simili a quelli usati per la sua calibrazione, può risultare utile in una fase preliminare di creazione di un modello, laddove invece si ritiene che un’opportuna analisi di sensitività debba in ogni caso essere condotta al momento della modellazione vera e propria.File | Dimensione | Formato | |
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