Le idrovie vengono considerate, a livello europeo, un ottima via di comunicazione e trasporto: a fronte di un costo importante di realizzazione, notevoli sono i vantaggi, i possibili impieghi e gli impulsi allo sviluppo che questi possono dare ai territori che attraversano. Principalmente per i costi e di trasporto delle merci e di manutenzione delle vie stesse, notevolmente più bassi rispetto ai tradizionali trasporti su gomma e ferro; per la flessibilità e la possibilità di utilizzo: approvigionamento idrico, la produzione idroelettrica, lo sviluppo del turismo locale-internazionale e, non meno importante, l’abbattimento delle emissini inquinanti. Inoltre, storicamente, i principali poli industriali europei, già si trovano a ridosso di corsi d’acqua navigabili. Il sistema di idrovie è oggi molto sviluppato nel nord e centro europa: dal mare del nord è possibile, attraverso l’arteria Reno-Meno-Danubio, raggiungere il Mar Nero, quindi l’Egeo e il Canale di Suez, la via di movimento merci più trafficata da e per i porti europei. Le Alpi, come grande barriera naturale, impedendo qualsiasi collegamento Nord-Sud, estromettono l’Italia dalla rete fluviale europea, e da notevoli possibilità commerciali. Numerosi progetti di potenziamento della rete fluviale sono in fase di sviluppo, se non già in fase di realizzazione, in gran parte del territorio europeo, ma nessuno o quasi di questi coinvolge l’Italia e il suo territorio. La proposta progettuale vuole legare Italia e l’alto Mare Adriatico a questa via commerciale di scala continentale: un nuova idrovia che da Monfalcone (Friuli), attraverso la Gorizia, giunga fino al Fiume Sava nei pressi di Zagabria (Croazia). Il percorso si sviluppa attraverso un territorio vasto ed irregolare; fattibilità e sostenibilità sono stati i criteri guida delle scelte progettuali: Monfalcone, punto di contato tra la navigazione marittima e canalizia, è stato preferito a Trieste per l’orografia e motivi di configurazione territoriale. Un arco fluviale naturale e un importante infrastrutturazione collegano già la città di costiera a Gorizia. Questi territori,come il Friuli, sono storicamente via di passaggio e comunicazione tra il Mediterraneo e il cuore dell’Europa continentale e dell’Est, sin dal tempo dei romani. Oggi è via di passaggio di un importantissimo anello ferroviario che mette in collegamento l’Europa e i Balcani e per questo può essere barricentro strategico per la collocazione dell’accesso ad un canale navigabile di respiro internazionale. L’altro apice del canale è il fiume Sava, affluente del fiume Danubio, arteria diretta per il Mar Nero, ma soprattutto il centro e Nord Europa.

L'idrovia Monfalcone Zagabria

TUVIC, DUSAN
2010/2011

Abstract

Le idrovie vengono considerate, a livello europeo, un ottima via di comunicazione e trasporto: a fronte di un costo importante di realizzazione, notevoli sono i vantaggi, i possibili impieghi e gli impulsi allo sviluppo che questi possono dare ai territori che attraversano. Principalmente per i costi e di trasporto delle merci e di manutenzione delle vie stesse, notevolmente più bassi rispetto ai tradizionali trasporti su gomma e ferro; per la flessibilità e la possibilità di utilizzo: approvigionamento idrico, la produzione idroelettrica, lo sviluppo del turismo locale-internazionale e, non meno importante, l’abbattimento delle emissini inquinanti. Inoltre, storicamente, i principali poli industriali europei, già si trovano a ridosso di corsi d’acqua navigabili. Il sistema di idrovie è oggi molto sviluppato nel nord e centro europa: dal mare del nord è possibile, attraverso l’arteria Reno-Meno-Danubio, raggiungere il Mar Nero, quindi l’Egeo e il Canale di Suez, la via di movimento merci più trafficata da e per i porti europei. Le Alpi, come grande barriera naturale, impedendo qualsiasi collegamento Nord-Sud, estromettono l’Italia dalla rete fluviale europea, e da notevoli possibilità commerciali. Numerosi progetti di potenziamento della rete fluviale sono in fase di sviluppo, se non già in fase di realizzazione, in gran parte del territorio europeo, ma nessuno o quasi di questi coinvolge l’Italia e il suo territorio. La proposta progettuale vuole legare Italia e l’alto Mare Adriatico a questa via commerciale di scala continentale: un nuova idrovia che da Monfalcone (Friuli), attraverso la Gorizia, giunga fino al Fiume Sava nei pressi di Zagabria (Croazia). Il percorso si sviluppa attraverso un territorio vasto ed irregolare; fattibilità e sostenibilità sono stati i criteri guida delle scelte progettuali: Monfalcone, punto di contato tra la navigazione marittima e canalizia, è stato preferito a Trieste per l’orografia e motivi di configurazione territoriale. Un arco fluviale naturale e un importante infrastrutturazione collegano già la città di costiera a Gorizia. Questi territori,come il Friuli, sono storicamente via di passaggio e comunicazione tra il Mediterraneo e il cuore dell’Europa continentale e dell’Est, sin dal tempo dei romani. Oggi è via di passaggio di un importantissimo anello ferroviario che mette in collegamento l’Europa e i Balcani e per questo può essere barricentro strategico per la collocazione dell’accesso ad un canale navigabile di respiro internazionale. L’altro apice del canale è il fiume Sava, affluente del fiume Danubio, arteria diretta per il Mar Nero, ma soprattutto il centro e Nord Europa.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
20-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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