Degrado paesaggistico,cementificazione o perdita di superfici agricole,costruzioni in zone a rischio sismico o idrogeologico,disgregazione della forma urbana sono tutti fenomeni percettivi che indicano il consumo di suolo. Esso viene specificatamente identificato nella trasformazione di suoli agricoli e/o naturali in suoli urbani,la sua causa principale si origina nei fenomeni di diffusione insediativa ed il suo contenimento ha oggi assunto grande rilievo nelle politiche di sostenibilità. In Italia,il problema è stato introdotto nel dibattito urbanistico soltanto di recente ed è fondamentalmente arenato alla ricerca di soluzioni quantitative per la limitazione dell’espansione urbana. Il confronto con altri paesi,in cui questa tradizione è più radicata,risulta particolarmente utile,soprattutto per capire che il contenimento del consumo di suolo è un fattore di cultura e civiltà prima che di quantità. Difendere una risorsa come il suolo significa non soltanto proteggere l’ambiente naturale,ma anche le relazioni che l’uomo,nella sua storia, con esso ha intrecciato: uno sviluppo sostenibile deve conoscere e riconoscere il valore dei sistemi rurali del territorio,perseguendo l’integrazione fra politiche finalizzate tanto allo spazio rurale,quanto agli insediamenti urbani. A sostegno di questo indirizzo si presenta anche la rinnovata concezione di paesaggio avanzata dalla Convenzione Europea del Paesaggio che qualifica ogni ambito,anche quelli propri della quotidianità,come entità da salvaguardare. Per questi motivi,si affronta un esempio di progettazione per un sistema rurale. Tale territorio,situato nella bassa pianura reggiana a ridosso del fiume Po,negli ultimi decenni ha presentato la tipica discordanza tra crescita urbana e demografica. Orientare lo sviluppo insediativo in una dimensione sostenibile ed attenta significa pertanto recuperare e produrre qualità paesaggistica. Il rapporto che da sempre qui ha orientato la vita e le modificazioni territoriali è la lavorazione della terra, dunque il paesaggio deve mantenere i propri valori di produttività ed i segni che storicamente l’hanno affermata. Le parole chiave di un progetto del paesaggio risultano così essere:percorrenza e fruibilità del luogo,conoscenza e comprensione dei suoi valori identitari,riequilibrio ambientale delle superfici impermeabilizzate,partecipazione e sostegno della comunità al contesto territoriale in cui vive; poche regole,forti e condivise.

Progettare per un sistema rurale. Il caso di Gualtieri e Guastalla

TAGLIAVINI, FRANCESCA
2009/2010

Abstract

Degrado paesaggistico,cementificazione o perdita di superfici agricole,costruzioni in zone a rischio sismico o idrogeologico,disgregazione della forma urbana sono tutti fenomeni percettivi che indicano il consumo di suolo. Esso viene specificatamente identificato nella trasformazione di suoli agricoli e/o naturali in suoli urbani,la sua causa principale si origina nei fenomeni di diffusione insediativa ed il suo contenimento ha oggi assunto grande rilievo nelle politiche di sostenibilità. In Italia,il problema è stato introdotto nel dibattito urbanistico soltanto di recente ed è fondamentalmente arenato alla ricerca di soluzioni quantitative per la limitazione dell’espansione urbana. Il confronto con altri paesi,in cui questa tradizione è più radicata,risulta particolarmente utile,soprattutto per capire che il contenimento del consumo di suolo è un fattore di cultura e civiltà prima che di quantità. Difendere una risorsa come il suolo significa non soltanto proteggere l’ambiente naturale,ma anche le relazioni che l’uomo,nella sua storia, con esso ha intrecciato: uno sviluppo sostenibile deve conoscere e riconoscere il valore dei sistemi rurali del territorio,perseguendo l’integrazione fra politiche finalizzate tanto allo spazio rurale,quanto agli insediamenti urbani. A sostegno di questo indirizzo si presenta anche la rinnovata concezione di paesaggio avanzata dalla Convenzione Europea del Paesaggio che qualifica ogni ambito,anche quelli propri della quotidianità,come entità da salvaguardare. Per questi motivi,si affronta un esempio di progettazione per un sistema rurale. Tale territorio,situato nella bassa pianura reggiana a ridosso del fiume Po,negli ultimi decenni ha presentato la tipica discordanza tra crescita urbana e demografica. Orientare lo sviluppo insediativo in una dimensione sostenibile ed attenta significa pertanto recuperare e produrre qualità paesaggistica. Il rapporto che da sempre qui ha orientato la vita e le modificazioni territoriali è la lavorazione della terra, dunque il paesaggio deve mantenere i propri valori di produttività ed i segni che storicamente l’hanno affermata. Le parole chiave di un progetto del paesaggio risultano così essere:percorrenza e fruibilità del luogo,conoscenza e comprensione dei suoi valori identitari,riequilibrio ambientale delle superfici impermeabilizzate,partecipazione e sostegno della comunità al contesto territoriale in cui vive; poche regole,forti e condivise.
BALBONI, NICOLA
LANZONI, CHIARA
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
22-ott-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/3802