Il progetto assume l’area dismessa di Peregallo di Lesmo, un tempo occupata dal Cotonificio Fumagalli e Fratelli, e la colloca in un più ampio sistema di relazioni produttive ed insediative nell’ambito delle vicende relative all’invaso del fiume Lambro. Significativi per l’approccio all’area e al progetto sono stati gli elementi costitutivi del territorio quali l’alta accessibilità e la posizione strategica che allargano il bacino d’utenza delle funzioni insediate diventando di importanza sovra-comunale. La posizione geografica dell’area di intervento è servita da due linee ferroviarie, la Monza-Molteno e la Carate-Seregno, ed è caratterizzata dalla vicinanza al fiume Lambro, al parco della Villa Reale in Monza. L’orizzonte conoscitivo che accompagna i ragionamenti sulle strategie funzionali è quello del rapporto storico, dell’intera Lombardia, fra fiumi e contesto insediativo e produttivo. Quest’ultimo è ben riconoscibile nell’area di Peregallo e nell’intera Brianza che fin dal Seicento vede la trasformazione dei mulini, disposti in piccoli insediamenti lungo il corso del fiume Lambro, in manifatture e successivamente in industrie. Il paesaggio che deriva da questi processi, che creano discontinuità all’interno del territorio e della sua strutturazione, viene così arricchito di figure architettoniche innestate artificialmente. La composizione architettonica qui proposta muove dall’esigenza di valorizzare la vocazione produttiva dell’area vista come scena sulla quale si stagliano i nuovi edifici, attori che collaborano formalmente alla teatralizzazione in tutte le sue accezioni. La necessità di una messa a fuoco del carattere discontinuo del paesaggio dismesso e l’esigenza di sua rigenerazione permette l’innesto di nuove figure. Queste ultime devono assolvere, da una parte, al difficile compito di dare nuova forza e continuare una costruzione della figuratività del territorio in linea con la tradizione e, dall’altra, di proporre moderne modalità insediative. Nello specifico la riqualificazione funzionale e architettonica del nucleo dell’industria chimica Nobel-Blaschim in Peregallo ed il suo potenziamento, raggiunto anche attraverso il progetto di spazi ex novo, è volto a trasformare il sito in un meccanismo che connetta produttività, cultura e tradizione, ambiti strategici per i comuni che gravitano intorno all’area.
Valle del Lambro : innesto di nuove figure per la rigenerazione del paesaggio. La riqualificazione dell'ex cotonificio Fumagalli in Peregallo di Lesmo con attività produttive e culturali
COLOMBO, SARA;TACCHI, ALICE
2010/2011
Abstract
Il progetto assume l’area dismessa di Peregallo di Lesmo, un tempo occupata dal Cotonificio Fumagalli e Fratelli, e la colloca in un più ampio sistema di relazioni produttive ed insediative nell’ambito delle vicende relative all’invaso del fiume Lambro. Significativi per l’approccio all’area e al progetto sono stati gli elementi costitutivi del territorio quali l’alta accessibilità e la posizione strategica che allargano il bacino d’utenza delle funzioni insediate diventando di importanza sovra-comunale. La posizione geografica dell’area di intervento è servita da due linee ferroviarie, la Monza-Molteno e la Carate-Seregno, ed è caratterizzata dalla vicinanza al fiume Lambro, al parco della Villa Reale in Monza. L’orizzonte conoscitivo che accompagna i ragionamenti sulle strategie funzionali è quello del rapporto storico, dell’intera Lombardia, fra fiumi e contesto insediativo e produttivo. Quest’ultimo è ben riconoscibile nell’area di Peregallo e nell’intera Brianza che fin dal Seicento vede la trasformazione dei mulini, disposti in piccoli insediamenti lungo il corso del fiume Lambro, in manifatture e successivamente in industrie. Il paesaggio che deriva da questi processi, che creano discontinuità all’interno del territorio e della sua strutturazione, viene così arricchito di figure architettoniche innestate artificialmente. La composizione architettonica qui proposta muove dall’esigenza di valorizzare la vocazione produttiva dell’area vista come scena sulla quale si stagliano i nuovi edifici, attori che collaborano formalmente alla teatralizzazione in tutte le sue accezioni. La necessità di una messa a fuoco del carattere discontinuo del paesaggio dismesso e l’esigenza di sua rigenerazione permette l’innesto di nuove figure. Queste ultime devono assolvere, da una parte, al difficile compito di dare nuova forza e continuare una costruzione della figuratività del territorio in linea con la tradizione e, dall’altra, di proporre moderne modalità insediative. Nello specifico la riqualificazione funzionale e architettonica del nucleo dell’industria chimica Nobel-Blaschim in Peregallo ed il suo potenziamento, raggiunto anche attraverso il progetto di spazi ex novo, è volto a trasformare il sito in un meccanismo che connetta produttività, cultura e tradizione, ambiti strategici per i comuni che gravitano intorno all’area.File | Dimensione | Formato | |
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