La finalità di quest’elaborato è quella di fornire al lettore gli elementi che caratterizzano uno stadio “integrato” rispetto ad uno stadio tradizionale. Al fine di raggiungere quest’obiettivo l’autore ha preso in considerazione la pubblicazione di G. Teotino e M. Uva «La Ripartenza. Analisi e proposte per restituire competitività all’industria del calcio in Italia» (2010) che descrive la situazione deficitaria del calcio italiano e delle società sportive che lo compongono, parametrandola con quella di altri club europei e dimostrando che uno stadio multifunzionale riesce a migliorare la situazione economica dell’ente proprietario (che spesso all’estero, a differenza della realtà italiana, è una squadra di calcio). L’introduzione di questo “concept” di stadio, oltre a migliorare lo stato patrimoniale del club utilizzatore, favorisce anche un incremento della vivibilità del contesto in cui è inserito, rappresentando un “volano” economico e sociale per l’intera area circostante. Una fase di quest’elaborato è dedicata all’approfondimento del primo “vero” stadio multifunzionale italiano, cioè lo “Juventus Stadium” di Torino - inaugurato nel mese di settembre 2011 - soffermandosi sull’iter burocratico e sulla descrizione del complesso edilizio composto dall’impianto sportivo e da un aggregato commerciale. In ultima analisi l’autore presenta, sulla base delle principali linee guida progettuali apprese in fase di redazione dell’elaborato, un’ipotesi minimale per l’insediamento di un impianto multifunzionale in un’area suburbana del Comune di Milano e la contemporanea rifunzionalizzazione, in un’ottica integrata, dell’esistente Stadio “San Siro”. La parte conclusiva, tuttavia, non intende volutamente rappresentare una situazione progettuale definita ma solo uno spunto per una possibile realizzazione.

Il progetto di stadio integrato. Esperienze europee di nuovi format multifunzionali

MIGLIAVACCA, GIORGIO WILLIAM
2010/2011

Abstract

La finalità di quest’elaborato è quella di fornire al lettore gli elementi che caratterizzano uno stadio “integrato” rispetto ad uno stadio tradizionale. Al fine di raggiungere quest’obiettivo l’autore ha preso in considerazione la pubblicazione di G. Teotino e M. Uva «La Ripartenza. Analisi e proposte per restituire competitività all’industria del calcio in Italia» (2010) che descrive la situazione deficitaria del calcio italiano e delle società sportive che lo compongono, parametrandola con quella di altri club europei e dimostrando che uno stadio multifunzionale riesce a migliorare la situazione economica dell’ente proprietario (che spesso all’estero, a differenza della realtà italiana, è una squadra di calcio). L’introduzione di questo “concept” di stadio, oltre a migliorare lo stato patrimoniale del club utilizzatore, favorisce anche un incremento della vivibilità del contesto in cui è inserito, rappresentando un “volano” economico e sociale per l’intera area circostante. Una fase di quest’elaborato è dedicata all’approfondimento del primo “vero” stadio multifunzionale italiano, cioè lo “Juventus Stadium” di Torino - inaugurato nel mese di settembre 2011 - soffermandosi sull’iter burocratico e sulla descrizione del complesso edilizio composto dall’impianto sportivo e da un aggregato commerciale. In ultima analisi l’autore presenta, sulla base delle principali linee guida progettuali apprese in fase di redazione dell’elaborato, un’ipotesi minimale per l’insediamento di un impianto multifunzionale in un’area suburbana del Comune di Milano e la contemporanea rifunzionalizzazione, in un’ottica integrata, dell’esistente Stadio “San Siro”. La parte conclusiva, tuttavia, non intende volutamente rappresentare una situazione progettuale definita ma solo uno spunto per una possibile realizzazione.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/47162