Da una veduta zenitale la pianura, percorsa dal Po e dai suoi affluenti appare verde, con molti laghi e fontanili, ben irrigata e su di essa sorse ‘Mediolanum’. Quest’area geografica, fondamentalmente alluvionale presenta forti strati di ghiaia, sabbia ed altri di acqua, e per questo si presta alla fondazione degli immobili trasmettendo molto poco le scosse telluriche. E’ evidente che il tema nel nostro progetto è l’acqua. In Porta Nuova si trova l’ingresso delle acque in città divisa dai bastioni tra la città e i Corpi santi. Già nell’epoca romana, in questa città impiantata su Cardo e Decumanus, esistevano degli edifici termali. La specificità di questi era ben diversa da quella attuale. La richiesta da parte del pubblico di “centri benessere” si è fatta più pressante di qui l‘idea di un centro termale correlata ad un “sistema di botteghe” nell’area scelta per la tesi. Il luogo prescelto dell’intervento è caratterizzato dalla testa della via Melchiorre Gioia che sulla sinistra vede la vecchia stazione ferroviaria Milano-Monza, a destra dalla palazzina delle Cucine Economiche milanesi progettate da L.Broggi, dalla scuola elementare Galvani ed infine a sud del bastione da edifici tardo ottocenteschi. Successivamente all’abbattimento dei bastioni e alla copertura dei Navigli proposta dal piano Beruto rimasero nel P.R.G. pochi specchi d’acqua. La zona d’intervento si riferisce alla Martesana, nel punto del ponte delle Gabelle e del manufatto idraulico, che controllava il flusso delle acque in città. La nostra ipotesi, di realizzazione di Terme, cerca di dare valorizzazione sociale e ludica affiancando alla vasca natatoria una serie di attività pubbliche e culturali, allargate anche al mercato, trasformando il luogo in un centro d’incontri, scambi e dibattiti. Naturalmente terme e mercato devono in qualche modo legarsi da più punti di vista; il tipo di architettura, la scelta dei materiali, i colori e i legami a cavallo del sovrappasso, i cui fianchi vengono esaltati divenendo essi stessi parti dell’edificato.

Terme al Tombon. Un progetto per la rivalutazione dell'ingresso delle acque in città attraverso i bastioni di Porta Nuova a Milano

LATELLA, DANIELE;GAVAZZI, ILARIA
2010/2011

Abstract

Da una veduta zenitale la pianura, percorsa dal Po e dai suoi affluenti appare verde, con molti laghi e fontanili, ben irrigata e su di essa sorse ‘Mediolanum’. Quest’area geografica, fondamentalmente alluvionale presenta forti strati di ghiaia, sabbia ed altri di acqua, e per questo si presta alla fondazione degli immobili trasmettendo molto poco le scosse telluriche. E’ evidente che il tema nel nostro progetto è l’acqua. In Porta Nuova si trova l’ingresso delle acque in città divisa dai bastioni tra la città e i Corpi santi. Già nell’epoca romana, in questa città impiantata su Cardo e Decumanus, esistevano degli edifici termali. La specificità di questi era ben diversa da quella attuale. La richiesta da parte del pubblico di “centri benessere” si è fatta più pressante di qui l‘idea di un centro termale correlata ad un “sistema di botteghe” nell’area scelta per la tesi. Il luogo prescelto dell’intervento è caratterizzato dalla testa della via Melchiorre Gioia che sulla sinistra vede la vecchia stazione ferroviaria Milano-Monza, a destra dalla palazzina delle Cucine Economiche milanesi progettate da L.Broggi, dalla scuola elementare Galvani ed infine a sud del bastione da edifici tardo ottocenteschi. Successivamente all’abbattimento dei bastioni e alla copertura dei Navigli proposta dal piano Beruto rimasero nel P.R.G. pochi specchi d’acqua. La zona d’intervento si riferisce alla Martesana, nel punto del ponte delle Gabelle e del manufatto idraulico, che controllava il flusso delle acque in città. La nostra ipotesi, di realizzazione di Terme, cerca di dare valorizzazione sociale e ludica affiancando alla vasca natatoria una serie di attività pubbliche e culturali, allargate anche al mercato, trasformando il luogo in un centro d’incontri, scambi e dibattiti. Naturalmente terme e mercato devono in qualche modo legarsi da più punti di vista; il tipo di architettura, la scelta dei materiali, i colori e i legami a cavallo del sovrappasso, i cui fianchi vengono esaltati divenendo essi stessi parti dell’edificato.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
23-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/56501