Throughout the centuries cities have been constantly changing, together with their image, their imageability, therefore their graphic representation is being constantly adapted to those changes too. The evolution of digital technologies enables now new forms for visualizing the city: from the geo-referenced representations of data to dynamic cartographies, that describe cities displaying in real-time flows of data, information, things and people. The tools that once allowed the cartographer to make maps have radically changed: the empirical analysis of the environment has been transformed into a true work of digitalization, in a data flow, led by the evolutions of technologies and tools, such as GPS and GIS; inks and prints on traditional media are now visual representations obtained through computers and softwares. The rapid evolution of digital cartography has made the knowledge of the world an every-day real-time experience. Nowadays, cities, territories and activities no longer have secrets. However, more and more people have very little knowledge of the world. Maps are losing the symbolic power that they used to have in the past: although extremely accurate, they seem to fail in visualizing meaning; 'sense'. The divided cities are the focus of this research: in particular Jerusalem, on of the main places in the history of cartography, a divided city facing daily dabates on unity and division. This PhD thesis aims at visualizing the city images that emerge from the on-line news about the city, by designing a subjective atlas about Jerusalem, NextArcheology which could give it a different aspect according to the selected source and the selected time. By showing the city fro the point of view of what has been told about it, we can grow new ideas and thoughts about the place, in the direction of understanding its sense.

Nel corso dei secoli le città sono continuamente cambiate, così come la loro rappresentazione grafica si è evoluta in metodi e mezzi. Anche gli strumenti che un tempo permettevano al cartografo di mappare il mondo si sono trasformati in un vero lavoro di digitalizzazione, elaborazione di dati. Operazioni permesse da tecnologie come GPS e GIS hanno soppiantato l'inchiostro e le stampe della cartografia classica: ora le rappresentazioni si ottengono con computer e software. Oggigiorno le mappe sono diventate un artefatto in grado di farci conoscere il territorio in maniera altamente precisa: grazie alle tecnologie è possibile consultarle in ogni momento. Eppure, la cartografia tende a fallire nella visualizzazione di quelle dimensioni che si sovrappongono a quella territoriale, che coinvolgono il rapporto dell'individuo col luogo. Tutto ciò che riguarda i significati, le 'storie' che ogni città nasconde, sono quasi sempre celati nella visualizzazione. Quelle che nel medioevo erano mappe simboliche, usate per rappresentare un sistema morale piuttosto che per fare orientare i viaggiatori, sono diventate rappresentazioni oggettive della realtà: realizzate tramite strumenti e senza l'apporto della soggettività del cartografo.
Attorno a questo territorio limite, dell'oggettività e soggettività della produzione cartografica, si pone e sviluppano la mia tesi e il mio progetto di dottorato. Il focus di questa ricerca sono le città divise, ed in particolare Gerusalemme: per la sua importanza nella storia della cartografia, e perché il suo status di città divisa la rende al centro di dibattiti giornalieri, sia nel mondo fisico che in quello digitale. L'obiettivo di questa ricerca è di visualizzare la città secondo quanto se ne racconti nei quotidiani e nelle testate on-line, progettando un atlante di Gerusalemme, NextArcheology, che mostri l'immagine della città che emerge analizzando i dati degli archivi di una serie di quotidiani in un determinato lasso di tempo. Le mappe realizzate, visualizzando la città sotto uno specifico punto di vista, potranno far nascere nuove idee e ragionamenti sul territorio, sul suo significato ed il suo senso.

Le immagini della città. Gerusalemme e la stratificazione del senso

FARRAUTO, LUIGI

Abstract

Throughout the centuries cities have been constantly changing, together with their image, their imageability, therefore their graphic representation is being constantly adapted to those changes too. The evolution of digital technologies enables now new forms for visualizing the city: from the geo-referenced representations of data to dynamic cartographies, that describe cities displaying in real-time flows of data, information, things and people. The tools that once allowed the cartographer to make maps have radically changed: the empirical analysis of the environment has been transformed into a true work of digitalization, in a data flow, led by the evolutions of technologies and tools, such as GPS and GIS; inks and prints on traditional media are now visual representations obtained through computers and softwares. The rapid evolution of digital cartography has made the knowledge of the world an every-day real-time experience. Nowadays, cities, territories and activities no longer have secrets. However, more and more people have very little knowledge of the world. Maps are losing the symbolic power that they used to have in the past: although extremely accurate, they seem to fail in visualizing meaning; 'sense'. The divided cities are the focus of this research: in particular Jerusalem, on of the main places in the history of cartography, a divided city facing daily dabates on unity and division. This PhD thesis aims at visualizing the city images that emerge from the on-line news about the city, by designing a subjective atlas about Jerusalem, NextArcheology which could give it a different aspect according to the selected source and the selected time. By showing the city fro the point of view of what has been told about it, we can grow new ideas and thoughts about the place, in the direction of understanding its sense.
CIUCCARELLI, PAOLO
TRABUCCO, FRANCESCO
29-mar-2012
The images of the city. Jerusalem and the stratification of sense
Nel corso dei secoli le città sono continuamente cambiate, così come la loro rappresentazione grafica si è evoluta in metodi e mezzi. Anche gli strumenti che un tempo permettevano al cartografo di mappare il mondo si sono trasformati in un vero lavoro di digitalizzazione, elaborazione di dati. Operazioni permesse da tecnologie come GPS e GIS hanno soppiantato l'inchiostro e le stampe della cartografia classica: ora le rappresentazioni si ottengono con computer e software. Oggigiorno le mappe sono diventate un artefatto in grado di farci conoscere il territorio in maniera altamente precisa: grazie alle tecnologie è possibile consultarle in ogni momento. Eppure, la cartografia tende a fallire nella visualizzazione di quelle dimensioni che si sovrappongono a quella territoriale, che coinvolgono il rapporto dell'individuo col luogo. Tutto ciò che riguarda i significati, le 'storie' che ogni città nasconde, sono quasi sempre celati nella visualizzazione. Quelle che nel medioevo erano mappe simboliche, usate per rappresentare un sistema morale piuttosto che per fare orientare i viaggiatori, sono diventate rappresentazioni oggettive della realtà: realizzate tramite strumenti e senza l'apporto della soggettività del cartografo.
Attorno a questo territorio limite, dell'oggettività e soggettività della produzione cartografica, si pone e sviluppano la mia tesi e il mio progetto di dottorato. Il focus di questa ricerca sono le città divise, ed in particolare Gerusalemme: per la sua importanza nella storia della cartografia, e perché il suo status di città divisa la rende al centro di dibattiti giornalieri, sia nel mondo fisico che in quello digitale. L'obiettivo di questa ricerca è di visualizzare la città secondo quanto se ne racconti nei quotidiani e nelle testate on-line, progettando un atlante di Gerusalemme, NextArcheology, che mostri l'immagine della città che emerge analizzando i dati degli archivi di una serie di quotidiani in un determinato lasso di tempo. Le mappe realizzate, visualizzando la città sotto uno specifico punto di vista, potranno far nascere nuove idee e ragionamenti sul territorio, sul suo significato ed il suo senso.
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