Il Molise non è una regione ricca, e attualmente è quasi al fondo tra tutte le mete turistico-escursionistiche d’Italia. La comunità molisana in giro per il mondo conta, ogni anno, l’emigrazione di tanti abitanti quanti ne restano. La prima parte della ricerca tenta, a questo proposito, di individuare le problematiche maggiori che hanno portato ai fenomeni di isolamento e di difficile attraversabilità del territorio. Suddette problematiche sono indagate in funzione delle potenzialità della Regione Molise e, conseguentemente, del rilancio dell’economia legata al turismo e ai servizi. Una esemplificazione di quanto appena detto potrebbe essere l’analisi delle infrastrutture, ma anche della rete degli acquedotti, anch’essa fortemente deficitaria, o delle ultime pratiche “congestionanti” per la realizzazione e gestione degli impianti tecnologici per le energie rinnovabili. Ancora, si è parlato dell’acqua e dei fiumi, in funzione del loro inquinamento, quale freno per l’evoluzione di spazi naturali in gran misura abbandonati, in luoghi naturalistici con possibilità ricettiva. Le proposte di miglioramento verranno redatte in conformità ai Piani Territoriali regionali e provinciali e ai nuovi progetti a scala vasta, non ultimo, quello della bretella autostradale che dovrebbe collegare l’autostrada Adriatica con quella del Sole attraversando il Comune di Campobasso. Nel corso della ricerca si sottolinea il concetto di rete verde, indivuato già dal Piano Regionale, quale spinta necessaria verso la rimessa a sistema dei luoghi di interesse sovra-regionale, ricchi di particolarità, ma molto spesso completamente marginali rispetto alle grandi vie di comunicazione mediatiche e viarie. Il progetto che ne consegue ha attenzione per i nuovi sistemi di mobilità pedonale e ciclistica attraverso i territori ad alto contenuto naturalistico, partendo da basi esistenti già individuate nel PTPAAV (Piano Territoriale Paesistico-Ambientale), recepito dai PTCP ma, fin’ora, non dai PRG. L’analisi è servita per immaginare un modello di azione sul territorio sovra-locale, coerente con la normativa e con le prospettive individuate dagli strumenti di Piano, che possa servire da matrice per lo sviluppo economico, a partire proprio da ciò che la regione offre naturalmente senza la necessità di forti spinte edificatorie e monetarie, in certi casi ritenute indispensabili per lo sviluppo dei territori. La rete verde ambientale si estende sui filari longitudinali esistenti, tutelati dai Piani di Bacino, e sui tratti della rete tratturale ancora riconoscibili sul territorio. Queste collegano le aree ad interesse sovracomunale individuate nei Piani Provinciali, dai medesimi tratti storico-culturali. Il disegno che ne è risultato è formato da punti di interesse paesaggistico e linee di comunicazione ciclabile e pedonale stagliate nel territorio, serviti da reti secondarie ad interesse eno-gastronomico, storico e culturale. Il modello a scala locale viene esemplificato nel progetto della rete ecologica dell’hinterland di Campobasso, capoluogo della regione e “tappa” privilegiata della nuova bretella autostradale nazionale. La nuova infrastrutturazione dell’area del capoluogo, unitamente alla massiccia edificazione cui esso è interessata (e che la rende un buco nella trama dei boschi e delle aree tutelate limitrofe), ha reso facile l’intuizione di partire dalla città principale e di sviluppare intorno ad essa una raggiera di habitat storico-ambientali, resi raggiungibili dalla mobilità leggera non carrabile. Il progetto, che assume forme di incipit progettuale a scala regionale, diventa una raccolta di scenari possibili per lo sviluppo locale, allo scopo di integrare questi luoghi alla scala vasta della rete verde. Il rilancio economico della regione Molise, a partire dal sistema ambientale, dovrebbe avvenire ricominciando dalla storia e dagli aspetti più significativi che hanno caratterizzato il territorio nei secoli, aprendo le possibilità all’attraversamento dei luoghi e alla connessione fra di essi allo scopo che, sia gli abitanti sia gli utenti, possano riconoscerne gli aspetti peculiari che ne fanno un caso, a suo modo, unico in Italia.

Territorio e paesaggio del Molise : il disegno di una rete verde tra la città di Campobasso e la campagna

ARMENTI, VALENTINA
2011/2012

Abstract

Il Molise non è una regione ricca, e attualmente è quasi al fondo tra tutte le mete turistico-escursionistiche d’Italia. La comunità molisana in giro per il mondo conta, ogni anno, l’emigrazione di tanti abitanti quanti ne restano. La prima parte della ricerca tenta, a questo proposito, di individuare le problematiche maggiori che hanno portato ai fenomeni di isolamento e di difficile attraversabilità del territorio. Suddette problematiche sono indagate in funzione delle potenzialità della Regione Molise e, conseguentemente, del rilancio dell’economia legata al turismo e ai servizi. Una esemplificazione di quanto appena detto potrebbe essere l’analisi delle infrastrutture, ma anche della rete degli acquedotti, anch’essa fortemente deficitaria, o delle ultime pratiche “congestionanti” per la realizzazione e gestione degli impianti tecnologici per le energie rinnovabili. Ancora, si è parlato dell’acqua e dei fiumi, in funzione del loro inquinamento, quale freno per l’evoluzione di spazi naturali in gran misura abbandonati, in luoghi naturalistici con possibilità ricettiva. Le proposte di miglioramento verranno redatte in conformità ai Piani Territoriali regionali e provinciali e ai nuovi progetti a scala vasta, non ultimo, quello della bretella autostradale che dovrebbe collegare l’autostrada Adriatica con quella del Sole attraversando il Comune di Campobasso. Nel corso della ricerca si sottolinea il concetto di rete verde, indivuato già dal Piano Regionale, quale spinta necessaria verso la rimessa a sistema dei luoghi di interesse sovra-regionale, ricchi di particolarità, ma molto spesso completamente marginali rispetto alle grandi vie di comunicazione mediatiche e viarie. Il progetto che ne consegue ha attenzione per i nuovi sistemi di mobilità pedonale e ciclistica attraverso i territori ad alto contenuto naturalistico, partendo da basi esistenti già individuate nel PTPAAV (Piano Territoriale Paesistico-Ambientale), recepito dai PTCP ma, fin’ora, non dai PRG. L’analisi è servita per immaginare un modello di azione sul territorio sovra-locale, coerente con la normativa e con le prospettive individuate dagli strumenti di Piano, che possa servire da matrice per lo sviluppo economico, a partire proprio da ciò che la regione offre naturalmente senza la necessità di forti spinte edificatorie e monetarie, in certi casi ritenute indispensabili per lo sviluppo dei territori. La rete verde ambientale si estende sui filari longitudinali esistenti, tutelati dai Piani di Bacino, e sui tratti della rete tratturale ancora riconoscibili sul territorio. Queste collegano le aree ad interesse sovracomunale individuate nei Piani Provinciali, dai medesimi tratti storico-culturali. Il disegno che ne è risultato è formato da punti di interesse paesaggistico e linee di comunicazione ciclabile e pedonale stagliate nel territorio, serviti da reti secondarie ad interesse eno-gastronomico, storico e culturale. Il modello a scala locale viene esemplificato nel progetto della rete ecologica dell’hinterland di Campobasso, capoluogo della regione e “tappa” privilegiata della nuova bretella autostradale nazionale. La nuova infrastrutturazione dell’area del capoluogo, unitamente alla massiccia edificazione cui esso è interessata (e che la rende un buco nella trama dei boschi e delle aree tutelate limitrofe), ha reso facile l’intuizione di partire dalla città principale e di sviluppare intorno ad essa una raggiera di habitat storico-ambientali, resi raggiungibili dalla mobilità leggera non carrabile. Il progetto, che assume forme di incipit progettuale a scala regionale, diventa una raccolta di scenari possibili per lo sviluppo locale, allo scopo di integrare questi luoghi alla scala vasta della rete verde. Il rilancio economico della regione Molise, a partire dal sistema ambientale, dovrebbe avvenire ricominciando dalla storia e dagli aspetti più significativi che hanno caratterizzato il territorio nei secoli, aprendo le possibilità all’attraversamento dei luoghi e alla connessione fra di essi allo scopo che, sia gli abitanti sia gli utenti, possano riconoscerne gli aspetti peculiari che ne fanno un caso, a suo modo, unico in Italia.
DI MARINO, MINA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
25-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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