Il monaco benedettino e architetto olandese Dom Hans van der Laan (Leida 1904, Vaals 1991) dedicò completamente il suo lavoro allo sviluppo di una teoria nella quale venne individuato un sistema proporzionale basato sul cosiddetto numero plastico. Nei suoi scritti Van der Laan indicò spesso il rapporto 4/3, quale approssimazione del numero plastico Ψ, definendolo come il rapporto fondamentale tra le grandezze. A questo giunse grazie alla volontà di “correggere” la sezione aurea, la quale, riferendosi principalmente allo spazio a due dimensioni, venne considerata un semplice stadio nella deduzione della proporzione che Van der Laan voleva estendere alla realtà tridimensionale. In questa tesi si ripercorre lo sviluppo della teoria di Dom Hans van der Laan attraverso lo studio dei principali scritti pubblicati; parallelamente punta l’attenzione sul numero plastico nella sua accezione algebrica, volontariamente non affrontata dal monaco-architetto, ed infine, si propone un’analisi metodologica di progettazione, che viene svolta mettendo in rapporto gli strumenti, quali l’abaco e la morfoteca, presentati negli scritti Le Nombre Plastique (1960) e De architectonische ruimte (1977), con il progetto della chiesa dell’abbazia di San Benedetto a Vaals (1967-68), pensata, progettata e costruita seguendo, in tutto e per tutto, la teoria architettonica basata sul numero plastico. L’abaco e la morfoteca, gli strumenti utilizzati dallo stesso Van der Laan, riprodotti in occasione di questa tesi, sono realizzati partendo dalle otto misure della serie formata attraverso l’applicazione del rapporto fondamentale, sono la prima applicazione pratica della sua teoria, ed è proprio attraverso loro che la comprensione di quest’ultima viene facilitata. Nella progettazione di Van der Laan la forma degli edifici viene determinata attraverso proporzioni dei singoli elementi architettonici che si trovano in rapporto reciproco fra loro e in rapporto con l’edificio nella sua interezza, ed è completata dagli arredi, i quali, rispecchiando le proporzioni dell’ambiente in cui sono inseriti, concorrono al pieno compimento dell’edificio.

Dom Hans van der Laan e il numero plastico

BUGATTI, ENRICA CATERINA
2011/2012

Abstract

Il monaco benedettino e architetto olandese Dom Hans van der Laan (Leida 1904, Vaals 1991) dedicò completamente il suo lavoro allo sviluppo di una teoria nella quale venne individuato un sistema proporzionale basato sul cosiddetto numero plastico. Nei suoi scritti Van der Laan indicò spesso il rapporto 4/3, quale approssimazione del numero plastico Ψ, definendolo come il rapporto fondamentale tra le grandezze. A questo giunse grazie alla volontà di “correggere” la sezione aurea, la quale, riferendosi principalmente allo spazio a due dimensioni, venne considerata un semplice stadio nella deduzione della proporzione che Van der Laan voleva estendere alla realtà tridimensionale. In questa tesi si ripercorre lo sviluppo della teoria di Dom Hans van der Laan attraverso lo studio dei principali scritti pubblicati; parallelamente punta l’attenzione sul numero plastico nella sua accezione algebrica, volontariamente non affrontata dal monaco-architetto, ed infine, si propone un’analisi metodologica di progettazione, che viene svolta mettendo in rapporto gli strumenti, quali l’abaco e la morfoteca, presentati negli scritti Le Nombre Plastique (1960) e De architectonische ruimte (1977), con il progetto della chiesa dell’abbazia di San Benedetto a Vaals (1967-68), pensata, progettata e costruita seguendo, in tutto e per tutto, la teoria architettonica basata sul numero plastico. L’abaco e la morfoteca, gli strumenti utilizzati dallo stesso Van der Laan, riprodotti in occasione di questa tesi, sono realizzati partendo dalle otto misure della serie formata attraverso l’applicazione del rapporto fondamentale, sono la prima applicazione pratica della sua teoria, ed è proprio attraverso loro che la comprensione di quest’ultima viene facilitata. Nella progettazione di Van der Laan la forma degli edifici viene determinata attraverso proporzioni dei singoli elementi architettonici che si trovano in rapporto reciproco fra loro e in rapporto con l’edificio nella sua interezza, ed è completata dagli arredi, i quali, rispecchiando le proporzioni dell’ambiente in cui sono inseriti, concorrono al pieno compimento dell’edificio.
MARCHETTI, ELENA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
25-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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