Negli ultimi anni si è assistito nel nostro Paese ad una progressiva sensibilizzazione verso i manufatti edilizi esistenti, in particolar modo verso quelli degradati, obsoleti e dismessi, che ha portato a maturare una nuova consapevolezza nella convenienza a recuperarli; una convenienza che deriva sicuramente da valutazioni di tipo ambientale e sociale, ma soprattutto di tipo economico e di programmazione a più vasta scala. Recuperare, riqualificare e quindi valorizzare questi edifici, oggi, si configura come l'azione più efficace per assicurarne la continuità e quindi il permanere di essa nella memoria storica delle comunità cittadine. Per contro, l’esclusione dalla fruizione del patrimonio, genera l’indifferenza nei confronti di esso e la conseguente deleteria tendenza alla trascuratezza. Valorizzarli significa però soprattutto generare (sia volontariamente che involontariamente) indotti positivi sul sistema insediativo di riferimento, e quindi conseguentemente, contribuire alla messa in moto di un processo di rigenerazione urbana e sviluppo locale. Lo scopo è dimostrare come l’attività di recupero e valorizzazione di questi comparti edilizi, unita al loro successivo riuso e messa a reddito delle strutture così ritrovate, sia non solo rappresentazione dell’appropriatezza dimostrata da tali manufatti nel poter essere efficacemente recuperati a nuove funzioni, proprio in forza della valorizzazione delle loro potenzialità residue, ma risulti anche l’arma più efficace in difesa dell’identità e della memoria storica e occasione per una comunità di arricchire sé stessa.

La valorizzazione del costruito come motore di sviluppo. Applicazione al caso studio del Borgo Wührer di Brescia

PIZZOL, FEDERICA
2011/2012

Abstract

Negli ultimi anni si è assistito nel nostro Paese ad una progressiva sensibilizzazione verso i manufatti edilizi esistenti, in particolar modo verso quelli degradati, obsoleti e dismessi, che ha portato a maturare una nuova consapevolezza nella convenienza a recuperarli; una convenienza che deriva sicuramente da valutazioni di tipo ambientale e sociale, ma soprattutto di tipo economico e di programmazione a più vasta scala. Recuperare, riqualificare e quindi valorizzare questi edifici, oggi, si configura come l'azione più efficace per assicurarne la continuità e quindi il permanere di essa nella memoria storica delle comunità cittadine. Per contro, l’esclusione dalla fruizione del patrimonio, genera l’indifferenza nei confronti di esso e la conseguente deleteria tendenza alla trascuratezza. Valorizzarli significa però soprattutto generare (sia volontariamente che involontariamente) indotti positivi sul sistema insediativo di riferimento, e quindi conseguentemente, contribuire alla messa in moto di un processo di rigenerazione urbana e sviluppo locale. Lo scopo è dimostrare come l’attività di recupero e valorizzazione di questi comparti edilizi, unita al loro successivo riuso e messa a reddito delle strutture così ritrovate, sia non solo rappresentazione dell’appropriatezza dimostrata da tali manufatti nel poter essere efficacemente recuperati a nuove funzioni, proprio in forza della valorizzazione delle loro potenzialità residue, ma risulti anche l’arma più efficace in difesa dell’identità e della memoria storica e occasione per una comunità di arricchire sé stessa.
BRUSA, GIANFRANCO
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
25-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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