Lo studio presentato vuole essere una sperimentazione di come due elementi apparentemente così distanti possano invece presentare delle analogie in grado di costruire un percorso comune. Un percorso che sia strumento esemplificativo, cognitivo ed emotivo di una diversa progettualità in contesti lontani dalla realtà economica e industriale attuale. Luoghi che ci appaiono diversi, non più conosciuti a causa di una distanza storica, culturale e temporale che ci distanzia cognitivamente. Il parco archeologico, il bosco o il parco naturale diventano contesti a noi sempre più sconosciuti e lontani, sia cronologicamente per i primi, che ideologicamente per i secondi. Pensare quindi un supporto alla coscienza di questi luoghi permette di riacquisirci di quegli elementi esperienziali e sensibili che ci aiutano a vivere il circuito della conoscenza in maniera più completa ed equa. La conoscenza del bene culturale, sia esso archeologico o ambientale, va progettata sotto tutti i punti di cui è composta. Sia in merito 01 espositivo all’interno del sito, sia nella comunicazione scritta e iconografica di supporto, sia, e ciò riguarda in maniera più approfondita il tema di questa ricerca, dal punto di vista costruttivo e strutturale, integrando elementi prefabbricati con un aspetto innovativo di carattere energetico ed economico per il sostentamento del progetto stesso. Si costruisce un sistema autonomo, capace da un lato di contribuire emotivamente la fruizione del luogo (ed è quindi importante la soluzione formale del progetto inserito) e da un altro lato si presenta un elemento didattico che insegni come un progetto che necessita di energia per il suo corretto funzionamento ed obbiettivo progettuale sia in grado di poter acquisire ecologicamente l’energia stessa di cui necessita. Si crea così un business autonomo, capace di autoalimentarsi energeticamente con la propria funzione, inserendosi equamente nel contesto ambientale.
SENTI.nella : percorsi reversibili per nuove esperienze di visita in parchi archeologici e ambientali
VERNIZZI, ANDREA
2009/2010
Abstract
Lo studio presentato vuole essere una sperimentazione di come due elementi apparentemente così distanti possano invece presentare delle analogie in grado di costruire un percorso comune. Un percorso che sia strumento esemplificativo, cognitivo ed emotivo di una diversa progettualità in contesti lontani dalla realtà economica e industriale attuale. Luoghi che ci appaiono diversi, non più conosciuti a causa di una distanza storica, culturale e temporale che ci distanzia cognitivamente. Il parco archeologico, il bosco o il parco naturale diventano contesti a noi sempre più sconosciuti e lontani, sia cronologicamente per i primi, che ideologicamente per i secondi. Pensare quindi un supporto alla coscienza di questi luoghi permette di riacquisirci di quegli elementi esperienziali e sensibili che ci aiutano a vivere il circuito della conoscenza in maniera più completa ed equa. La conoscenza del bene culturale, sia esso archeologico o ambientale, va progettata sotto tutti i punti di cui è composta. Sia in merito 01 espositivo all’interno del sito, sia nella comunicazione scritta e iconografica di supporto, sia, e ciò riguarda in maniera più approfondita il tema di questa ricerca, dal punto di vista costruttivo e strutturale, integrando elementi prefabbricati con un aspetto innovativo di carattere energetico ed economico per il sostentamento del progetto stesso. Si costruisce un sistema autonomo, capace da un lato di contribuire emotivamente la fruizione del luogo (ed è quindi importante la soluzione formale del progetto inserito) e da un altro lato si presenta un elemento didattico che insegni come un progetto che necessita di energia per il suo corretto funzionamento ed obbiettivo progettuale sia in grado di poter acquisire ecologicamente l’energia stessa di cui necessita. Si crea così un business autonomo, capace di autoalimentarsi energeticamente con la propria funzione, inserendosi equamente nel contesto ambientale.File | Dimensione | Formato | |
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