GREEN CITY SIDE- PATH BETWEEN VISUAL PERCEPTION AND DESIGN When you look around in an unfamiliar environment or when visibility is less than optimal, we try to make sense of the things which are seen, to recognize them. You make assumptions about their nature, check this hypothesis by examining the characteristics of things seen, make predictions about their behavior, changing the first conjectures based on the results of these checks. This process therefore is not a passive record of the messages that the environment sends to our organs of sense, but it consists of an active construction by which the sensory data are selected, analyzed, integrated with the addition of properties not directly detectable but only assumed, deducted or anticipated, using the available knowledges and intellectual skills. This overall process, starting from the sensorial funnel that leads to the world of phenomena, is called perception. So you want to avoid making too sharp separation between seeing and thinking, as it is not easy to distinguish where the sensory side ends and where the operations that can more properly be called intellectual start in this process. The relationship with space is changing. The historical, traditional, "rational" concept of space is disappearing. The area of present-future is a combination of the "real" space and a "virtual" one. Our movements may be the same, but the way we live and the relationship between interior and exterior are changed, as the use of objects that are increasingly multifunctional. The way we relate to objects is changed, as well as the more general relationship between subject and object, so also between objects. If everything is dematerialized, objects also change their status starting from the sense of their possession: we could have them only as image, such as "trend of thought." Places, non-places, common locations, real and metaphorical sites are spaces where perception becomes an experience. The thesis focuses on the concepts drawn from studies about cognitive neuroscience, visual perception and what we call "grammar of seeing" The research starts from the study of the neural systems and functions of the eye and brain, and from the analysis of the light, trying to understand the role they play in vision. From these bases theories arise on the form, the rules of Gestalt, and the investigation of ways to "see": movement, light, objects, space. Also the perceptions that diverge from the outside world and that are in disagreement with the "physical reality", as the illusions, have been applied in architecture to improve the perception of the spaces, by architects such as Palladio, Scamozzi, Bernini, Borromini, in historical buildings such as Palazzo Scamozzi, Vatican Scala Regia and Palazzo Spada. Color is another factor that greatly influences our perception of objects and surrounding space; if the chromatic effects do not coincide, we have a discordant, unrealistic and unstable impression. Colors have always had the task of bring to mind moods and emotions, making them emerge or even explode. Each architecture has always been designed and built taking into account the chromatic aspect, a presence impossible to avoid as part of the life of each individual. The "theme color" is often faced by the designers, at first protagonists of the early twentieth century as Le Corbusier, Taut and Theo van Doesburg, who first used the color by applying it to architecture, until the greatest exponents of modern architecture. Color, then, as a project, color thought, reasoned and not the result of mere decoration. From these issues we analyzed the perception of places and urban spaces from of consumers and citizens point of view, concerning forp emotional choices we make every day and the sensations produced by places that assiduously or casually hang out and cross. The case study in which these theories have been applied is the territory of Lissone, chosen for the interesting distinction of the Italian city with the largest "land consumption". Lissone could be defined as a city mainly composed of cement, there is indeed a distinct lack of green. The intent is to redesign the urban spaces of mobility, intended for public use. Through the design of bicycle and pedestrian paths, we tried to achieve two main objectives. The first one is to give again importance to the territory of Lissone, highlighting places which despite being under the eyes of all were forgotten; we have designed alternative routes, bringing attention to the focal historical points of Lissone, with a sort of stratification of old and new. The second objective is to rethink, through the use of perception and senses, a space based on the concept of "Green", a new way of conceiving the green that invites the user to reflect on howit's important to live the best the urban space that surrounds us, slowing frantic urban life rhythms.

GREEN CITY SIDEQuando ci si guarda intorno in un ambiente non familiare o in condizioni di visibilità non ottimali, si cerca di dare un senso alle cose che si vedono, di riconoscerle. Si fanno ipotesi sulla loro natura, si controllano tale ipotesi esaminando le caratteristiche delle cose viste, si fanno previsioni sul loro comportamento, modificando le prime congetture in base ai risultati di questi controlli. Questo processo non è quindi una registrazione passiva dei messaggi che l’ambiente invia ai nostri organi di senso, ma consiste in una costruzione attiva mediante la quale i dati sensoriali vengono selezionati, analizzati, integrati con l’aggiunta di proprietà non direttamente rilevabili ma soltanto ipotizzate, dedotte o anticipate, utilizzando le conoscenze e le capacità intellettive che si hanno a disposizione. Questo processo globale, che partendo dall’imbuto sensoriale porta al mondo fenomenico, è stato chiamato percezione. Si vuole così evitare di compiere una separazione troppo netta tra vedere e pensare, in quanto non è agevole distinguere in questo processo dove finisce il versante sensoriale e dove iniziano le operazioni che più propriamente possono chiamarsi intellettive. Il rapporto con lo spazio sta mutando. Lo spazio storico, tradizionale, “razionale”, sta scomparendo. Lo spazio del presente-futuro è una combinazione tra lo spazio “reale” e quello “virtuale”. I nostri movimenti forse sono gli stessi, ma è cambiato il modo di abitare, le relazioni tra interno ed esterno, l’uso degli oggetti che saranno sempre più polifunzionali. E’ cambiato il nostro modo di relazionarci con gli oggetti, così come la più generale relazione tra soggetto e oggetto, nonché quella tra oggetto e oggetto. Se tutto si smaterializza anche gli oggetti cambiano il loro status a partire dal senso del loro possesso: saranno possedibili solo come immagine, come “tendenza di pensiero”. I Luoghi, i non luoghi, i luoghi comuni, i luoghi reali e i luoghi metaforici sono gli spazi dove la percezione diviene esperienza. La tesi verte le sue fondamenta su quelli che sono i concetti tratti dagli studi sulle neuroscienze cognitive, sulla percezione visiva e su quella che noi definiamo “grammatica del vedere”. La ricerca parte dallo studio dei sistemi neurali e delle funzioni di occhio e cervello, e dall’analisi della luce, cercando di comprendere il ruolo che hanno nella visione. Da queste basi nascono le teorie sulla forma, le regole della Gestalt, e le indagini sui modi di “vedere”: il movimento, la luce, gli oggetti, lo spazio. Anche le percezioni che divergono rispetto al mondo esterno, e si pongono in disaccordo con la “realtà fisica”, come le illusioni sono state applicate in architettura per migliorare percettivamente gli spazi, ad opera di architetti come Palladio, Scamozzi, Bernini, Borromini, in edifici storici come Palazzo Scamozzi, la Scala Regia Vaticana e il Palazzo Spada. Il Colore è un altro elemento che influenza notevolmente la nostra percezione degli oggetti e dello spazio circostante; se gli effetti cromatici non coincidono, abbiamo un’impressione disarmonica, irrealistica e instabile. Da sempre i colori hanno avuto il compito di richiamare stati d’animo ed emozioni, facendoli emergere o, addirittura, esplodere. Ogni architettura è sempre stata pensata e realizzata tenendo in considerazione l’aspetto cromatico, una presenza impossibile da evitare poiché facente parte della vita di ciascun individuo. Il “tema colore” è stato affrontato spesso dai progettisti, dapprima i protagonisti del primo Novecento come Le Corbusier, Taut e Theo van Doesburg, che per primi utilizzarono il colore applicandolo all’architettura, fino ai maggiore esponenti dell’architettura moderna. Colore, quindi, come progetto, colore pensato, ragionato e non frutto di semplice decorazione. Da questi temi abbiamo analizzato il modo di percepire i luoghi e gli spazi urbani dal punto di vista dei consumatori e del cittadino, interessandoci a quelle che sono le scelte emozionali che compiamo ogni giorno e alle sensazioni prodotte dai luoghi che assiduamente o casualmente frequentiamo e attraversiamo. Il caso studio in cui sono state applicate queste teorie è il territorio di Lissone, scelto per l’interessante primato di città italiana con il maggior “consumo del suolo”. Lissone potrebbe essere definita come una città prevalentemente composta da cemento, vi è infatti una spiccata assenza di verde. L’intento è quello di riprogettare gli spazi urbani della mobilità, destinati ad uso pubblico. Attraverso la progettazione di percorsi ciclabili e pedonali, abbiamo cercato di raggiungere due principali obiettivi. Il primo è quello di ridare importanza al territorio di Lissone, evidenziando luoghi, che nonostante siano sotto gli occhi di tutti, sono stati dimenticati; abbiamo progettato itinerari alternativi, riportando l’attenzione sui punti nevralgici storici di Lissone, con una sorta di stratificazione del vecchio e il nuovo. Il secondo obiettivo è quello di ripensare, tramite l’utilizzo della percezione e dei sensi, un spazio basato sul concetto di “Green”, un nuovo modo di concepire il verde, che inviti l’utente a riflettere su quanto sia importante vivere al meglio lo spazio urbano che ci circonda, rallentando i ritmi della vita frenetica urbana. GREEN CITY SIDE_IL VERDE URBANO,TRA SPAZIO E PERCEZIONE Il progetto si sviluppa partendo dai processi che regolano la Visione, gli studi sulle Neuroscienze cognitive e la Percezione. La vista, nella contemporaneità, secondo Juhani Pallasmaa è, fra i cinque sensi,quello privilegiato, mentre gli altri quattro, sono considerati residui sensoriali arcaici con una funzione meramente privata, solitamente soppressi dal codice culturale. Il progetto prende in esame l’area del Comune di Lissone, situato 20 Km a Nord di Milano in quanto città con il maggior consumo di suolo in Italia, dalle analisi effettuate risulta essere uno dei centri urbani maggiormente composti da cemento. Rappresenta quindi il luogo ideale per questo tipo di intervento. Green City Side prevede la realizzazione di una pista ciclabile che valorizzi il verde, quasi del tutto assente, tramite quella che viene definita “ grammatica del vedere”. L’obbiettivo è di valorizzare il tessuto urbano attraverso una nuova forma di fruizione che si dissoci dalla tradizionale percezione antropica urbana per avvicinarsi al concetto di natura e consentire alla città di assumere un nuovo volto valorizzandone aspetti quali: l’ambiente, l’arte, la cultura e le tipicità che sono stati posti in secondo ordine dai recenti interventi di architettura urbanistica. Si vuole ricreare attraverso l’utilizzo di forme geometriche elementari e dei colori la percezione di un “Verde”, che in realtà è assente nella città; il tutto tenendo presenti i contenuti del progetto riguardante la grafica, in modo che la cooperazione tra i due dia una lettura totale dell’intervento. La pista, è composta da due anelli, studiati in base alle aree verdi, uno interno, che passa per il centro della città (di dimensione minore) e uno esterno (di dimensione maggiore), entrambi studiati per “portare al verde”, passano infatti per il Parco Agricolo di Lissone, e per il Parco di Monza. Oltre ad essere stati studiati in modo da portare verso il naturale, sono stati pensati in questo modo, perchè passanti per itinerari di importanza storica o culturale che sono stati integrati con il progetto come attrattori e suddivisi poi per categorie di interesse: Cascine e Aziende Storiche , Ville e Palazzi, Chiese e Monumenti, Musei e Fondazioni. L’anello maggiore collega le stazioni di Monza e Lissone che sono i fulcri nevralgici di affluenza dove sono stati collocati i Bike Sharing, oltre a questi ne sono stati previsti altri nelle aree dei Parchi e del centro urbano. Sono di dimensioni diverse per andare incontro alle esigenze sia di adulti che di bambini, in modo da prevedere una fruizione per un pubblico a 360 gradi. Le biciclette, costituite da tre modelli ( adulti, bambini e bambini che necessitano di bici a rotelle ), sono previste interamente bianche. Unici elementi colorati, i punti di contatto con l’utente ( sellino, manubrio, pedali), in modo da trasmettere la percezione di “toccare” il Verde. Tutte le biciclette saranno inoltre provviste di uno specchietto alterato da un filtro della stessa tonalità del manubrio (quella che identifica Green City SIde), che invita nuovamente l’utente a riflettere sul tema e a ‘guardare attraverso’ fornendo un ‘nuovo punto di vista’, più riflessivo, per esprimere il concetto che Lissone può essere una città Green, se si guarda dal giusto angolo di osservazione. La pista ciclabile, viene prodotta tramite una performance, un evento che coinvolge i cittadini di Lissone e dei Comuni limitrofi. I cittadini che s’iscriveranno all’evento saranno invitati ad attaccare a ogni bici un elemento costituito da un ‘timbro autoinchiostrante’ con impresso un pattern che richiama al fogliame, è l’utente stesso che, tramite l’invito a “portare in giro il suo verde personale”, realizza la pista ciclabile. Sono i contorni degli oggetti a essere segnalati per primi al cervello quindi lo sviluppo degli elementi, disposti lungo la pista, si basa su forme essenziali e semplici. Secondo i principi della visione promossi dagli studi della Guestalt, noi percepiamo in maniera più immediata le forme più simmetriche, e tendiamo a vedere forme e contorni nel modo più continuo possibile. Questi alcuni dei principi cardine che sono alla base dello sviluppo ideativo, che sfrutta l’uso di forme semplici come caposaldo nella realizzazione dei seguenti componenti di progetto: le Coperture, richiamano alla forma dell’albero, si trovano nel Bike Sharing e sono riprese dal logo dell’immagine coordinata del progetto, sono costituite da strutture tubolari con elementi trasparenti sopra a cui viene applicato un filtro o un pattern che riprende l’immagine del timbro usato nell’evento. Le coperture fuoriescono da aiuole circolari formate d’erba. Alla forma dell’albero si rifanno anche i Paletti che saranno disposti lungo il percorso; alcuni dei quali svolgeranno la funzione di elemento porta bici, questi elementi sono situati nelle aree pedonali in prossimità dei punti dei percorsi tematici, in modo che l’utente sia libero in ogni momento di trasformare il suo percorso da ciclistico a pedonale ( sia nel caso utilizzi un mezzo proprio che nel caso in cui sia fornito di una bicicletta Green City Side). Le quattro mappe dei rispettivi percorsi nell’area della stazione, sono collocate sopra a quattro Paletti in linea con la forma degli altri elementi e rappresentano l’inizio del percorso. GREEN CITY SIDE_ IL VERDE URBANO PERCORSI E PROGETTAZIONE GRAFICA Green City Side è un progetto che ha come premessa gli studi sulla percezione visiva, le neuroscienze e i processi cognitivi che portano all’ acquisizione della nostra conoscenza. Il progetto si occupa di realizzare una pista ciclabile a Lissone, città con il maggior consumo di suolo in Italia. L’idea è quella di realizzare un progetto dove grafica, colore ed elementi cooperino insieme per migliorare la percezione e la fruizione dei luoghi pubblici di Lissone. Due circuiti vanno a comporre il percorso ciclabile: uno più interno, che si sviluppa principalemnte intorno all’ area centrale di Lissone, e uno esterno, che unisce il comune di Lissone ai comuni limitrofi di Monza e Vedano al Lambro. I percorsi sono stati pensati cercando di unire il maggior numero di punti d’interesse, per far riscoprire luoghi dimenticati ma importanti nella storia della città. Tali punti sono stati suddivisi a costituire i 4 itinerari in cui è articolato il percorso ciclabile, ognuno contraddistinto da una tonalità di verde. Il Colore, infatti, è elemento che influenza notevolmente la nostra percezione degli oggetti e dello spazio circostante. L’attenzione spaziale può essere manipolata anche attraendo l’attenzione visiva su determinati attrattori per mezzo di stimoli sensoriali, per esempio, mediante un segnale capace di orientare l’attenzione stessa. Sono stati utilizzati colori e elementi identificativi circolari posizionati a pavimento che hanno il compito di informare il fruitore sull’ itinerario e sugli elementi presenti in quel luogo, attraverso le scelte cromatiche distintive di quel percorso e con alcune informazioni di carattere generale. A fianco di ogni ‘punto’ sarà presente una segnaletica verticale con l’indicazione della posizione attuale e delle tappe dell’itinerario precedenti e successive. In corrispondenza di ogni attrattore del percorso é prevista inoltre una segnaletica a terra in cui è sempre riportato il nome dell’edificio successivo con i tempi di percorrenza a piedi e in bicicletta, informazioni ripetute per una maggiore percezione delle tappe e delle distanze anche durante la camminata o pedalata. L’ innovazione, è stata ricercata nella realizzazione della pista stessa, che tramite una performance, un ‘evento’ organizzato, si autoproduce con la collaborazione dei cittadini. Sono previsti infatti dei gruppi che, con l’utilizzo delle biciclette del bike sharing, seguendo una guida che indicherà loro la strada da percorrere, disegneranno al loro passaggio la pista ciclabile. L’ evento avrà luogo durante un intera giornata con partenze programmate a diversi orari, al termine del quale verrà applicata la segnaletica a pavimento, concludendo così la performance e inaugurando la nuova pista. L’obiettivo è stato quello di evidenziare gli elementi di verde presenti a Lissone, aumentandone la percezione creando un tutt’uno fra elementi naturali e artificiali. La grafica e la natura si uniscono in un tutt’uno, attraverso “enfatizzatori di verde”: scritte composte da verde naturale, box che ricoprono le basi degli alberi, totem artificiali che “crescono” da una base naturale, realizzate in collaborazione con il progetto sul “green”. Ne sono un altro esempio le Aree Verdi disposte lungo il percorso, riempite con parole e frasi evocative sull’ importanza del vivere, camminare e pedalare nella natura. Alcune di queste sono collocate all’interno del parcheggio auto, proprio per enfatizzare e far riflettere sull’ importanza di una città più “green” e più ecologica, basti infatti pensare che dieci biciclette occupano il posto di una macchina. Le Isole pedonali sono rese riconoscibili da linee verdi contenenti frasi che sottolineano l’importanza di una città più ecologica vissuta in bicicletta. I Pannelli Verticali, “ un occhiata di verde”, disposti lungo il percorso invitano a “guardare attraverso”: trasformando percettivamente la realtà, come provocazione all’opprimente grigio urbano. Gli stessi elementi, ma caratterizzati dalla scritta “Un’occhiata nel passato”, sono posizionati nella piazza, e in prossimità di alcuni attrattori, invitando a guardare “attraverso il tempo”, per vedere ciò che oggi non c’è più. Ne è un esempio la fontana di Piazza Libertà, rimossa durante la ristrutturazione. L’ immagine coordinata è riproposta sull’ intero sistema di Green City Side, caratterizzati da elementi grafici e colori che contraddistinguono i componenti all’ interno del tessuto urbano, riunendo i due progetti in uno comune. La grafica non diviene mero strumento di segnalazione e di informazione ma mantiene la linea del “Verde” e si pone l’obiettivo di far riflettere il fruitore sull’importanza di ciò che lo circonda, solleticandolo con un linguaggio comunicativo inusuale, a volte provocatorio, per un contesto urbano. Esso è centrato sulla volontà di dare valore a elementi quali la natura e la storia artistico-ambientale di un luogo, ponendo il percorso come un’esperienza di visita trasversale e nuova.

Green city side. Percorsi tra la percezione visiva e il design

ROCCHI, GAIA;TICOZZI, FRANCESCA
2011/2012

Abstract

GREEN CITY SIDE- PATH BETWEEN VISUAL PERCEPTION AND DESIGN When you look around in an unfamiliar environment or when visibility is less than optimal, we try to make sense of the things which are seen, to recognize them. You make assumptions about their nature, check this hypothesis by examining the characteristics of things seen, make predictions about their behavior, changing the first conjectures based on the results of these checks. This process therefore is not a passive record of the messages that the environment sends to our organs of sense, but it consists of an active construction by which the sensory data are selected, analyzed, integrated with the addition of properties not directly detectable but only assumed, deducted or anticipated, using the available knowledges and intellectual skills. This overall process, starting from the sensorial funnel that leads to the world of phenomena, is called perception. So you want to avoid making too sharp separation between seeing and thinking, as it is not easy to distinguish where the sensory side ends and where the operations that can more properly be called intellectual start in this process. The relationship with space is changing. The historical, traditional, "rational" concept of space is disappearing. The area of present-future is a combination of the "real" space and a "virtual" one. Our movements may be the same, but the way we live and the relationship between interior and exterior are changed, as the use of objects that are increasingly multifunctional. The way we relate to objects is changed, as well as the more general relationship between subject and object, so also between objects. If everything is dematerialized, objects also change their status starting from the sense of their possession: we could have them only as image, such as "trend of thought." Places, non-places, common locations, real and metaphorical sites are spaces where perception becomes an experience. The thesis focuses on the concepts drawn from studies about cognitive neuroscience, visual perception and what we call "grammar of seeing" The research starts from the study of the neural systems and functions of the eye and brain, and from the analysis of the light, trying to understand the role they play in vision. From these bases theories arise on the form, the rules of Gestalt, and the investigation of ways to "see": movement, light, objects, space. Also the perceptions that diverge from the outside world and that are in disagreement with the "physical reality", as the illusions, have been applied in architecture to improve the perception of the spaces, by architects such as Palladio, Scamozzi, Bernini, Borromini, in historical buildings such as Palazzo Scamozzi, Vatican Scala Regia and Palazzo Spada. Color is another factor that greatly influences our perception of objects and surrounding space; if the chromatic effects do not coincide, we have a discordant, unrealistic and unstable impression. Colors have always had the task of bring to mind moods and emotions, making them emerge or even explode. Each architecture has always been designed and built taking into account the chromatic aspect, a presence impossible to avoid as part of the life of each individual. The "theme color" is often faced by the designers, at first protagonists of the early twentieth century as Le Corbusier, Taut and Theo van Doesburg, who first used the color by applying it to architecture, until the greatest exponents of modern architecture. Color, then, as a project, color thought, reasoned and not the result of mere decoration. From these issues we analyzed the perception of places and urban spaces from of consumers and citizens point of view, concerning forp emotional choices we make every day and the sensations produced by places that assiduously or casually hang out and cross. The case study in which these theories have been applied is the territory of Lissone, chosen for the interesting distinction of the Italian city with the largest "land consumption". Lissone could be defined as a city mainly composed of cement, there is indeed a distinct lack of green. The intent is to redesign the urban spaces of mobility, intended for public use. Through the design of bicycle and pedestrian paths, we tried to achieve two main objectives. The first one is to give again importance to the territory of Lissone, highlighting places which despite being under the eyes of all were forgotten; we have designed alternative routes, bringing attention to the focal historical points of Lissone, with a sort of stratification of old and new. The second objective is to rethink, through the use of perception and senses, a space based on the concept of "Green", a new way of conceiving the green that invites the user to reflect on howit's important to live the best the urban space that surrounds us, slowing frantic urban life rhythms.
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2012
2011/2012
GREEN CITY SIDEQuando ci si guarda intorno in un ambiente non familiare o in condizioni di visibilità non ottimali, si cerca di dare un senso alle cose che si vedono, di riconoscerle. Si fanno ipotesi sulla loro natura, si controllano tale ipotesi esaminando le caratteristiche delle cose viste, si fanno previsioni sul loro comportamento, modificando le prime congetture in base ai risultati di questi controlli. Questo processo non è quindi una registrazione passiva dei messaggi che l’ambiente invia ai nostri organi di senso, ma consiste in una costruzione attiva mediante la quale i dati sensoriali vengono selezionati, analizzati, integrati con l’aggiunta di proprietà non direttamente rilevabili ma soltanto ipotizzate, dedotte o anticipate, utilizzando le conoscenze e le capacità intellettive che si hanno a disposizione. Questo processo globale, che partendo dall’imbuto sensoriale porta al mondo fenomenico, è stato chiamato percezione. Si vuole così evitare di compiere una separazione troppo netta tra vedere e pensare, in quanto non è agevole distinguere in questo processo dove finisce il versante sensoriale e dove iniziano le operazioni che più propriamente possono chiamarsi intellettive. Il rapporto con lo spazio sta mutando. Lo spazio storico, tradizionale, “razionale”, sta scomparendo. Lo spazio del presente-futuro è una combinazione tra lo spazio “reale” e quello “virtuale”. I nostri movimenti forse sono gli stessi, ma è cambiato il modo di abitare, le relazioni tra interno ed esterno, l’uso degli oggetti che saranno sempre più polifunzionali. E’ cambiato il nostro modo di relazionarci con gli oggetti, così come la più generale relazione tra soggetto e oggetto, nonché quella tra oggetto e oggetto. Se tutto si smaterializza anche gli oggetti cambiano il loro status a partire dal senso del loro possesso: saranno possedibili solo come immagine, come “tendenza di pensiero”. I Luoghi, i non luoghi, i luoghi comuni, i luoghi reali e i luoghi metaforici sono gli spazi dove la percezione diviene esperienza. La tesi verte le sue fondamenta su quelli che sono i concetti tratti dagli studi sulle neuroscienze cognitive, sulla percezione visiva e su quella che noi definiamo “grammatica del vedere”. La ricerca parte dallo studio dei sistemi neurali e delle funzioni di occhio e cervello, e dall’analisi della luce, cercando di comprendere il ruolo che hanno nella visione. Da queste basi nascono le teorie sulla forma, le regole della Gestalt, e le indagini sui modi di “vedere”: il movimento, la luce, gli oggetti, lo spazio. Anche le percezioni che divergono rispetto al mondo esterno, e si pongono in disaccordo con la “realtà fisica”, come le illusioni sono state applicate in architettura per migliorare percettivamente gli spazi, ad opera di architetti come Palladio, Scamozzi, Bernini, Borromini, in edifici storici come Palazzo Scamozzi, la Scala Regia Vaticana e il Palazzo Spada. Il Colore è un altro elemento che influenza notevolmente la nostra percezione degli oggetti e dello spazio circostante; se gli effetti cromatici non coincidono, abbiamo un’impressione disarmonica, irrealistica e instabile. Da sempre i colori hanno avuto il compito di richiamare stati d’animo ed emozioni, facendoli emergere o, addirittura, esplodere. Ogni architettura è sempre stata pensata e realizzata tenendo in considerazione l’aspetto cromatico, una presenza impossibile da evitare poiché facente parte della vita di ciascun individuo. Il “tema colore” è stato affrontato spesso dai progettisti, dapprima i protagonisti del primo Novecento come Le Corbusier, Taut e Theo van Doesburg, che per primi utilizzarono il colore applicandolo all’architettura, fino ai maggiore esponenti dell’architettura moderna. Colore, quindi, come progetto, colore pensato, ragionato e non frutto di semplice decorazione. Da questi temi abbiamo analizzato il modo di percepire i luoghi e gli spazi urbani dal punto di vista dei consumatori e del cittadino, interessandoci a quelle che sono le scelte emozionali che compiamo ogni giorno e alle sensazioni prodotte dai luoghi che assiduamente o casualmente frequentiamo e attraversiamo. Il caso studio in cui sono state applicate queste teorie è il territorio di Lissone, scelto per l’interessante primato di città italiana con il maggior “consumo del suolo”. Lissone potrebbe essere definita come una città prevalentemente composta da cemento, vi è infatti una spiccata assenza di verde. L’intento è quello di riprogettare gli spazi urbani della mobilità, destinati ad uso pubblico. Attraverso la progettazione di percorsi ciclabili e pedonali, abbiamo cercato di raggiungere due principali obiettivi. Il primo è quello di ridare importanza al territorio di Lissone, evidenziando luoghi, che nonostante siano sotto gli occhi di tutti, sono stati dimenticati; abbiamo progettato itinerari alternativi, riportando l’attenzione sui punti nevralgici storici di Lissone, con una sorta di stratificazione del vecchio e il nuovo. Il secondo obiettivo è quello di ripensare, tramite l’utilizzo della percezione e dei sensi, un spazio basato sul concetto di “Green”, un nuovo modo di concepire il verde, che inviti l’utente a riflettere su quanto sia importante vivere al meglio lo spazio urbano che ci circonda, rallentando i ritmi della vita frenetica urbana. GREEN CITY SIDE_IL VERDE URBANO,TRA SPAZIO E PERCEZIONE Il progetto si sviluppa partendo dai processi che regolano la Visione, gli studi sulle Neuroscienze cognitive e la Percezione. La vista, nella contemporaneità, secondo Juhani Pallasmaa è, fra i cinque sensi,quello privilegiato, mentre gli altri quattro, sono considerati residui sensoriali arcaici con una funzione meramente privata, solitamente soppressi dal codice culturale. Il progetto prende in esame l’area del Comune di Lissone, situato 20 Km a Nord di Milano in quanto città con il maggior consumo di suolo in Italia, dalle analisi effettuate risulta essere uno dei centri urbani maggiormente composti da cemento. Rappresenta quindi il luogo ideale per questo tipo di intervento. Green City Side prevede la realizzazione di una pista ciclabile che valorizzi il verde, quasi del tutto assente, tramite quella che viene definita “ grammatica del vedere”. L’obbiettivo è di valorizzare il tessuto urbano attraverso una nuova forma di fruizione che si dissoci dalla tradizionale percezione antropica urbana per avvicinarsi al concetto di natura e consentire alla città di assumere un nuovo volto valorizzandone aspetti quali: l’ambiente, l’arte, la cultura e le tipicità che sono stati posti in secondo ordine dai recenti interventi di architettura urbanistica. Si vuole ricreare attraverso l’utilizzo di forme geometriche elementari e dei colori la percezione di un “Verde”, che in realtà è assente nella città; il tutto tenendo presenti i contenuti del progetto riguardante la grafica, in modo che la cooperazione tra i due dia una lettura totale dell’intervento. La pista, è composta da due anelli, studiati in base alle aree verdi, uno interno, che passa per il centro della città (di dimensione minore) e uno esterno (di dimensione maggiore), entrambi studiati per “portare al verde”, passano infatti per il Parco Agricolo di Lissone, e per il Parco di Monza. Oltre ad essere stati studiati in modo da portare verso il naturale, sono stati pensati in questo modo, perchè passanti per itinerari di importanza storica o culturale che sono stati integrati con il progetto come attrattori e suddivisi poi per categorie di interesse: Cascine e Aziende Storiche , Ville e Palazzi, Chiese e Monumenti, Musei e Fondazioni. L’anello maggiore collega le stazioni di Monza e Lissone che sono i fulcri nevralgici di affluenza dove sono stati collocati i Bike Sharing, oltre a questi ne sono stati previsti altri nelle aree dei Parchi e del centro urbano. Sono di dimensioni diverse per andare incontro alle esigenze sia di adulti che di bambini, in modo da prevedere una fruizione per un pubblico a 360 gradi. Le biciclette, costituite da tre modelli ( adulti, bambini e bambini che necessitano di bici a rotelle ), sono previste interamente bianche. Unici elementi colorati, i punti di contatto con l’utente ( sellino, manubrio, pedali), in modo da trasmettere la percezione di “toccare” il Verde. Tutte le biciclette saranno inoltre provviste di uno specchietto alterato da un filtro della stessa tonalità del manubrio (quella che identifica Green City SIde), che invita nuovamente l’utente a riflettere sul tema e a ‘guardare attraverso’ fornendo un ‘nuovo punto di vista’, più riflessivo, per esprimere il concetto che Lissone può essere una città Green, se si guarda dal giusto angolo di osservazione. La pista ciclabile, viene prodotta tramite una performance, un evento che coinvolge i cittadini di Lissone e dei Comuni limitrofi. I cittadini che s’iscriveranno all’evento saranno invitati ad attaccare a ogni bici un elemento costituito da un ‘timbro autoinchiostrante’ con impresso un pattern che richiama al fogliame, è l’utente stesso che, tramite l’invito a “portare in giro il suo verde personale”, realizza la pista ciclabile. Sono i contorni degli oggetti a essere segnalati per primi al cervello quindi lo sviluppo degli elementi, disposti lungo la pista, si basa su forme essenziali e semplici. Secondo i principi della visione promossi dagli studi della Guestalt, noi percepiamo in maniera più immediata le forme più simmetriche, e tendiamo a vedere forme e contorni nel modo più continuo possibile. Questi alcuni dei principi cardine che sono alla base dello sviluppo ideativo, che sfrutta l’uso di forme semplici come caposaldo nella realizzazione dei seguenti componenti di progetto: le Coperture, richiamano alla forma dell’albero, si trovano nel Bike Sharing e sono riprese dal logo dell’immagine coordinata del progetto, sono costituite da strutture tubolari con elementi trasparenti sopra a cui viene applicato un filtro o un pattern che riprende l’immagine del timbro usato nell’evento. Le coperture fuoriescono da aiuole circolari formate d’erba. Alla forma dell’albero si rifanno anche i Paletti che saranno disposti lungo il percorso; alcuni dei quali svolgeranno la funzione di elemento porta bici, questi elementi sono situati nelle aree pedonali in prossimità dei punti dei percorsi tematici, in modo che l’utente sia libero in ogni momento di trasformare il suo percorso da ciclistico a pedonale ( sia nel caso utilizzi un mezzo proprio che nel caso in cui sia fornito di una bicicletta Green City Side). Le quattro mappe dei rispettivi percorsi nell’area della stazione, sono collocate sopra a quattro Paletti in linea con la forma degli altri elementi e rappresentano l’inizio del percorso. GREEN CITY SIDE_ IL VERDE URBANO PERCORSI E PROGETTAZIONE GRAFICA Green City Side è un progetto che ha come premessa gli studi sulla percezione visiva, le neuroscienze e i processi cognitivi che portano all’ acquisizione della nostra conoscenza. Il progetto si occupa di realizzare una pista ciclabile a Lissone, città con il maggior consumo di suolo in Italia. L’idea è quella di realizzare un progetto dove grafica, colore ed elementi cooperino insieme per migliorare la percezione e la fruizione dei luoghi pubblici di Lissone. Due circuiti vanno a comporre il percorso ciclabile: uno più interno, che si sviluppa principalemnte intorno all’ area centrale di Lissone, e uno esterno, che unisce il comune di Lissone ai comuni limitrofi di Monza e Vedano al Lambro. I percorsi sono stati pensati cercando di unire il maggior numero di punti d’interesse, per far riscoprire luoghi dimenticati ma importanti nella storia della città. Tali punti sono stati suddivisi a costituire i 4 itinerari in cui è articolato il percorso ciclabile, ognuno contraddistinto da una tonalità di verde. Il Colore, infatti, è elemento che influenza notevolmente la nostra percezione degli oggetti e dello spazio circostante. L’attenzione spaziale può essere manipolata anche attraendo l’attenzione visiva su determinati attrattori per mezzo di stimoli sensoriali, per esempio, mediante un segnale capace di orientare l’attenzione stessa. Sono stati utilizzati colori e elementi identificativi circolari posizionati a pavimento che hanno il compito di informare il fruitore sull’ itinerario e sugli elementi presenti in quel luogo, attraverso le scelte cromatiche distintive di quel percorso e con alcune informazioni di carattere generale. A fianco di ogni ‘punto’ sarà presente una segnaletica verticale con l’indicazione della posizione attuale e delle tappe dell’itinerario precedenti e successive. In corrispondenza di ogni attrattore del percorso é prevista inoltre una segnaletica a terra in cui è sempre riportato il nome dell’edificio successivo con i tempi di percorrenza a piedi e in bicicletta, informazioni ripetute per una maggiore percezione delle tappe e delle distanze anche durante la camminata o pedalata. L’ innovazione, è stata ricercata nella realizzazione della pista stessa, che tramite una performance, un ‘evento’ organizzato, si autoproduce con la collaborazione dei cittadini. Sono previsti infatti dei gruppi che, con l’utilizzo delle biciclette del bike sharing, seguendo una guida che indicherà loro la strada da percorrere, disegneranno al loro passaggio la pista ciclabile. L’ evento avrà luogo durante un intera giornata con partenze programmate a diversi orari, al termine del quale verrà applicata la segnaletica a pavimento, concludendo così la performance e inaugurando la nuova pista. L’obiettivo è stato quello di evidenziare gli elementi di verde presenti a Lissone, aumentandone la percezione creando un tutt’uno fra elementi naturali e artificiali. La grafica e la natura si uniscono in un tutt’uno, attraverso “enfatizzatori di verde”: scritte composte da verde naturale, box che ricoprono le basi degli alberi, totem artificiali che “crescono” da una base naturale, realizzate in collaborazione con il progetto sul “green”. Ne sono un altro esempio le Aree Verdi disposte lungo il percorso, riempite con parole e frasi evocative sull’ importanza del vivere, camminare e pedalare nella natura. Alcune di queste sono collocate all’interno del parcheggio auto, proprio per enfatizzare e far riflettere sull’ importanza di una città più “green” e più ecologica, basti infatti pensare che dieci biciclette occupano il posto di una macchina. Le Isole pedonali sono rese riconoscibili da linee verdi contenenti frasi che sottolineano l’importanza di una città più ecologica vissuta in bicicletta. I Pannelli Verticali, “ un occhiata di verde”, disposti lungo il percorso invitano a “guardare attraverso”: trasformando percettivamente la realtà, come provocazione all’opprimente grigio urbano. Gli stessi elementi, ma caratterizzati dalla scritta “Un’occhiata nel passato”, sono posizionati nella piazza, e in prossimità di alcuni attrattori, invitando a guardare “attraverso il tempo”, per vedere ciò che oggi non c’è più. Ne è un esempio la fontana di Piazza Libertà, rimossa durante la ristrutturazione. L’ immagine coordinata è riproposta sull’ intero sistema di Green City Side, caratterizzati da elementi grafici e colori che contraddistinguono i componenti all’ interno del tessuto urbano, riunendo i due progetti in uno comune. La grafica non diviene mero strumento di segnalazione e di informazione ma mantiene la linea del “Verde” e si pone l’obiettivo di far riflettere il fruitore sull’importanza di ciò che lo circonda, solleticandolo con un linguaggio comunicativo inusuale, a volte provocatorio, per un contesto urbano. Esso è centrato sulla volontà di dare valore a elementi quali la natura e la storia artistico-ambientale di un luogo, ponendo il percorso come un’esperienza di visita trasversale e nuova.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/73185