Are there better industrial wastes’ management solutions then the traditionally adopted ones by production companies? How can the designer have an active role on this aspect? The actual industrial model is based on a linear flux which starts from resources’ and raw materials’ extraction and transformation in order to realize marketable products. This setting however generates enormous quantities of wastes which can be managed in different modalities, involving significant impacts from an environmental and an economical point of view. The environmental sustainability issue has increasingly gained relevance in last decades, encouraging international governments in developing legislative directives related to industrial wastes’ management defining as a priority some operations such as prevention and reuse rather then more impactant actions. A lot of strategies related to the design and the production phases are growing in order to optimize the use of resources and raw materials. However, in relation to the specific theme of reusing industrial wastes, I noticed that while scientific research focuses on strict and sectorial applications, international design approach is creative but often not connected with industrial production logics. According to these considerations, the following dissertation consists in structuring a qualitative design method which can represent an instrument for designers in order to develop ideas and product concepts based on reusing industrial wastes (scraps precisely) derived from manufacturing processes, assessing if the reuse operation could lead to environmental and economical advantages. The thesis will present some study cases in order to provide ideas for future design scenarios and demonstrate how the method can be applied to different productive contexts, materials and technologies.

Ci sono modalità migliori di gestione dei rifiuti derivati dai processi industriali rispetto a quelle tradizionalmente adottate dalle imprese? In che modo il designer può intervenire su tale aspetto? L’attuale impostazione del modello industriale è basata su un flusso lineare che parte dall’estrazione e dalla trasformazione di risorse e materiali fino ad arrivare all’ottenimento di prodotti finiti e commercializzabili. Questo modello produttivo è causa tuttavia anche di ingenti quantitativi di rifiuti che devono essere gestiti secondo diverse modalità, aspetto che comporta impatti notevoli dal punto di vista ambientale ed economico. Il dibattito intorno al tema della sostenibilità ambientale sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, mobilitando i governi internazionali ad adottare misure legislative in ambito di gestione dei rifiuti che incentivino maggiormente a livello gerarchico operazioni come la prevenzione e il riutilizzo rispetto a pratiche più impattanti. Stanno nascendo oggi molte strategie relative alla fase di progettazione e di produzione volte all’ottimizzazione e a un utilizzo più accorto e consapevole di risorse e materie prime. Tuttavia ho potuto notare come, rispetto alla tematica specifica del riutilizzo dei rifiuti industriali, il mondo della ricerca scientifica sia piuttosto rigido e settoriale, mentre il mondo del design presenti spesso un approccio creativo ma svincolato da logiche industriali. Sulla base di queste considerazioni, la mia ricerca di tesi si incentra sulla strutturazione di un metodo di progettazione qualitativo che possa servire a designer e progettisti come strumento per l’ideazione di prodotti basati sul riutilizzo dei rifiuti industriali (e degli sfridi nello specifico) derivati dai processi produttivi, valutando se tale operazione possa portare a ottenere degli aspetti vantaggiosi dal punto di vista economico e della sostenibilità ambientale. Verranno strutturati diversi casi studio di riferimento in grado di fornire stimoli progettuali per futuri scenari progettuali e dimostrare la potenziale applicabilità del metodo a contesti produttivi differenti tra loro per tecnologie e materiali utilizzati.

Il valore del rifiuto. Un metodo di progettazione per ideare prodotti basati sul riutilizzo degli sfridi industriali

PACELLI, FRANCESCO
2011/2012

Abstract

Are there better industrial wastes’ management solutions then the traditionally adopted ones by production companies? How can the designer have an active role on this aspect? The actual industrial model is based on a linear flux which starts from resources’ and raw materials’ extraction and transformation in order to realize marketable products. This setting however generates enormous quantities of wastes which can be managed in different modalities, involving significant impacts from an environmental and an economical point of view. The environmental sustainability issue has increasingly gained relevance in last decades, encouraging international governments in developing legislative directives related to industrial wastes’ management defining as a priority some operations such as prevention and reuse rather then more impactant actions. A lot of strategies related to the design and the production phases are growing in order to optimize the use of resources and raw materials. However, in relation to the specific theme of reusing industrial wastes, I noticed that while scientific research focuses on strict and sectorial applications, international design approach is creative but often not connected with industrial production logics. According to these considerations, the following dissertation consists in structuring a qualitative design method which can represent an instrument for designers in order to develop ideas and product concepts based on reusing industrial wastes (scraps precisely) derived from manufacturing processes, assessing if the reuse operation could lead to environmental and economical advantages. The thesis will present some study cases in order to provide ideas for future design scenarios and demonstrate how the method can be applied to different productive contexts, materials and technologies.
OSTUZZI, FRANCESCA
ARC III - Scuola del Design
22-apr-2013
2011/2012
Ci sono modalità migliori di gestione dei rifiuti derivati dai processi industriali rispetto a quelle tradizionalmente adottate dalle imprese? In che modo il designer può intervenire su tale aspetto? L’attuale impostazione del modello industriale è basata su un flusso lineare che parte dall’estrazione e dalla trasformazione di risorse e materiali fino ad arrivare all’ottenimento di prodotti finiti e commercializzabili. Questo modello produttivo è causa tuttavia anche di ingenti quantitativi di rifiuti che devono essere gestiti secondo diverse modalità, aspetto che comporta impatti notevoli dal punto di vista ambientale ed economico. Il dibattito intorno al tema della sostenibilità ambientale sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, mobilitando i governi internazionali ad adottare misure legislative in ambito di gestione dei rifiuti che incentivino maggiormente a livello gerarchico operazioni come la prevenzione e il riutilizzo rispetto a pratiche più impattanti. Stanno nascendo oggi molte strategie relative alla fase di progettazione e di produzione volte all’ottimizzazione e a un utilizzo più accorto e consapevole di risorse e materie prime. Tuttavia ho potuto notare come, rispetto alla tematica specifica del riutilizzo dei rifiuti industriali, il mondo della ricerca scientifica sia piuttosto rigido e settoriale, mentre il mondo del design presenti spesso un approccio creativo ma svincolato da logiche industriali. Sulla base di queste considerazioni, la mia ricerca di tesi si incentra sulla strutturazione di un metodo di progettazione qualitativo che possa servire a designer e progettisti come strumento per l’ideazione di prodotti basati sul riutilizzo dei rifiuti industriali (e degli sfridi nello specifico) derivati dai processi produttivi, valutando se tale operazione possa portare a ottenere degli aspetti vantaggiosi dal punto di vista economico e della sostenibilità ambientale. Verranno strutturati diversi casi studio di riferimento in grado di fornire stimoli progettuali per futuri scenari progettuali e dimostrare la potenziale applicabilità del metodo a contesti produttivi differenti tra loro per tecnologie e materiali utilizzati.
Tesi di laurea Magistrale
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