“Un luogo non è nuovo perché nasce, ma perché si costituisce nella nostra consapevolezza. Un luogo non ha un inizio ed una fine, ma è in continua trasformazione.” (Hassan Fathy) La politica per l’ambiente e la riduzione del consumo di suolo sono due aspetti ampiamente discussi e il recupero del patrimonio edilizio esistente non è più una scelta solo ideologica ma una vera e propria necessità. Inoltre se questo patrimonio, in buona parte, è pubblico, l’ambito di interesse coinvolge temi quali la valorizzazione, la riconversione, il reperimento delle risorse e il miglioramento della gestione. Tutto ciò rientra pienamente nel discorso sull’alienazione delle aree e immobili pubblici nell’agenda del governo per ricavare un utile da beni spesso inutilizzati. In particolare i siti militari dismessi costituiscono un ambito di interesse specifico caratterizzato da: articolazione delle tipologie, dispersione territoriale, obsolescenza, stato di abbandono e passività ambientali. La rifunzionalizzazione di questi beni, spesso collocati in punti nevralgici del territorio cittadino, rappresenta una risorsa fondamentale e di pregio per possibili trasformazioni e riqualificazioni di interi contesti urbani. L’abilità sta nel considerare la valorizzazione del bene con il suo contesto in un ottica di sviluppo e rilancio dell’intero sistema urbano e paesaggistico. A tal proposito l’area presa in considerazione è ubicata nella zona marginale del comune di Cavriana (località monte Gallo), provincia di Mantova. Fino a qualche decennio fa ha svolto funzione di centro di trasmissione dati dell’esercito ( Tropospheric forward Scatter Station) ed è stata dismessa nel 1996. Consegnata al Comune nel 1998, è stata poi acquistata dallo stesso con l’obbiettivo di farne un area d’interesse pubblico. La volontà è quella di mettere a frutto le qualità potenziali dell’area, paesaggistiche e naturalistiche, di concretizzare la vocazione del luogo in un progetto strategico non solo per il Comune in sé ma anche per i Comuni circostanti. In seguito all’analisi del contesto, a valutazioni di carattere sociologico e al rilievo dell’esistente, si è scelto di insediare un nuovo polo che potesse essere occasione di crescita culturale ed economica per il Comune. Gli obbiettivi assunti ex ante sono: - valorizzare l’ambito turistico-naturalistico - garantire una riappropriazione, sia fisica che ideologica, dell’area da parte della popolazione del paese - insediare un mix di funzioni, che abbiano un interesse anche sovralocale - garantire la fruizione dell’area tutto il giorno, tutto l’anno. Si insedierà, perciò, la scuola media del paese, ricollocata rispetto al precedente edificio, integrata in un campus per la comunicazione e la didattica della scienza, rivolta soprattutto a bambini e ragazzi. La scuola media, diviene una funzione trainante che assicuri un bacino d’utenza costante dell’area e la risposta ad una necessità strettamente locale. I gravi deficit prestazionali e funzionali della scuola attuale saranno colmati dal nuovo edificio che avrà laboratori attrezzati, una palestra e aule funzionali e adeguate. Il campus scientifico, invece, risponde alle necessità di un’attrattiva turistica, d’interesse sovralocale e di promozione economica e culturale ad ampio raggio. Allo stesso tempo, è dettata dalla morfologia del luogo e dalla sua storia, che vede possibile l’inserimento di un osservatorio astronomico finalizzato non tanto alla ricerca, quando alla comunicazione della scienza. Si prevedono inoltre, laboratori didattici, percorsi informativi e dotazioni scientifiche interattive. La valorizzazione del paesaggio naturalistico circostante, avviene tramite la creazione di un parco scientifico. Il progetto di una foresteria, per il soggiorno per brevi periodi, diviene l’occasione di trasformare il campus, in una colonia scientifica per ragazzi, durante la stagione estiva.

Da luogo negato a spazio per la formazione. Progetto di recupero e valorizzazione dell'ex stazione Scatter di Cavriana a Mantova tra paesaggio e nuove prestazioni.

TOLDI, OTTILIA;CATTANI, CHIARA;MARZADRO, FEDERICA
2011/2012

Abstract

“Un luogo non è nuovo perché nasce, ma perché si costituisce nella nostra consapevolezza. Un luogo non ha un inizio ed una fine, ma è in continua trasformazione.” (Hassan Fathy) La politica per l’ambiente e la riduzione del consumo di suolo sono due aspetti ampiamente discussi e il recupero del patrimonio edilizio esistente non è più una scelta solo ideologica ma una vera e propria necessità. Inoltre se questo patrimonio, in buona parte, è pubblico, l’ambito di interesse coinvolge temi quali la valorizzazione, la riconversione, il reperimento delle risorse e il miglioramento della gestione. Tutto ciò rientra pienamente nel discorso sull’alienazione delle aree e immobili pubblici nell’agenda del governo per ricavare un utile da beni spesso inutilizzati. In particolare i siti militari dismessi costituiscono un ambito di interesse specifico caratterizzato da: articolazione delle tipologie, dispersione territoriale, obsolescenza, stato di abbandono e passività ambientali. La rifunzionalizzazione di questi beni, spesso collocati in punti nevralgici del territorio cittadino, rappresenta una risorsa fondamentale e di pregio per possibili trasformazioni e riqualificazioni di interi contesti urbani. L’abilità sta nel considerare la valorizzazione del bene con il suo contesto in un ottica di sviluppo e rilancio dell’intero sistema urbano e paesaggistico. A tal proposito l’area presa in considerazione è ubicata nella zona marginale del comune di Cavriana (località monte Gallo), provincia di Mantova. Fino a qualche decennio fa ha svolto funzione di centro di trasmissione dati dell’esercito ( Tropospheric forward Scatter Station) ed è stata dismessa nel 1996. Consegnata al Comune nel 1998, è stata poi acquistata dallo stesso con l’obbiettivo di farne un area d’interesse pubblico. La volontà è quella di mettere a frutto le qualità potenziali dell’area, paesaggistiche e naturalistiche, di concretizzare la vocazione del luogo in un progetto strategico non solo per il Comune in sé ma anche per i Comuni circostanti. In seguito all’analisi del contesto, a valutazioni di carattere sociologico e al rilievo dell’esistente, si è scelto di insediare un nuovo polo che potesse essere occasione di crescita culturale ed economica per il Comune. Gli obbiettivi assunti ex ante sono: - valorizzare l’ambito turistico-naturalistico - garantire una riappropriazione, sia fisica che ideologica, dell’area da parte della popolazione del paese - insediare un mix di funzioni, che abbiano un interesse anche sovralocale - garantire la fruizione dell’area tutto il giorno, tutto l’anno. Si insedierà, perciò, la scuola media del paese, ricollocata rispetto al precedente edificio, integrata in un campus per la comunicazione e la didattica della scienza, rivolta soprattutto a bambini e ragazzi. La scuola media, diviene una funzione trainante che assicuri un bacino d’utenza costante dell’area e la risposta ad una necessità strettamente locale. I gravi deficit prestazionali e funzionali della scuola attuale saranno colmati dal nuovo edificio che avrà laboratori attrezzati, una palestra e aule funzionali e adeguate. Il campus scientifico, invece, risponde alle necessità di un’attrattiva turistica, d’interesse sovralocale e di promozione economica e culturale ad ampio raggio. Allo stesso tempo, è dettata dalla morfologia del luogo e dalla sua storia, che vede possibile l’inserimento di un osservatorio astronomico finalizzato non tanto alla ricerca, quando alla comunicazione della scienza. Si prevedono inoltre, laboratori didattici, percorsi informativi e dotazioni scientifiche interattive. La valorizzazione del paesaggio naturalistico circostante, avviene tramite la creazione di un parco scientifico. Il progetto di una foresteria, per il soggiorno per brevi periodi, diviene l’occasione di trasformare il campus, in una colonia scientifica per ragazzi, durante la stagione estiva.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
23-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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