L’abitare in Sardegna presenta aspetti di particolare interesse dovuti alla dialettica tra condizioni di difficoltà e grandi potenzialità: fra le prime vi sono l’economia difficile, le vicende storiche e politiche spesso sfavorevoli e improntate da una logica “colonialista”, le relazioni disagevoli nel territorio e la debolezza delle infrastrutture; le seconde riguardano soprattutto le straordinarie ricchezze del patrimonio paesistico, ambientale e archeologico. Nel campo dei beni ambientali natura e paesaggio occupano sicuramente un posto di primo piano ma anche l’architettura ha un’importanza essenziale. Non ci si riferisce solo ai monumenti ma all’architettura intesa come le diverse modalità con cui l’uomo si insedia e trasforma il territorio tramite manufatti costruiti. Entrambi possono essere considerati la materializzazione della nostra storia e il lascito per le generazioni future. In Sardegna il paesaggio è il referente fondamentale per tutti gli insediamenti che, come noto, si articolano in città, piccoli centri, paesi, abitati dispersi. Questi ultimi richiedono un’attenzione ancora maggiore poiché, pur non essendo così rarefatti da divenire essi stessi paesaggio, devono confrontarsi in modo diretto con esso. Negli ultimi anni si è manifestato un processo di abbandono, spopolamento e degrado dell’abitato dei piccoli centri dell’entroterra dell’Isola. Il Barigadu, una delle regioni storiche della Sardegna non estranea a queste dinamiche, è stato immesso nella rete dei Gruppi di Azione Locale che, valorizzando le risorse di ciascun componente mirano a rivitalizzare la Regione, offrendo nuovi spunti e incentivando la competitività economica. Per ricomporre un habitat che ormai appare sfrangiato e frammentato è necessario un intervento “a rete”, sia alla scala territoriale che alla scala urbana. Il lavoro sui margini del paesaggio e del costruito ha coinvolto tre progetti su Ardauli, con l’intento di generare una nuova immagine per il paese, caratterizzata da una forte identità e con un corretto grado di varietà, in grado di offrire nuove condizioni per abitare bene e di recuperare l’attrattività del sito. La rete si sviluppa dalle sponde del Lago Omodeo attraverso un nuovo lungolago, passando per un percorso attrezzato sulla vallata, e si conclude in tre ipotesi di trasformazione del costruito, dalla scala dell’isolato a quella del singolo manufatto. La tesi sviluppa quest’ultimo tema, focalizzandosi sulla scala urbana.

(Ri)abitare Ardauli. Trasformazioni insediative, urbanità e spazio domestico in un piccolo centro del Barigadu

OPERTI, CARLOTTA;CANTAMESSA, CRISTINA MARIA
2012/2013

Abstract

L’abitare in Sardegna presenta aspetti di particolare interesse dovuti alla dialettica tra condizioni di difficoltà e grandi potenzialità: fra le prime vi sono l’economia difficile, le vicende storiche e politiche spesso sfavorevoli e improntate da una logica “colonialista”, le relazioni disagevoli nel territorio e la debolezza delle infrastrutture; le seconde riguardano soprattutto le straordinarie ricchezze del patrimonio paesistico, ambientale e archeologico. Nel campo dei beni ambientali natura e paesaggio occupano sicuramente un posto di primo piano ma anche l’architettura ha un’importanza essenziale. Non ci si riferisce solo ai monumenti ma all’architettura intesa come le diverse modalità con cui l’uomo si insedia e trasforma il territorio tramite manufatti costruiti. Entrambi possono essere considerati la materializzazione della nostra storia e il lascito per le generazioni future. In Sardegna il paesaggio è il referente fondamentale per tutti gli insediamenti che, come noto, si articolano in città, piccoli centri, paesi, abitati dispersi. Questi ultimi richiedono un’attenzione ancora maggiore poiché, pur non essendo così rarefatti da divenire essi stessi paesaggio, devono confrontarsi in modo diretto con esso. Negli ultimi anni si è manifestato un processo di abbandono, spopolamento e degrado dell’abitato dei piccoli centri dell’entroterra dell’Isola. Il Barigadu, una delle regioni storiche della Sardegna non estranea a queste dinamiche, è stato immesso nella rete dei Gruppi di Azione Locale che, valorizzando le risorse di ciascun componente mirano a rivitalizzare la Regione, offrendo nuovi spunti e incentivando la competitività economica. Per ricomporre un habitat che ormai appare sfrangiato e frammentato è necessario un intervento “a rete”, sia alla scala territoriale che alla scala urbana. Il lavoro sui margini del paesaggio e del costruito ha coinvolto tre progetti su Ardauli, con l’intento di generare una nuova immagine per il paese, caratterizzata da una forte identità e con un corretto grado di varietà, in grado di offrire nuove condizioni per abitare bene e di recuperare l’attrattività del sito. La rete si sviluppa dalle sponde del Lago Omodeo attraverso un nuovo lungolago, passando per un percorso attrezzato sulla vallata, e si conclude in tre ipotesi di trasformazione del costruito, dalla scala dell’isolato a quella del singolo manufatto. La tesi sviluppa quest’ultimo tema, focalizzandosi sulla scala urbana.
DE AMBROGI, LUIGI
ARC I - Scuola di Architettura e Società
23-apr-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/80305