The main theme of this thesis in based on the Universal Exposition, which is regarded as the third worldwide event considering its incredible number of visitors. Therefore, the Expo takes the key role of sounding board and it is an opportunity to contribute to solve two current issues: the increasing poverty and the global economic crisis. Although they are far from a definitive solution, we can take a step forward only considering the ‘Leitmotiv’ of the World’s fair of 2015 in Milan: “Feeding the planet, energy for life”. The perfect alchemy between these problems and the topic of the Expo has allowed us to develop three different projects, which are joined by two common key factors: low costs and possibility of reconversion. The saving funds in the implementation of the Expo are added to the reuse of the structures themselves to the pursuit of maximum economic and performance efficiency. In order to understand how to optimize the project, we have proceeded, through a cognitive process, to the assimilation of information concerning the world of the Universal Exhibition in 2015 in Milan and in the developing countries. Then we moved onto the design aspect of the problem, which led us to collect and screen what was previously learned in order to draw the final idea. The exhibition hall of Milan hosts nations that are unable to build their own one, and it will be low-cost, lightweight, removable and transportable. At the end of this event it will be divided into two parts: one is intended to become a school in developing countries and the other will remain in place. The latter will turn into a school complex, with primary and lower secondary schools, and a multifunctional center including a library, a canteen, a conference room, a bar and a covered square. The reconversion is not solely limited to the structure of the pavilion, but it involves the whole area of the Universal Exhibition. Energies spent organizing such this event, which is also representative of the artistic and architectural quality of the moment, should not be directed to finance a transitory show, but they must be invested in the future of the area, of the city, in this case Milan, of the whole nation and even of the planet, since it is a chance of development. In conclusion, this thesis is the proof that it’s possible to achieve this aim simply trying to combine the many different needs that are associated with the several project areas and minimizing the wastage of construction and reconversion.

Il tema trattato nella tesi nasce dalla voglia di utilizzare il terzo evento planetario per quantità di visitatori, l’Esposizione Universale, come cassa di risonanza ed opportunità per contribuire, anche se minimamente, alla risoluzione di due problematiche attuali e lontane da una definitiva risoluzione: la povertà nel mondo e la crisi economica globale. La facilità e la naturalezza con la quale queste due si coniugano con l’Expo è dettata anche dal fatto che il tema che verrà trattato durante la manifestazione del 2015 a Milano sarà: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. La perfetta alchimia che si viene così a creare ci ha permesso di sviluppare tre progetti ben distinti uniti da due fattori comuni fondamentali: l’economicità e la possibilità di riconversione. Il risparmio di fondi nella realizzazione dell’area Expo si somma al riutilizzo delle strutture stesse alla ricerca della massima efficienza economica e prestazionale. Per poter capire come ottimizzare il progetto si è proceduto, attraverso un processo conoscitivo, all’assimilazione di informazioni riguardanti il mondo delle Esposizioni Universali, di Milano 2015 e dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS). Successivamente si è passati all’aspetto progettuale del problema, che ha portato a raccogliere e scremare quanto precedentemente appreso per trarne poi l’idea finale. Il padiglione espositivo milanese, ospitante nazioni impossibilitate a costruirne uno proprio, sarà low-cost, leggero, smontabile e trasportabile. A fine evento esso si dividerà in due parti, trasformandosi così in scuole nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS) e per la parte restante in sito, in un plesso scolastico, con scuola elementare e media, e in un centro polifunzionale comprendente biblioteca, mensa, sala conferenze, bar e piazza coperta. La riconversione non si limita alla sola struttura del padiglione ma coinvolge tutta l’area destinata all’Esposizione Universale. Le energie spese per organizzare un tale evento, rappresentativo anche della qualità artistica e architettonica del momento, non devono essere dirette a finanziare una manifestazione effimera, fine a se stessa, sperando in un ritorno economico dettato dai visitatori, ma devono essere investite nel futuro dell’area, della città, in questo caso Milano, dell’intera nazione e persino di tutto il pianeta, quindi un’occasione di sviluppo. Questa tesi, nel suo piccolo, è la dimostrazione che è possibile raggiungere questo obiettivo semplicemente cercando di coniugare le molte e diverse esigenze associate ai distinti ambiti progettuali e minimizzando gli sprechi di costruzione e riconversione.

Expo e sviluppo : padiglioni espositivi convertibili e trasportabili. Ipotesi di riconversione a Milano e nei paesi in via di sviluppo

VOCALE, SAVINO;RIVA, MASSIMO
2009/2010

Abstract

The main theme of this thesis in based on the Universal Exposition, which is regarded as the third worldwide event considering its incredible number of visitors. Therefore, the Expo takes the key role of sounding board and it is an opportunity to contribute to solve two current issues: the increasing poverty and the global economic crisis. Although they are far from a definitive solution, we can take a step forward only considering the ‘Leitmotiv’ of the World’s fair of 2015 in Milan: “Feeding the planet, energy for life”. The perfect alchemy between these problems and the topic of the Expo has allowed us to develop three different projects, which are joined by two common key factors: low costs and possibility of reconversion. The saving funds in the implementation of the Expo are added to the reuse of the structures themselves to the pursuit of maximum economic and performance efficiency. In order to understand how to optimize the project, we have proceeded, through a cognitive process, to the assimilation of information concerning the world of the Universal Exhibition in 2015 in Milan and in the developing countries. Then we moved onto the design aspect of the problem, which led us to collect and screen what was previously learned in order to draw the final idea. The exhibition hall of Milan hosts nations that are unable to build their own one, and it will be low-cost, lightweight, removable and transportable. At the end of this event it will be divided into two parts: one is intended to become a school in developing countries and the other will remain in place. The latter will turn into a school complex, with primary and lower secondary schools, and a multifunctional center including a library, a canteen, a conference room, a bar and a covered square. The reconversion is not solely limited to the structure of the pavilion, but it involves the whole area of the Universal Exhibition. Energies spent organizing such this event, which is also representative of the artistic and architectural quality of the moment, should not be directed to finance a transitory show, but they must be invested in the future of the area, of the city, in this case Milan, of the whole nation and even of the planet, since it is a chance of development. In conclusion, this thesis is the proof that it’s possible to achieve this aim simply trying to combine the many different needs that are associated with the several project areas and minimizing the wastage of construction and reconversion.
MASERA, GABRIELE
ING VI - Facolta' di Ingegneria Edile-Architettura
21-dic-2010
2009/2010
Il tema trattato nella tesi nasce dalla voglia di utilizzare il terzo evento planetario per quantità di visitatori, l’Esposizione Universale, come cassa di risonanza ed opportunità per contribuire, anche se minimamente, alla risoluzione di due problematiche attuali e lontane da una definitiva risoluzione: la povertà nel mondo e la crisi economica globale. La facilità e la naturalezza con la quale queste due si coniugano con l’Expo è dettata anche dal fatto che il tema che verrà trattato durante la manifestazione del 2015 a Milano sarà: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. La perfetta alchimia che si viene così a creare ci ha permesso di sviluppare tre progetti ben distinti uniti da due fattori comuni fondamentali: l’economicità e la possibilità di riconversione. Il risparmio di fondi nella realizzazione dell’area Expo si somma al riutilizzo delle strutture stesse alla ricerca della massima efficienza economica e prestazionale. Per poter capire come ottimizzare il progetto si è proceduto, attraverso un processo conoscitivo, all’assimilazione di informazioni riguardanti il mondo delle Esposizioni Universali, di Milano 2015 e dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS). Successivamente si è passati all’aspetto progettuale del problema, che ha portato a raccogliere e scremare quanto precedentemente appreso per trarne poi l’idea finale. Il padiglione espositivo milanese, ospitante nazioni impossibilitate a costruirne uno proprio, sarà low-cost, leggero, smontabile e trasportabile. A fine evento esso si dividerà in due parti, trasformandosi così in scuole nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS) e per la parte restante in sito, in un plesso scolastico, con scuola elementare e media, e in un centro polifunzionale comprendente biblioteca, mensa, sala conferenze, bar e piazza coperta. La riconversione non si limita alla sola struttura del padiglione ma coinvolge tutta l’area destinata all’Esposizione Universale. Le energie spese per organizzare un tale evento, rappresentativo anche della qualità artistica e architettonica del momento, non devono essere dirette a finanziare una manifestazione effimera, fine a se stessa, sperando in un ritorno economico dettato dai visitatori, ma devono essere investite nel futuro dell’area, della città, in questo caso Milano, dell’intera nazione e persino di tutto il pianeta, quindi un’occasione di sviluppo. Questa tesi, nel suo piccolo, è la dimostrazione che è possibile raggiungere questo obiettivo semplicemente cercando di coniugare le molte e diverse esigenze associate ai distinti ambiti progettuali e minimizzando gli sprechi di costruzione e riconversione.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/8101