Il sistema portuale di Venezia-Marghera, realizzato all’inizio del secolo scorso, vive attualmente un momento di riflessione circa il proprio ruolo e le modalità di sviluppo e potenziamento nell’ambito del delicato contesto della Laguna di Venezia. La maggiore sensibilità per i temi ambientali e la crescente preoccupazione per gli impatti indotti sul sito di Venezia e sulla Laguna da parte della navigazione, sia essa croceristica che industriale-commerciale, stanno in particolare, spingendo l’Autorità Portuale di Venezia ad adottare soluzioni di trasferimento dei traffici portuali all’esterno della Laguna. Questa scelta strategica che nasce in primo luogo, da esigenze di compatibilità ambientale e territoriale, trova poi un ulteriore elemento di forza nell’opportunità di promuovere la competitività del porto industriale-commerciale grazie proprio alla realizzazione di una Piattaforma Off Shore, caratterizzata da elevati fondali, all’esterno della Laguna. La Piattaforma Off Shore potrebbe rispondere così alla domanda di servizi portuali sia dei prodotti petroliferi sia del traffico container, operato dalle grandi navi portacontainer di ultima generazione (oltre 15.000 TEU di capacità di trasporto) che richiedono pescaggi attualmente non riscontrabili alle banchine di Porto Marghera. Gli studi recenti e l’esperienza commerciale dei porti del Mar del Nord (Rotterdam, Anversa, Amburgo, Brema) mostrano tuttavia, che la potenzialità marittima di un porto deve trovare coerente risposta lato terra da parte dei servizi stradali e soprattutto ferroviari: la competitività del porto è data infatti, da un insieme di fattori tra i quali assume importanza sempre maggiore la modalità ferroviaria, con standard propri dei corridoi TEN (lunghezza dei treni 750 m.; massa trainata fino a 2.000 tonnellate). Nella prima parte della relazione, si è inquadrato il contesto generale di riferimento per la portualità di Marghera-Venezia, in termini di infrastrutture e di flussi merceologici, con specifico riguardo al movimento container. Si è poi esaminato il progetto della Piattaforma Off Shore e le relative previsioni di traffico container, analizzandone gli impatti indotti, lato terra, sulla ferrovia e sulla strada, secondo differenti scenari evolutivi e di ripartizione modale. Nello specifico, l’impatto sulla rete ferroviaria nazionale è stato analizzato dal porto di Marghera fino ai punti di valico del Brennero, di Tarvisio e di Chiasso/Gottardo, tenendo anche conto degli interventi che tali direttrici registreranno nel medio e lungo periodo. Per quanto riguarda invece l’impatto del traffico container sulla strada, si è concentrata l’attenzione sulla situazione operativa del gate di accesso al Terminal di Montesyndial, quale elemento critico del sistema. Di tale impianto, si è sviluppato inoltre, il dimensionamento di massima del terminal ferroviario container in modo da poter soddisfare i traffici previsti nella configurazione futura maggiormente impegnativa come entità dei flussi. A completamento delle analisi condotte, vengono delineate ipotesi per ulteriori approfondimenti e ricerche.

Verifica degli impatti indotti dal traffico container della piattaforma off-shore di Venezia sulla rete ferroviaria e sulle aree portuali

OPPICI, VERONICA
2012/2013

Abstract

Il sistema portuale di Venezia-Marghera, realizzato all’inizio del secolo scorso, vive attualmente un momento di riflessione circa il proprio ruolo e le modalità di sviluppo e potenziamento nell’ambito del delicato contesto della Laguna di Venezia. La maggiore sensibilità per i temi ambientali e la crescente preoccupazione per gli impatti indotti sul sito di Venezia e sulla Laguna da parte della navigazione, sia essa croceristica che industriale-commerciale, stanno in particolare, spingendo l’Autorità Portuale di Venezia ad adottare soluzioni di trasferimento dei traffici portuali all’esterno della Laguna. Questa scelta strategica che nasce in primo luogo, da esigenze di compatibilità ambientale e territoriale, trova poi un ulteriore elemento di forza nell’opportunità di promuovere la competitività del porto industriale-commerciale grazie proprio alla realizzazione di una Piattaforma Off Shore, caratterizzata da elevati fondali, all’esterno della Laguna. La Piattaforma Off Shore potrebbe rispondere così alla domanda di servizi portuali sia dei prodotti petroliferi sia del traffico container, operato dalle grandi navi portacontainer di ultima generazione (oltre 15.000 TEU di capacità di trasporto) che richiedono pescaggi attualmente non riscontrabili alle banchine di Porto Marghera. Gli studi recenti e l’esperienza commerciale dei porti del Mar del Nord (Rotterdam, Anversa, Amburgo, Brema) mostrano tuttavia, che la potenzialità marittima di un porto deve trovare coerente risposta lato terra da parte dei servizi stradali e soprattutto ferroviari: la competitività del porto è data infatti, da un insieme di fattori tra i quali assume importanza sempre maggiore la modalità ferroviaria, con standard propri dei corridoi TEN (lunghezza dei treni 750 m.; massa trainata fino a 2.000 tonnellate). Nella prima parte della relazione, si è inquadrato il contesto generale di riferimento per la portualità di Marghera-Venezia, in termini di infrastrutture e di flussi merceologici, con specifico riguardo al movimento container. Si è poi esaminato il progetto della Piattaforma Off Shore e le relative previsioni di traffico container, analizzandone gli impatti indotti, lato terra, sulla ferrovia e sulla strada, secondo differenti scenari evolutivi e di ripartizione modale. Nello specifico, l’impatto sulla rete ferroviaria nazionale è stato analizzato dal porto di Marghera fino ai punti di valico del Brennero, di Tarvisio e di Chiasso/Gottardo, tenendo anche conto degli interventi che tali direttrici registreranno nel medio e lungo periodo. Per quanto riguarda invece l’impatto del traffico container sulla strada, si è concentrata l’attenzione sulla situazione operativa del gate di accesso al Terminal di Montesyndial, quale elemento critico del sistema. Di tale impianto, si è sviluppato inoltre, il dimensionamento di massima del terminal ferroviario container in modo da poter soddisfare i traffici previsti nella configurazione futura maggiormente impegnativa come entità dei flussi. A completamento delle analisi condotte, vengono delineate ipotesi per ulteriori approfondimenti e ricerche.
MOLINARI, ALDO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
18-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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