Dashilar Hutong

Beijing hutongs have been undergoing a massive process of gentrification during the last 10-15 years. This process often consists in demolishing traditional dwellings called siheyuan and replacing them either with high-rise developments or with fake carbon copies of the original siheyuan. Not only this process wipes away the last few traces of a historically valuable part of old Beijing, but it also destroys the strong community of residents who traditionally were the real soul of the place. New residents, who are mostly very wealthy and live in high-rise luxury buildings or in big fancy detached dwellings, are not willing to recreate that local community that was such an important part of the hutong’s tradition. Unfortunately the current situation in hutongs is no longer sustainable as it is: the living conditions of most of residents are much below national standards, because of poverty, overcrowding, lack of electricity, private toilets, heating, tap water and sewage system. Dashilar hutong seems to be on its way to become the new “hip” artistic district in Beijing, thanks to art galleries, design offices and cultural activities that lately have been appearing at a fast pace. Keeping this tendency in consideration, this research aims to propose a flexible strategy that can both support the commercial development of the area and address the needs of Dashilar residents. A new pedestrian circulation is the backbone of the urban intervention, that turns the area from a very fragmented and inaccessible neighborhood into a porous urban fabric that allows people to walk freely through it. Small public spaces articulated along the pedestrian pathway offer a chance for people to move their daily social interaction from the unsafe space of the street. The project also includes a catalogue of small interventions targeting the border between pedestrian circulation and existing urban fabric, with the goal of improving the livability of the district for its own residents. The project works on many levels of interpretation, attempting to tackle the urban, social and cultural complexity of a neighborhood with a very long story. In fact, it is the author’s firm belief that the only way to successfully cope with such a multi-layered reality is to carefully observe it, respect it and recognize its intrinsic value.

Gli hutong di Pechino sono stati oggetto di un intenso processo di gentrificazione durante gli ultimi 10 - 15 anni. Questo processo consiste nella demolizione delle tradizionali abitazioni a corte chiamate siheyuan, che vengono sostituite o con complessi multi-piano. Questo processo non solo spazza via le ultime tracce di una parte di Pechino di grande valore storico, ma anche disgrega la comunità dei residenti degli hutong, da sempre la vera anima del luogo. I nuovi residenti, che sono per la maggior parte facoltosi, non sono disposti a condividere lo spazio e le strutture e quindi non ricreano una vera e propria comunità locale. è però impossibile negare che l’attuale situazione degli hutong non sia più sostenibile così com’è; le condizioni di vita della maggior parte dei residenti sono molto al di sotto degli standard nazionali, a causa della povertà, del sovraffolamento, della mancanza di elettricità, servizi igienici, acqua corrente e sistema fognario. Dashilar hutong sembra stia diventando il quartiere “in” della città, grazie alle numerose gallerie d’arte, studi di design e attività culturali che hanno popolato l’area negli ultimi anni. Prendendo atto di questa tendenza, la ricerca si pone l’obiettivo di proporre una strategia flessibile per supportare sia lo sviluppo commerciale dell’area sia le esigenze della popolazione residente. La nuova circolazione pedonale è la spina dorsale dell’intervento urbano, che rende il frammentato e inaccessibile quartiere di Dashilar un tessuto urbano poroso. Piccoli spazi pubblici si articolano lungo il tratto pedonale e offrono ai residenti la possibilità di spostare le loro quotidiane attività sociali dallo spazio della strada. Inoltre, il progetto include un catalogo di piccoli interventi rivolti ai bordi tra la circolazione pedonale e il tessuto urbano esistente, con l’obiettivo di migliorare la vivibilità del quartiere per i residenti. Il progetto si articola su molti livelli di interpretazione, nel tentativo di affrontare la complessità urbana, sociale e culturale di un quartiere dalla lunga storia. Infatti, l’autore crede fermamente che l’unico modo di rapportarsi con una realtà così stratificata sia osservarla attentamente, rispettarla e riconoscerne l’intrinseco valore.