Da sempre l’uomo per produrre spazio sociale ha limitato e trasformato lo spazio naturale, ma in questi ultimi decenni il fenomeno è degenerato, facendo prevalere un meccanismo di consumismo che ha portato ad una cementificazione incontrollata. Si rende perciò indispensabile ristabilire un punto di equilibrio fra queste due realtà, tenendo conto che il territorio va considerato non solo per le sue valenze estetiche, come luogo idilliaco o paesaggio pittoresco o sito ricreativo, ma ancor più profondamente per la sua valenza vitale assoluta e unica, senza dimenticare la sua valenza antropologica, ossia la sua capacità di contribuire in modo rilevante alla formazione di orizzonti socio-culturali e alla costruzione di identità comunitarie. Pertanto si è scelto di intervenire progettando un centro-laboratorio che abbia un duplice obiettivo: da una parte, stimolare la crescita della consapevolezza dei meccanismi naturali e del valore che il suolo ha rispetto alla nostra esistenza, offrendo ai cittadini visitatori, strumenti, chiavi di lettura e supporti per partecipare attivamente; dall’altra, offrire l’opportunità a studiosi-ricercatori, di un luogo dove lavorare per la tutela e l’utilizzo responsabile del territorio. In questo senso si è reputato necessario seguire la politica di recupero degli scarti architettonici, con un progetto di riqualificazione del Castello Sforzesco di Vigevano. L’intervento è teso a valorizzare le risorse locali, riscattando la produzione specifica del luogo, ma soprattutto creando un sistema diffuso nel territorio, espandibile a livello globale, in una visuale dinamica del centro, in cui il territorio, i suoi abitanti, i suoi lavoratori potranno diventare lo scenario da cui prendere spunto e linfa vitale, ma anche il terreno dove gettare i semi del cambiamento.

Humus lab. Centro per la valorizzazione del territorio

DALL'AGATA, GIULIA;FABRIS, MARTA
2012/2013

Abstract

Da sempre l’uomo per produrre spazio sociale ha limitato e trasformato lo spazio naturale, ma in questi ultimi decenni il fenomeno è degenerato, facendo prevalere un meccanismo di consumismo che ha portato ad una cementificazione incontrollata. Si rende perciò indispensabile ristabilire un punto di equilibrio fra queste due realtà, tenendo conto che il territorio va considerato non solo per le sue valenze estetiche, come luogo idilliaco o paesaggio pittoresco o sito ricreativo, ma ancor più profondamente per la sua valenza vitale assoluta e unica, senza dimenticare la sua valenza antropologica, ossia la sua capacità di contribuire in modo rilevante alla formazione di orizzonti socio-culturali e alla costruzione di identità comunitarie. Pertanto si è scelto di intervenire progettando un centro-laboratorio che abbia un duplice obiettivo: da una parte, stimolare la crescita della consapevolezza dei meccanismi naturali e del valore che il suolo ha rispetto alla nostra esistenza, offrendo ai cittadini visitatori, strumenti, chiavi di lettura e supporti per partecipare attivamente; dall’altra, offrire l’opportunità a studiosi-ricercatori, di un luogo dove lavorare per la tutela e l’utilizzo responsabile del territorio. In questo senso si è reputato necessario seguire la politica di recupero degli scarti architettonici, con un progetto di riqualificazione del Castello Sforzesco di Vigevano. L’intervento è teso a valorizzare le risorse locali, riscattando la produzione specifica del luogo, ma soprattutto creando un sistema diffuso nel territorio, espandibile a livello globale, in una visuale dinamica del centro, in cui il territorio, i suoi abitanti, i suoi lavoratori potranno diventare lo scenario da cui prendere spunto e linfa vitale, ma anche il terreno dove gettare i semi del cambiamento.
ARC III - Scuola del Design
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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