L’area interessata dall’intervento è caratterizzata dallo smembramento dell’oggetto infrastrutturale dell’ex scalo ferroviario di Milano Porta Genova. Un grande vuoto lineare prende ora il posto dei binari e costituisce una cesura tra due frammenti di città troppo a lungo rimasti separati, compromettendone le potenzialità. L’obiettivo è quello di riunire queste due porzioni di città. Quindi, una fascia di verde pubblico attrezzato corre lungo tutta l’area e si sostituisce ai binari, mentre in parallelo un percorso pubblico duro si snoda dalla stazione ferroviaria, comprendendo in esso il mercato, e si affianca alla residenza posta lungo il naviglio. La linearità del progetto viene interrotta in prossimità di via Bergognone e di due nuovi attraversamenti pedonali mediante l’inserimento di tre piazze attrezzate che funzionano come punto di incontro e scambio tra i percorsi pubblici e le due parti di città. “...Una miscela di tutte le funzioni nello stesso luogo: questo fa la città. È questa intensità che da dimensione umana alla città” (cit. Renzo Piano). L’edificio preso in considerazione appartiene al sistema di residenza libera che si attesta a nord dell’area ponendosi trasversalmente rispetto al sedime dei binari. “L’architettura è musica nello spazio...” (cit. Friedrich Schelling). L’obiettivo è quindi quelli di creare un edificio che sia ripetibile e variabile all’interno dell’area, che ne doni ritmo e ne scandisca l’andamento, fornendo un mix funzionale eterogeneo all’utente. L’organizzazione interna del corpo non è perciò casuale, bensì studiata per dare alla città nuovi servizi. A piano terra infatti nuove funzioni commerciali, a Nord, hanno lo scopo di favorire la rimozione del muro che ora separa due grandi quartieri, quello imprenditoriale e quello residenziale, riunendoli. A Sud sono posti gli accessi alla residenza, situati ad una diversa quota rispetto a quella pubblica (- 0,60 m) per dare agli utenti un luogo dello stare privato e collettivo, parzialmente distaccato dal resto della città. L’edificio è pensato per relazionarsi con il contesto e con l’utenza; conseguenza diretta ne diviene lo studio diversificato dei fronti, facendo riferimento anche al loro orientamento solare, della disposizione interna degli appartamenti, e dell’orientamento stesso dell’edificio preso in considerazione. Il fronte Nord presenta infatti un carattere differente da quelli disposti nelle rimanenti direzioni; è compatto e duro e si relaziona con la sponda industriale; a Est, Ovest e Sud, invece, il corpo arretra generando un ampio sistema di logge che maggiormente dialogano con il sole, con l’obiettivo di permettere un collegamento visivo con il vicino naviglio, la più distante città, l’orizzonte. La cellula residenziale si inserisce ad anello all’interno di una maglia strutturale in calcestruzzo armato con modulo di 6,00 metri per 7,80 metri, disponendosi intorno al nucleo centrale che contiene i due punti di risalita, un lucernaio, gli accessi ai vari piani e le principali reti impiantistiche dell’edificio. Questa dimensione del modulo permette quindi l’elaborazione di differenti tipologie d’alloggio quali monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali che variano di dimensione ed organizzazione interna in base al loro orientamento ed alla loro dimensione. Il rivestimento in G.R.C. (Glass Reinforced Concrete) costituisce una protezione alle intemperie, mentre il sistema esterno di frangisole in legno con orientamento Est-Sud-Ovest genera una protezione dal sole dei mesi più caldi permettendo tuttavia permeabilità verso l’esterno. Pompa di calore “acqua acqua”, recuperatore di calore ed integrazione con impianto fotovoltaico posto in copertura, garantiscono all’edificio una maggiore efficienza e migliori prestazioni (classe energetica “A”).

Progetto di riqualificazione del'ex scalo ferroviario Porta Genova, Milano

MORONI, LUCA ANTONIO
2012/2013

Abstract

L’area interessata dall’intervento è caratterizzata dallo smembramento dell’oggetto infrastrutturale dell’ex scalo ferroviario di Milano Porta Genova. Un grande vuoto lineare prende ora il posto dei binari e costituisce una cesura tra due frammenti di città troppo a lungo rimasti separati, compromettendone le potenzialità. L’obiettivo è quello di riunire queste due porzioni di città. Quindi, una fascia di verde pubblico attrezzato corre lungo tutta l’area e si sostituisce ai binari, mentre in parallelo un percorso pubblico duro si snoda dalla stazione ferroviaria, comprendendo in esso il mercato, e si affianca alla residenza posta lungo il naviglio. La linearità del progetto viene interrotta in prossimità di via Bergognone e di due nuovi attraversamenti pedonali mediante l’inserimento di tre piazze attrezzate che funzionano come punto di incontro e scambio tra i percorsi pubblici e le due parti di città. “...Una miscela di tutte le funzioni nello stesso luogo: questo fa la città. È questa intensità che da dimensione umana alla città” (cit. Renzo Piano). L’edificio preso in considerazione appartiene al sistema di residenza libera che si attesta a nord dell’area ponendosi trasversalmente rispetto al sedime dei binari. “L’architettura è musica nello spazio...” (cit. Friedrich Schelling). L’obiettivo è quindi quelli di creare un edificio che sia ripetibile e variabile all’interno dell’area, che ne doni ritmo e ne scandisca l’andamento, fornendo un mix funzionale eterogeneo all’utente. L’organizzazione interna del corpo non è perciò casuale, bensì studiata per dare alla città nuovi servizi. A piano terra infatti nuove funzioni commerciali, a Nord, hanno lo scopo di favorire la rimozione del muro che ora separa due grandi quartieri, quello imprenditoriale e quello residenziale, riunendoli. A Sud sono posti gli accessi alla residenza, situati ad una diversa quota rispetto a quella pubblica (- 0,60 m) per dare agli utenti un luogo dello stare privato e collettivo, parzialmente distaccato dal resto della città. L’edificio è pensato per relazionarsi con il contesto e con l’utenza; conseguenza diretta ne diviene lo studio diversificato dei fronti, facendo riferimento anche al loro orientamento solare, della disposizione interna degli appartamenti, e dell’orientamento stesso dell’edificio preso in considerazione. Il fronte Nord presenta infatti un carattere differente da quelli disposti nelle rimanenti direzioni; è compatto e duro e si relaziona con la sponda industriale; a Est, Ovest e Sud, invece, il corpo arretra generando un ampio sistema di logge che maggiormente dialogano con il sole, con l’obiettivo di permettere un collegamento visivo con il vicino naviglio, la più distante città, l’orizzonte. La cellula residenziale si inserisce ad anello all’interno di una maglia strutturale in calcestruzzo armato con modulo di 6,00 metri per 7,80 metri, disponendosi intorno al nucleo centrale che contiene i due punti di risalita, un lucernaio, gli accessi ai vari piani e le principali reti impiantistiche dell’edificio. Questa dimensione del modulo permette quindi l’elaborazione di differenti tipologie d’alloggio quali monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali che variano di dimensione ed organizzazione interna in base al loro orientamento ed alla loro dimensione. Il rivestimento in G.R.C. (Glass Reinforced Concrete) costituisce una protezione alle intemperie, mentre il sistema esterno di frangisole in legno con orientamento Est-Sud-Ovest genera una protezione dal sole dei mesi più caldi permettendo tuttavia permeabilità verso l’esterno. Pompa di calore “acqua acqua”, recuperatore di calore ed integrazione con impianto fotovoltaico posto in copertura, garantiscono all’edificio una maggiore efficienza e migliori prestazioni (classe energetica “A”).
ARC II - Scuola di Architettura Civile
28-apr-2014
2012/2013
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