Sysomos.com è un software capace di creare Statistiche su Grafici, Tendenze e Sentiment Charts partendo dai sistemi API (Application Programming Interface (in acronimo API, in italiano Interfaccia di Programmazione di un’Applicazione), in informatica, si indica ogni insieme di procedure disponibili al programmatore, di solito raggruppate a formare un set di strumenti specifici per l’espletamento di un determinato compito all’interno di un certo programma. Spesso con tale termine si intendono le librerie software disponibili in un certo linguaggio di programmazione). Vengono generate statistiche aggregate per sentimento, popolarità, menzioni, geo-demografici e la share-of-voice per le query attraverso un immenso archivio di dati e tramite le API. La tecnologia è basata su fattori emozionali e dati quantistici, “il sentimento-motore” in attesa di brevetto è stato costruito e ottimizzato nel corso di diversi anni, fornendo l’accesso alle analisi di “emulazione” robusti e accurati. I dati raccolti relativamente l’utilizzo dei social network per diffondere notizie o semplicemente per fini autocelebrativi, sono esorbitanti, è una tendenza che potremmo definire pop, proprio ai livelli storico-critici del termine: nasce dal volgo, dal popolo, dai trendsetter che in qualche modo ci aprono le porte della loro vita in uno scatto. Il fenomeno dei selfie è davvero impressionante: su instagram si contano oltre sessanta milioni di foto taggate; com’è cresciuto questo trend su Twitter nel 2013? In meno di un anno più di 400.000 mentions per l’hashtag #selfie. Questo non è un fenomeno di massa, ma sta diventando in maniera esponenziale e spropositata un fenomeno comportamentale, l’individuo ha un nuovo approccio verso l’immagine che da di se, ha una costante sete di arrivare ad essere chi non è per avvicinarsi sempre di più all’immagine che vuole gli altri vedano di se. Una fitta collezione di selfie attira l’attenzione. E “attenzione” sembra essere il nome del gioco di cui si parla quando si dice “social network”. In quest’era in cui basta un solo click per ottenere migliaia di informazioni, il potere di attrarre un pubblico anche oltre oceano di cose da leggere e da vedere è non a caso un potere. L’attenzione è potere. E se la gente è interessata a te, allora il selfie fornisce qualcosa di molto potente, dalla prospettiva più privata possibile. Shopin è un’applicazione mobile che promuove il social-shopping georeferenziato, dove l’utente può vivere un’esperienza di shopping differente da quelle solitamente vissute o propinate, bensì può scegliere il proprio tour in città, personalizzandolo e rendendolo sempre aggiornato, nel contempo vivere uno shopping che sappia rinnovarsi ogni giorno. Shopin permette agli utenti di conoscere le tendenze del momento che vengono dai brand e dal basso, dagli stessi utenti, i brand avranno invece, contemporaneamente, talvolta in maniera silente, la possibilità di sfruttare la natura narcisistica della tendenza dell’autoscatto, un potere ben più grande, comprenderanno dinamiche di acquisto rivolte dapprima all’approccio verso i capi d’abbigliamento, atteggiamento verificabile on-line, in seconda istanza potranno comprendere che tipo di azioni sono portati a compiere i potenziali compratori in relazione al tipo di store in cui si 5 _ trovano. Shopin, è prima di tutto un social network, in quanto tale, ha bisogno di esistere coadiuvato da un piano di digital marketing attuabile, quindi fattibile. Tra gli scenari possibili, Shopin si affaccia sicuramente su una piattaforma che resta in bilico tra il social media design, dunque l’user experience design e la wearable technologies. Il fashion e le tecnologie attuali non potranno mai escludersi, bensì potranno solo fondersi per la creazione di nuovi prodotti, che sappiano imporsi all’interno del mercato e della società contemporanea, questo è l’obiettivo di Shopin, cavalcare una tendenza, rimanendo costantemente aggiornato per contrastare l’obsolescenza alienante della tecnologia contemporanea. La stesura di questo progetto è stata svolta in collaborazione con Alessia Bonito Oliva che si è occupata della sezione dedicata all’interaction design e con Camilla Costigliolo che ha trattato l’argomento declinandolo in seno all’Expo 2015, insieme, tutti e 3, abbiamo contribuito alla creazione dell’app Shopin durante il laboratorio di Sintesi Finale redatto dalla prof.ssa Margherita Pillan e dal prof. Marco Maiocchi.

Shopin : app per il social shopping georeferenziato, social media design e marketing

PERFETTO, ANTONIO
2013/2014

Abstract

Sysomos.com è un software capace di creare Statistiche su Grafici, Tendenze e Sentiment Charts partendo dai sistemi API (Application Programming Interface (in acronimo API, in italiano Interfaccia di Programmazione di un’Applicazione), in informatica, si indica ogni insieme di procedure disponibili al programmatore, di solito raggruppate a formare un set di strumenti specifici per l’espletamento di un determinato compito all’interno di un certo programma. Spesso con tale termine si intendono le librerie software disponibili in un certo linguaggio di programmazione). Vengono generate statistiche aggregate per sentimento, popolarità, menzioni, geo-demografici e la share-of-voice per le query attraverso un immenso archivio di dati e tramite le API. La tecnologia è basata su fattori emozionali e dati quantistici, “il sentimento-motore” in attesa di brevetto è stato costruito e ottimizzato nel corso di diversi anni, fornendo l’accesso alle analisi di “emulazione” robusti e accurati. I dati raccolti relativamente l’utilizzo dei social network per diffondere notizie o semplicemente per fini autocelebrativi, sono esorbitanti, è una tendenza che potremmo definire pop, proprio ai livelli storico-critici del termine: nasce dal volgo, dal popolo, dai trendsetter che in qualche modo ci aprono le porte della loro vita in uno scatto. Il fenomeno dei selfie è davvero impressionante: su instagram si contano oltre sessanta milioni di foto taggate; com’è cresciuto questo trend su Twitter nel 2013? In meno di un anno più di 400.000 mentions per l’hashtag #selfie. Questo non è un fenomeno di massa, ma sta diventando in maniera esponenziale e spropositata un fenomeno comportamentale, l’individuo ha un nuovo approccio verso l’immagine che da di se, ha una costante sete di arrivare ad essere chi non è per avvicinarsi sempre di più all’immagine che vuole gli altri vedano di se. Una fitta collezione di selfie attira l’attenzione. E “attenzione” sembra essere il nome del gioco di cui si parla quando si dice “social network”. In quest’era in cui basta un solo click per ottenere migliaia di informazioni, il potere di attrarre un pubblico anche oltre oceano di cose da leggere e da vedere è non a caso un potere. L’attenzione è potere. E se la gente è interessata a te, allora il selfie fornisce qualcosa di molto potente, dalla prospettiva più privata possibile. Shopin è un’applicazione mobile che promuove il social-shopping georeferenziato, dove l’utente può vivere un’esperienza di shopping differente da quelle solitamente vissute o propinate, bensì può scegliere il proprio tour in città, personalizzandolo e rendendolo sempre aggiornato, nel contempo vivere uno shopping che sappia rinnovarsi ogni giorno. Shopin permette agli utenti di conoscere le tendenze del momento che vengono dai brand e dal basso, dagli stessi utenti, i brand avranno invece, contemporaneamente, talvolta in maniera silente, la possibilità di sfruttare la natura narcisistica della tendenza dell’autoscatto, un potere ben più grande, comprenderanno dinamiche di acquisto rivolte dapprima all’approccio verso i capi d’abbigliamento, atteggiamento verificabile on-line, in seconda istanza potranno comprendere che tipo di azioni sono portati a compiere i potenziali compratori in relazione al tipo di store in cui si 5 _ trovano. Shopin, è prima di tutto un social network, in quanto tale, ha bisogno di esistere coadiuvato da un piano di digital marketing attuabile, quindi fattibile. Tra gli scenari possibili, Shopin si affaccia sicuramente su una piattaforma che resta in bilico tra il social media design, dunque l’user experience design e la wearable technologies. Il fashion e le tecnologie attuali non potranno mai escludersi, bensì potranno solo fondersi per la creazione di nuovi prodotti, che sappiano imporsi all’interno del mercato e della società contemporanea, questo è l’obiettivo di Shopin, cavalcare una tendenza, rimanendo costantemente aggiornato per contrastare l’obsolescenza alienante della tecnologia contemporanea. La stesura di questo progetto è stata svolta in collaborazione con Alessia Bonito Oliva che si è occupata della sezione dedicata all’interaction design e con Camilla Costigliolo che ha trattato l’argomento declinandolo in seno all’Expo 2015, insieme, tutti e 3, abbiamo contribuito alla creazione dell’app Shopin durante il laboratorio di Sintesi Finale redatto dalla prof.ssa Margherita Pillan e dal prof. Marco Maiocchi.
PILLAN, MARGHERITA
ARC III - Scuola del Design
25-lug-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/94057