L'area oggetto della ricerca di Tesi affronta la complessa problematica che tocca il fondamento concettuale della trasformazione urbana, in cui gli interventi sulle aree dismesse non sono episodi disarticolati, ma riflettono un'idea di città. Nella città di Trento esistono aree dismesse definite da Busquets come bacini urbanistici in grado di comporre un sistema complesso che coincide con l' idea di città multicentrica. Queste aree rappresentano una risorsa per dotare i quartieri in cui sono inserite di importanti funzioni di rigenerazione sociale a scala locale e sovralocale. Una delle aree in questione è quella delle ex-caserme Pizzolato nella parte sud ovest della città, tra il fiume Adige e la ferrovia dove si realizzerà il nuovo ospedale regionale, che prenderà il posto del S. Chiara. Questa scelta porterà fuori dal quartiere residenziale della Bolghera il nosocomio, in un contesto ideale dentro la città, ma accanto alle grandi vie di comunicazione. L'insediamento del NOT-Nuovo Ospedale Trentino nella parte sud-ovest della città, provocherà un altro fenomeno di dismissione che interessa la struttura ormai obsoleta degli anni '70 dell'ospedale S.Chiara. Questa ipotesi permette la previsione di una nuova centralità urbana capace di recuperare le strutture latenti, riconoscendo nell'esistente un vincolo generativo in grado di operare sulle differenze insediando funzioni adeguate, creando luoghi di vita sociale. Ciò mi ha indotto a programmare una dislocazione strategica di funzioni rare e di prestigio, qualificanti per la vitalità della zona: un nuovo polo universitario annesso ad uno studentato e una curata rete di spazi collettivi permeabili al corridoio verde individuato da Busquets lungo il tracciato delle arcate della ferrovia Valsugana. Lo sviluppo della strategia di trasformazione urbana si è avvalsa di teorie progettuali sperimentate da alcuni esponenti del Team 10, Alison e Peter Smithson, Josic, Candilis, Woods degli anni '60, che revisionano gli strumenti con cui raggiungere la densità urbana e di riferimenti contemporanei dai quali riemergono concetti quali stratificazione, complessificazione, porosità.

Una nuova centralità urbana di Trento. La trasformazione in polo universitario dell'ex ospedale S.Chiara

TROVANELLI, MARISTELLA
2013/2014

Abstract

L'area oggetto della ricerca di Tesi affronta la complessa problematica che tocca il fondamento concettuale della trasformazione urbana, in cui gli interventi sulle aree dismesse non sono episodi disarticolati, ma riflettono un'idea di città. Nella città di Trento esistono aree dismesse definite da Busquets come bacini urbanistici in grado di comporre un sistema complesso che coincide con l' idea di città multicentrica. Queste aree rappresentano una risorsa per dotare i quartieri in cui sono inserite di importanti funzioni di rigenerazione sociale a scala locale e sovralocale. Una delle aree in questione è quella delle ex-caserme Pizzolato nella parte sud ovest della città, tra il fiume Adige e la ferrovia dove si realizzerà il nuovo ospedale regionale, che prenderà il posto del S. Chiara. Questa scelta porterà fuori dal quartiere residenziale della Bolghera il nosocomio, in un contesto ideale dentro la città, ma accanto alle grandi vie di comunicazione. L'insediamento del NOT-Nuovo Ospedale Trentino nella parte sud-ovest della città, provocherà un altro fenomeno di dismissione che interessa la struttura ormai obsoleta degli anni '70 dell'ospedale S.Chiara. Questa ipotesi permette la previsione di una nuova centralità urbana capace di recuperare le strutture latenti, riconoscendo nell'esistente un vincolo generativo in grado di operare sulle differenze insediando funzioni adeguate, creando luoghi di vita sociale. Ciò mi ha indotto a programmare una dislocazione strategica di funzioni rare e di prestigio, qualificanti per la vitalità della zona: un nuovo polo universitario annesso ad uno studentato e una curata rete di spazi collettivi permeabili al corridoio verde individuato da Busquets lungo il tracciato delle arcate della ferrovia Valsugana. Lo sviluppo della strategia di trasformazione urbana si è avvalsa di teorie progettuali sperimentate da alcuni esponenti del Team 10, Alison e Peter Smithson, Josic, Candilis, Woods degli anni '60, che revisionano gli strumenti con cui raggiungere la densità urbana e di riferimenti contemporanei dai quali riemergono concetti quali stratificazione, complessificazione, porosità.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
1-ott-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/96701