This thesis is entitled “Zero-type: a manual against typological sterotypes”, and is structured in such a way as to become almost a manual of instructions for the design of residential buildings flexible typologically, through the identification of essential features. The basic idea is to look for a “zero” type, primary, a model that can be followed in the design, that respects the needs of users and that is free from time references, against the stereeotupes fixed and stationary, imposed in the past, related to the flexibility and the typology. The research work that accompanies this thesis is based on the identification of solutions capable of responding to the new housing demands and needs that arise from the socio-economic changes, characterizing the last decades. In particular, we intend to investigate the issue of spatial flexibility from the typological point of view, drawing on the experience of historical nineteenth-century building in order to suggest solutions capable of being resilient over time. Flexibility in residential construction must be considered as a programmatic, design and management principle, able to ensure the adaptability over time of the building product, also offering an indisputable and valuable quality of housing. Throughout history, and especially in the nineteenth Century, it was developed in domestic architecture a design strategy characterized by spaces not functionally specialized and interconnected with each other that over time have proven to have a great versatility of use, able to respond very well to the transformations that the housing demand has been expressing over the past hundred years. The structure of this thesis includes three parts, two theoretical and one project. Each phase is important as it gives the total work an indispensable support for the success of the whole complex. The first part explores the notion of flexibility and its different forms which are reflected in the multiplicity of strategies and solutions found in modern and contemporary buildings. A work of classification has led to the determination of models of behaviour subject to a comparative reading aimed at the search of the specific design strategies of each category. The four categories of flexibility are: constructive, technological, functional and typological. Among the categories presented there is at the end the typological flexibility, found in a predominant way in the built residential heritage of the nineteenth century, as already introduced by LAN Architecture in the exhibition “Haussmann’s modele de ville” through research on Haussmanian Parisian buildings. At this point the second part of this thesis is developed around the main theme, through the search for all the design characteristics present in nineteenth Century and modern case studies, deeply characterized by a marked and recognizable typological flexibility. Through the mapping of different case studies, with the support of literature, the highlighted analytical characters act as a pivotal element for the design. The volume of the spaces is the true fulcrum of typological flexibility, as it allows each space to adapt to different needs, without having to undergo any structural change. Comparing the modules and the dimensions of each room and verifying their volume, it is possible to realize how important the design of over-dimensioning can be, both bidimensionally and in the third dimension. The environments that make up the living spaces need a neutrality of form with respect to use, generating a polyvalence in the way of living the house: each room can take on different values and functions between day and night, or over the years. From the morphological and structural point of life, the modularity and the distributive characters work together in order to permit different aggregations of the residential nuclei, allowing spatial changes, combining or disrupting adjacent spaces, taking into account the position of the services which makes accommodation more or less flexible. Finally, the neutrality of the facade and the uniformity of the design arrangements, have made the buildings of the nineteenth Century built heritage timeless, emphasizing once again the resilience that characterizes them. Designed with the intention of being detached from the functions inside the building, the prospects are suitable for any type of use. The last part of the thesis is the putting into practice of all the theoretical part that acts as a manual for the realization of a typologically flexible project. The formulation of these guidelines finds its application in the project of a flexible social housing at the intersection of Viale Tunisia and Via Lecco, in Milan, in the Lazzaretto district. The project that we propose wants to try to give qualified answer to a demand for housing differentiated and articulated, compared to the atrophy of the offer present today on the real estate markets, which continues to reaffirm the functionalist paradigms of the Modern Movement in residential construction

Questa tesi si intitola “Zero-type: a manual against typological sterotypes”, ed è strutturata in modo tale da diventare quasi un manuale delle istruzioni per la progettazione di edifici residenziali tipologicamente flessibili, attraverso l’identificazione di caratteristiche essenziali da replicare. L’idea di base è la ricerca di un tipo “zero”, primario, un modello che può essere seguito nel processo di progettazione, che rispetta i bisogni dei fruitori e che è scevro da riferimenti temporali, contro gli stereotipi fissi e stazionari, imposti nel passato e relativi ai concetti della flessibilità e della tipologia. Il lavoro di ricerca che accompagna questa tesi è basato sull’individuazione di soluzioni capaci di rispondere alle nuove esigenze e necessità abitative che scaturiscono dai cambiamenti socio-economici che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. In particolare intendiamo indagare il tema della flessibilità spaziale sotto l’aspetto tipologico, avvalendoci dell’esperienza dell’edilizia storica ottocentesca per poter suggerire soluzioni in grado di essere resilienti nel tempo. La flessibilità nell’edilizia residenziale va considerata come un principio programmatico, progettuale e di gestione, in grado di garantire l’adattabilità nel tempo del prodotto edilizio, offrendo anche una indiscutibile e preziosa qualità abitativa. Nel corso della storia, e soprattutto in epoca ottocentesca, si sviluppa nell’architettura domestica una strategia progettuale caratterizzata da spazi funzionalmente non specializzati e tra loro interconnessi che col tempo si sono rivelati possedere una grande versatilità d’uso in grado di rispondere molto bene alle trasformazioni che la domanda abitativa è andata esprimendo nel corso degli ultimi cento anni. La struttura di questa tesi prevede tre parti, due teoriche e una di progetto. Ogni fase è importante in quanto conferisce al lavoro totale un supporto indispensabile per la riuscita di tutto il complesso. La prima parte esplora la nozione di flessibilità e le sue differenti declinazioni a cui sono ricondotte le molteplicità di strategie e soluzioni riscontrate nell’edilizia moderna e contemporanea. Un lavoro di classificazione ha portato alla determinazione di modelli di comportamento soggetti ad una lettura comparata finalizzata alla ricerca delle specifiche strategie progettuali di ciascuna categoria. Le quattro categorie di flessibilità sono: costruttiva, tecnologica, funzionale e tipologica. Tra le categorie presentate vi è a conclusione la flessibilità tipologica, riscontrata in maniera preponderante nel patrimonio residenziale costruito dell’ottocento, come già introdotto da LAN Architecture nella mostra “Haussmann’s modele de ville” attraverso una ricerca sugli edifici haussmaniani parigini. A questo punto la seconda parte di questa tesi è sviluppata attorno al tema principale, attraverso la ricerca di tutti i caratteri progettuali presenti in casi studio ottocenteschi e moderni, profondamente caratterizzati da una spiccata e riconoscibile flessibilità tipologica. Attraverso la mappatura di diversi casi studio, con il supporto della letteratura, i caratteri analitici evidenziati fungono da elemento cardine per la progettazione. La volumetria degli spazi è il vero fulcro della flessibilità tipologica, in quanto consente ad ogni spazio di adattarsi a esigenze diverse, senza per questo dover subire alcuna modificazione strutturale. Confrontando i moduli e le dimensioni di ogni stanza e verificandone la loro volumetria, ci si rende conto di quanto possa essere importante il sovradimensionamento progettuale, sia bidimensionalmente che nella terza dimensione. Gli ambienti che costituiscono gli spazi abitativi necessitano di una neutralità della forma rispetto all’uso generando una polivalenza nel modo del vivere l’abitazione: ogni stanza può assumere valenze e funzioni differenti tra il giorno e la notte, o nel corso degli anni. Dal punto di vita morfologico e strutturale, la modularità e i caratteri distributivi lavorano insieme per poter permettere differenti aggregazioni dei nuclei abitativi, consentendo cambiamenti di genere spaziale, aggregando o disgregando spazi adiacenti, tenendo conto della posizione dei servizi che rende più o meno flessibile un alloggio. Infine, la neutralità in facciata e l’uniformità delle disposizioni progettuali, hanno reso senza tempo gli edifici del patrimonio costruito ottocentesco, sottolineando ancora una volta la resilienza che li caratterizza. Progettati con l’intento di essere distaccati dalle funzioni interne all’edificato, i prospetti si adattano ad ogni tipo di utilizzo. L’ultima parte della tesi è la messa in pratica di tutta la parte teorica che funge da manuale per la realizzazione di un progetto tipologicamente flessibile. La formulazione di queste linee guida trova la sua applicazione nel progetto di un social housing flessibile all’incrocio di Viale Tunisia e Via Lecco, a Milano, nel quartiere Lazzaretto. Il progetto che proponiamo vuole cercare di dare risposta qualificata a una richiesta di domanda abitativa differenziata e articolata, rispetto all’atrofizzazione dell’offerta presente oggi sui mercati immobiliari, la quale continua a ribadire paradigmi funzionalisti del Movimento Moderno nell’edilizia residenziale, cercando di recuperare quella flessibilità tipologica adattiva e resiliente tipica dell’edilizia residenziale ottocentesca.

Zero type. Manual against typological stereotypes

Amendolagine, Morena;Stamin, Michela
2019/2020

Abstract

This thesis is entitled “Zero-type: a manual against typological sterotypes”, and is structured in such a way as to become almost a manual of instructions for the design of residential buildings flexible typologically, through the identification of essential features. The basic idea is to look for a “zero” type, primary, a model that can be followed in the design, that respects the needs of users and that is free from time references, against the stereeotupes fixed and stationary, imposed in the past, related to the flexibility and the typology. The research work that accompanies this thesis is based on the identification of solutions capable of responding to the new housing demands and needs that arise from the socio-economic changes, characterizing the last decades. In particular, we intend to investigate the issue of spatial flexibility from the typological point of view, drawing on the experience of historical nineteenth-century building in order to suggest solutions capable of being resilient over time. Flexibility in residential construction must be considered as a programmatic, design and management principle, able to ensure the adaptability over time of the building product, also offering an indisputable and valuable quality of housing. Throughout history, and especially in the nineteenth Century, it was developed in domestic architecture a design strategy characterized by spaces not functionally specialized and interconnected with each other that over time have proven to have a great versatility of use, able to respond very well to the transformations that the housing demand has been expressing over the past hundred years. The structure of this thesis includes three parts, two theoretical and one project. Each phase is important as it gives the total work an indispensable support for the success of the whole complex. The first part explores the notion of flexibility and its different forms which are reflected in the multiplicity of strategies and solutions found in modern and contemporary buildings. A work of classification has led to the determination of models of behaviour subject to a comparative reading aimed at the search of the specific design strategies of each category. The four categories of flexibility are: constructive, technological, functional and typological. Among the categories presented there is at the end the typological flexibility, found in a predominant way in the built residential heritage of the nineteenth century, as already introduced by LAN Architecture in the exhibition “Haussmann’s modele de ville” through research on Haussmanian Parisian buildings. At this point the second part of this thesis is developed around the main theme, through the search for all the design characteristics present in nineteenth Century and modern case studies, deeply characterized by a marked and recognizable typological flexibility. Through the mapping of different case studies, with the support of literature, the highlighted analytical characters act as a pivotal element for the design. The volume of the spaces is the true fulcrum of typological flexibility, as it allows each space to adapt to different needs, without having to undergo any structural change. Comparing the modules and the dimensions of each room and verifying their volume, it is possible to realize how important the design of over-dimensioning can be, both bidimensionally and in the third dimension. The environments that make up the living spaces need a neutrality of form with respect to use, generating a polyvalence in the way of living the house: each room can take on different values and functions between day and night, or over the years. From the morphological and structural point of life, the modularity and the distributive characters work together in order to permit different aggregations of the residential nuclei, allowing spatial changes, combining or disrupting adjacent spaces, taking into account the position of the services which makes accommodation more or less flexible. Finally, the neutrality of the facade and the uniformity of the design arrangements, have made the buildings of the nineteenth Century built heritage timeless, emphasizing once again the resilience that characterizes them. Designed with the intention of being detached from the functions inside the building, the prospects are suitable for any type of use. The last part of the thesis is the putting into practice of all the theoretical part that acts as a manual for the realization of a typologically flexible project. The formulation of these guidelines finds its application in the project of a flexible social housing at the intersection of Viale Tunisia and Via Lecco, in Milan, in the Lazzaretto district. The project that we propose wants to try to give qualified answer to a demand for housing differentiated and articulated, compared to the atrophy of the offer present today on the real estate markets, which continues to reaffirm the functionalist paradigms of the Modern Movement in residential construction
BROLLO, BARBARA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
2-ott-2020
2019/2020
Questa tesi si intitola “Zero-type: a manual against typological sterotypes”, ed è strutturata in modo tale da diventare quasi un manuale delle istruzioni per la progettazione di edifici residenziali tipologicamente flessibili, attraverso l’identificazione di caratteristiche essenziali da replicare. L’idea di base è la ricerca di un tipo “zero”, primario, un modello che può essere seguito nel processo di progettazione, che rispetta i bisogni dei fruitori e che è scevro da riferimenti temporali, contro gli stereotipi fissi e stazionari, imposti nel passato e relativi ai concetti della flessibilità e della tipologia. Il lavoro di ricerca che accompagna questa tesi è basato sull’individuazione di soluzioni capaci di rispondere alle nuove esigenze e necessità abitative che scaturiscono dai cambiamenti socio-economici che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. In particolare intendiamo indagare il tema della flessibilità spaziale sotto l’aspetto tipologico, avvalendoci dell’esperienza dell’edilizia storica ottocentesca per poter suggerire soluzioni in grado di essere resilienti nel tempo. La flessibilità nell’edilizia residenziale va considerata come un principio programmatico, progettuale e di gestione, in grado di garantire l’adattabilità nel tempo del prodotto edilizio, offrendo anche una indiscutibile e preziosa qualità abitativa. Nel corso della storia, e soprattutto in epoca ottocentesca, si sviluppa nell’architettura domestica una strategia progettuale caratterizzata da spazi funzionalmente non specializzati e tra loro interconnessi che col tempo si sono rivelati possedere una grande versatilità d’uso in grado di rispondere molto bene alle trasformazioni che la domanda abitativa è andata esprimendo nel corso degli ultimi cento anni. La struttura di questa tesi prevede tre parti, due teoriche e una di progetto. Ogni fase è importante in quanto conferisce al lavoro totale un supporto indispensabile per la riuscita di tutto il complesso. La prima parte esplora la nozione di flessibilità e le sue differenti declinazioni a cui sono ricondotte le molteplicità di strategie e soluzioni riscontrate nell’edilizia moderna e contemporanea. Un lavoro di classificazione ha portato alla determinazione di modelli di comportamento soggetti ad una lettura comparata finalizzata alla ricerca delle specifiche strategie progettuali di ciascuna categoria. Le quattro categorie di flessibilità sono: costruttiva, tecnologica, funzionale e tipologica. Tra le categorie presentate vi è a conclusione la flessibilità tipologica, riscontrata in maniera preponderante nel patrimonio residenziale costruito dell’ottocento, come già introdotto da LAN Architecture nella mostra “Haussmann’s modele de ville” attraverso una ricerca sugli edifici haussmaniani parigini. A questo punto la seconda parte di questa tesi è sviluppata attorno al tema principale, attraverso la ricerca di tutti i caratteri progettuali presenti in casi studio ottocenteschi e moderni, profondamente caratterizzati da una spiccata e riconoscibile flessibilità tipologica. Attraverso la mappatura di diversi casi studio, con il supporto della letteratura, i caratteri analitici evidenziati fungono da elemento cardine per la progettazione. La volumetria degli spazi è il vero fulcro della flessibilità tipologica, in quanto consente ad ogni spazio di adattarsi a esigenze diverse, senza per questo dover subire alcuna modificazione strutturale. Confrontando i moduli e le dimensioni di ogni stanza e verificandone la loro volumetria, ci si rende conto di quanto possa essere importante il sovradimensionamento progettuale, sia bidimensionalmente che nella terza dimensione. Gli ambienti che costituiscono gli spazi abitativi necessitano di una neutralità della forma rispetto all’uso generando una polivalenza nel modo del vivere l’abitazione: ogni stanza può assumere valenze e funzioni differenti tra il giorno e la notte, o nel corso degli anni. Dal punto di vita morfologico e strutturale, la modularità e i caratteri distributivi lavorano insieme per poter permettere differenti aggregazioni dei nuclei abitativi, consentendo cambiamenti di genere spaziale, aggregando o disgregando spazi adiacenti, tenendo conto della posizione dei servizi che rende più o meno flessibile un alloggio. Infine, la neutralità in facciata e l’uniformità delle disposizioni progettuali, hanno reso senza tempo gli edifici del patrimonio costruito ottocentesco, sottolineando ancora una volta la resilienza che li caratterizza. Progettati con l’intento di essere distaccati dalle funzioni interne all’edificato, i prospetti si adattano ad ogni tipo di utilizzo. L’ultima parte della tesi è la messa in pratica di tutta la parte teorica che funge da manuale per la realizzazione di un progetto tipologicamente flessibile. La formulazione di queste linee guida trova la sua applicazione nel progetto di un social housing flessibile all’incrocio di Viale Tunisia e Via Lecco, a Milano, nel quartiere Lazzaretto. Il progetto che proponiamo vuole cercare di dare risposta qualificata a una richiesta di domanda abitativa differenziata e articolata, rispetto all’atrofizzazione dell’offerta presente oggi sui mercati immobiliari, la quale continua a ribadire paradigmi funzionalisti del Movimento Moderno nell’edilizia residenziale, cercando di recuperare quella flessibilità tipologica adattiva e resiliente tipica dell’edilizia residenziale ottocentesca.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/167389