Hadrian's Villa. Archeological landscape and water architectures. The redefinition of the fragment through a precise stitching of the southern Pincer

Villa Adriana represents an exceptional architectural virtuosity in which water, stone, light and shadow are the absolute protagonists of the landscape. The Villa appears today as an immense natural park within which the ruin emerges, stripped of its splendor, naked, suspended in a unique time, linked to the principles of beauty and inexhaustible source of research for its forms, repeated in different eras and never surpassed. Villa Adriana contains a rare and exceptional compositional principle, whose origin must be investigated in the sacred places of the ancient world: the polycentric composition radial hypotactic, a soul that emerges and manifests itself when the exercise of composition selects the polar centers, fundamental places. The aim of the thesis project is to return to the visitor an area that is inaccessible to this day, creating new paths that bring to light the Hadrian compositional principle in the area of the "southern pincer" that includes the Pretorio Hill, the Wall of Fountains, the Roccabruna Esplanade, the Academy and the Odeon. The adopted strategy is based on the tracing of two axes that select the hypotactic centers of the project area and touch the other fundamental places, allowing the design of point-like and scenic interventions that re-elaborate the relationships between the individual architectures and the very forms of the Villa through the study of a module, a key to reading the proportions and beauty of the ruin. The architectural intervention is inserted in a context in which matter and nature blend and intertwine and the ephemeral character becomes therefore a necessity, more than a stylistic choice.

Villa Adriana rappresenta un eccezionale virtuosismo architettonico in cui acqua, pietra, luce e ombra sono protagonisti assoluti del paesaggio. La Villa appare oggi come un immenso parco naturale all’interno del quale emerge la rovina, spoliata dei suoi fasti, nuda, sospesa in un tempo unico, legata ai principi della bellezza ed inesauribile fonte di ricerca per le sue forme, ripetute in epoche diverse e mai superate. Villa Adriana custodisce sotto traccia un principio compositivo raro ed eccezionale, la cui origine deve essere indagata nei luoghi sacri del mondo antico: la composizione policentrica radiale ipotattica, un’anima che affiora e si manifesta nel momento in cui l’esercizio della composizione seleziona i centri polari, luoghi fondamentali. L’obiettivo del progetto di tesi mira a restituire al visitatore un’area ad oggi inaccessibile, creando nuovi percorsi che riportano alla luce il principio compositivo adrianeo nell’area della “tenaglia sud” che comprende l’Altura del Pretorio, il Muro delle Fontane, la Spianata di Roccabruna, l’Accademia e l’Odeon. La strategia adottata è basata sul tracciamento di due assi ordinatori che selezionano i centri ipotattici dell’area di progetto e toccano gli altri luoghi fondamentali, permettendo la progettazione di interventi puntiformi e scenografici che rielaborano i rapporti tra le singole architetture e le forme stesse della Villa attraverso lo studio di un modulo, una chiave di lettura delle proporzioni e della bellezza della rovina. L’intervento architettonico si inserisce in un contesto nel quale la materia e la natura si fondono e si intrecciano ed il carattere effimero diventa dunque una necessità, più che una scelta stilistica.