La mostra si intitola “Punti di follia: il folle, Io folle”. Si suddivide sostanzialmente in due parti che rimangono però molto collegate tra loro, infatti ad ogni passo una dipende comunque dalla precedente. I visitatori sono invitati ad intraprendere un percorso che ricalca le tappe principali di quella che possiamo definire come “la storia della follia” partendo dall’antica Grecia e arrivando fino ai giorni nostri. L’excursus storico rappresenta però solo un pretesto, un espediente architettato al fine di indurre una metamorfosi nel visitatore stesso che da osservatore passivo della follia si trasmuta nel folle stesso. Tutto questo è permesso attraverso un allestimento che, incentrato sulla grafica base della griglia, crea una serie di situazioni in cui il “matto” è inizialmente diverso da noi, poi è come noi, successivamente uno di noi, ed infine siamo proprio noi. Il cambiamento è lieve, inizialmente, nascosto da un racconto storico intricato che si scioglie proseguendo, fino ad arrivare al totale ribaltamento del concetto iniziale che impone una domanda: “Ma allora chi è il vero folle?”.
Punti di follia. Il folle, io folle
GANZERLA, CHIARA;ARLETTI, SILVIA
2009/2010
Abstract
La mostra si intitola “Punti di follia: il folle, Io folle”. Si suddivide sostanzialmente in due parti che rimangono però molto collegate tra loro, infatti ad ogni passo una dipende comunque dalla precedente. I visitatori sono invitati ad intraprendere un percorso che ricalca le tappe principali di quella che possiamo definire come “la storia della follia” partendo dall’antica Grecia e arrivando fino ai giorni nostri. L’excursus storico rappresenta però solo un pretesto, un espediente architettato al fine di indurre una metamorfosi nel visitatore stesso che da osservatore passivo della follia si trasmuta nel folle stesso. Tutto questo è permesso attraverso un allestimento che, incentrato sulla grafica base della griglia, crea una serie di situazioni in cui il “matto” è inizialmente diverso da noi, poi è come noi, successivamente uno di noi, ed infine siamo proprio noi. Il cambiamento è lieve, inizialmente, nascosto da un racconto storico intricato che si scioglie proseguendo, fino ad arrivare al totale ribaltamento del concetto iniziale che impone una domanda: “Ma allora chi è il vero folle?”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/19943