“Perspectives of an open city” is a project that starts within the Thematic Laboratory focused on the regeneration of the Trappeto district of Catania, the houses of Via Don Gnocchi, and continues as an experimental research thesis. The project deals with the transformation of the existing in an interscalare way, including urban issues, starting from an analysis of the territory, architectural themes, through the design of living spaces with the idea of the “active band”, study of the landscape, focusing on the enhancement of the natural environment and open spaces. The Trappeto district, located on the northern suburb of the city, is part of a large system of public housing belonging to the second half of the twentieth century. The aim of the thesis is to solve problems spread over time, increasing the current social and environmental needs of the context, with attention to climate change. The urban system where the project is inserted has suggested the morphological choice linked to the open city, in which existing and new volumes create an irregular grid of solids and voids that determines the size of public open spaces. The urban project involves a redevelopment aimed at breaking the enclave of the district and reinforcing the conditions of urbanity through: the partial volumetric reorganization through targeted demolitions, the construction of three new volumes, the upgrading of the remaining existing buildings. The new volumes are inserted in the area following the open morphology of the context, adding new public uses in the ground floors. The housing solutions on the upper floors experiment the use of the “active band”. This type, which provides for the placement of the wet strip on the facade alternating services and hybrid spaces, is reinterpreted starting from the studies of Yves Lion to model itself to the volumes of new construction and adapt to the needs of the existing - increasing the size of the interior and providing the accommodation of outdoor spaces. Urban analysis has revealed a lack of permeable areas throughout the neighborhood, now hostage to cars and subject to heat peaks in the summer season. The strategy, to compensate for the scarcity of green and permeable areas, is to reorganize the systems of traffic and parking of vehicles, in order to implement a radical de-paving, bring the Mediterranean scrub in the district, build a network that ensures rich biodiversity and can help mitigate the climate.

“Scorci di città aperta” è un progetto che prende avvio nell’ambito del Laboratorio Tematico incentrato sulla rigenerazione di una porzione del quartiere Trappeto di Catania, le case di via Don Gnocchi, e prosegue come ricerca sperimentale di tesi. Il progetto affronta la trasformazione dell’esistente in modo interscalare, comprendendo aspetti insediativi e di disegno urbano, a partire da una lettura del territorio, temi di natura architettonica, con il progetto degli spazi dell’abitare che sperimentano l’idea di “banda attiva”, studio del paesaggio, mettendo al centro la valorizzazione dell’ambiente naturale e degli spazi aperti. Il quartiere Trappeto, collocato nella periferia nord della città, è inserito in un sistema ampio di edilizia residenziale pubblica appartenente alla seconda metà del Novecento. La tesi ha come obiettivo quello di risolverne le criticità materiali emerse nel tempo, allineando il contesto alle attuali esigenze sociali e ambientali, con attenzione ai cambiamenti climatici. Il sistema insediativo in cui si inserisce il progetto ha suggerito la scelta morfologica legata alla città aperta, in cui volumi esistenti e nuovi creano una griglia irregolare di pieni e vuoti che determina la dimensione degli spazi aperti pubblici. Il progetto urbano prevede un ripensamento insediativo finalizzato alla rottura dell’enclave del quartiere e al potenziamento delle condizioni di urbanità attraverso: la parziale riorganizzazione volumetrica tramite demolizioni mirate, la costruzione di tre nuovi volumi, la riqualificazione dei restanti edifici esistenti. I nuovi volumi si inseriscono nel lotto seguendo la morfologia aperta del contesto, aggiungendo nuovi usi pubblici nei piani terra. Le soluzioni abitative ai piani superiori sperimentano l’uso della “banda attiva”. Questa tipologia, che prevede il posizionamento della fascia umida in facciata alternando servizi e spazi ibridi, viene reinterpretata a partire dagli studi di Yves Lion per modellarsi ai volumi di nuova costruzione e adattarsi alle esigenze dell’esistente – aumentando la dimensione degli ambienti interni e fornendo gli alloggi di spazi all’aperto. L’analisi urbana ha fatto emergere una carenza di zone permeabili in tutto il quartiere, oggi ostaggio delle automobili e soggetto a picchi di calore nella stagione estiva. La strategia, per sopperire alla scarsità di zone verdi e permeabili è stata quella di riorganizzare interamente i sistemi di circolazione e sosta dei veicoli così da poter attuare una radicale de-pavimentazione, portare la macchia mediterranea nel sistema del quartiere, costruire una rete che garantisca una ricca biodiversità e possa contribuire a mitigare il clima.

Scorci di città aperta - Progetto di rigenerazione urbana, architettonica e ambientale del quartiere Trappeto di Catania

Bedore, Giulia;Rossiano, Ilaria
2022/2023

Abstract

“Perspectives of an open city” is a project that starts within the Thematic Laboratory focused on the regeneration of the Trappeto district of Catania, the houses of Via Don Gnocchi, and continues as an experimental research thesis. The project deals with the transformation of the existing in an interscalare way, including urban issues, starting from an analysis of the territory, architectural themes, through the design of living spaces with the idea of the “active band”, study of the landscape, focusing on the enhancement of the natural environment and open spaces. The Trappeto district, located on the northern suburb of the city, is part of a large system of public housing belonging to the second half of the twentieth century. The aim of the thesis is to solve problems spread over time, increasing the current social and environmental needs of the context, with attention to climate change. The urban system where the project is inserted has suggested the morphological choice linked to the open city, in which existing and new volumes create an irregular grid of solids and voids that determines the size of public open spaces. The urban project involves a redevelopment aimed at breaking the enclave of the district and reinforcing the conditions of urbanity through: the partial volumetric reorganization through targeted demolitions, the construction of three new volumes, the upgrading of the remaining existing buildings. The new volumes are inserted in the area following the open morphology of the context, adding new public uses in the ground floors. The housing solutions on the upper floors experiment the use of the “active band”. This type, which provides for the placement of the wet strip on the facade alternating services and hybrid spaces, is reinterpreted starting from the studies of Yves Lion to model itself to the volumes of new construction and adapt to the needs of the existing - increasing the size of the interior and providing the accommodation of outdoor spaces. Urban analysis has revealed a lack of permeable areas throughout the neighborhood, now hostage to cars and subject to heat peaks in the summer season. The strategy, to compensate for the scarcity of green and permeable areas, is to reorganize the systems of traffic and parking of vehicles, in order to implement a radical de-paving, bring the Mediterranean scrub in the district, build a network that ensures rich biodiversity and can help mitigate the climate.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2023
2022/2023
“Scorci di città aperta” è un progetto che prende avvio nell’ambito del Laboratorio Tematico incentrato sulla rigenerazione di una porzione del quartiere Trappeto di Catania, le case di via Don Gnocchi, e prosegue come ricerca sperimentale di tesi. Il progetto affronta la trasformazione dell’esistente in modo interscalare, comprendendo aspetti insediativi e di disegno urbano, a partire da una lettura del territorio, temi di natura architettonica, con il progetto degli spazi dell’abitare che sperimentano l’idea di “banda attiva”, studio del paesaggio, mettendo al centro la valorizzazione dell’ambiente naturale e degli spazi aperti. Il quartiere Trappeto, collocato nella periferia nord della città, è inserito in un sistema ampio di edilizia residenziale pubblica appartenente alla seconda metà del Novecento. La tesi ha come obiettivo quello di risolverne le criticità materiali emerse nel tempo, allineando il contesto alle attuali esigenze sociali e ambientali, con attenzione ai cambiamenti climatici. Il sistema insediativo in cui si inserisce il progetto ha suggerito la scelta morfologica legata alla città aperta, in cui volumi esistenti e nuovi creano una griglia irregolare di pieni e vuoti che determina la dimensione degli spazi aperti pubblici. Il progetto urbano prevede un ripensamento insediativo finalizzato alla rottura dell’enclave del quartiere e al potenziamento delle condizioni di urbanità attraverso: la parziale riorganizzazione volumetrica tramite demolizioni mirate, la costruzione di tre nuovi volumi, la riqualificazione dei restanti edifici esistenti. I nuovi volumi si inseriscono nel lotto seguendo la morfologia aperta del contesto, aggiungendo nuovi usi pubblici nei piani terra. Le soluzioni abitative ai piani superiori sperimentano l’uso della “banda attiva”. Questa tipologia, che prevede il posizionamento della fascia umida in facciata alternando servizi e spazi ibridi, viene reinterpretata a partire dagli studi di Yves Lion per modellarsi ai volumi di nuova costruzione e adattarsi alle esigenze dell’esistente – aumentando la dimensione degli ambienti interni e fornendo gli alloggi di spazi all’aperto. L’analisi urbana ha fatto emergere una carenza di zone permeabili in tutto il quartiere, oggi ostaggio delle automobili e soggetto a picchi di calore nella stagione estiva. La strategia, per sopperire alla scarsità di zone verdi e permeabili è stata quella di riorganizzare interamente i sistemi di circolazione e sosta dei veicoli così da poter attuare una radicale de-pavimentazione, portare la macchia mediterranea nel sistema del quartiere, costruire una rete che garantisca una ricca biodiversità e possa contribuire a mitigare il clima.
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