The intervention aims to change one of the outlying areas of Piacenza, characterized by the strong presence of existing infrastructure system, and this coincides with the edge of town between the beam track and the river Po, to the north of the city, an area that corresponds to the municipal boundary between regions Emilia Romagna and Lombardy. This is a vast area extremely critical, in which the problems related to large-scale territorial integrate with the process of conversion of industrial activity in progress. These critical paradigm makes the project area, the emblem of its labyrinthine chaos of atopic spaces, places where the border between city and non-city becomes blurred, including margins between parties and interfering diversified: the presence of the motorway bridge and the sign often the railroad, portions of the historic fabric and urban sprawl, the attendance and industrial powerhouse actors are operating in this edge varied, inconsistent and fragmented. This space is difficult to define, except as a gap between the known elements, characterized by disordered maze repetition of limits, ranges, fences, sequences. What the project aims to do is solve the maze, reconfiguring the gap in the range, turning the atopic space into a place. The figure that comes to design, limit extended and inhabited, interacts with the elements that have historically marked the expansion of urban form and sets itselves as a device able to order the landscape. The Citadel Youth fits as a median between the presence of the motorway bridge and the sign on the old wall, showing a recognizable limit where the reading of the urban form is more labile. The space system that generates, due to the paradigmatic figure of the range, are a device capable of expressing and clarifying the relationship between city and river, between agricultural and urban development, natural and artificial landscape. The project works on two conceptual plans: one combines the open space system of territorial and urban river park in the park along the walls, the other, behaving like a gear mechanism that works with the built fabric, reactivates traces Latent that define the urban form, triggering a process of re-identification of places.

L’intervento si pone l’obiettivo di modificare una delle aree periferiche di Piacenza, connotata dalla forte presenza del sistema infrastrutturale esistente; questa coincide con il margine di città compreso fra il fascio dei binari ed il fiume Po, a nord della città, in un territorio che corrisponde al confine municipale fra le regioni dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Si tratta di una vasta area estremamente critica, in cui le problematiche legate ad un’estesa scala territoriale si integrano con il processo di conversione dell’attività industriale in corso. Tali criticità rendono paradigmatica l'area di progetto, emblema del caos labirintico proprio degli spazi atopici, luoghi in cui il confine fra città e non-città si fa labile, margine incluso tra parti diversificate e interferenti: la presenza del viadotto autostradale ed il segno spesso della ferrovia, le porzioni di tessuto storico e di città diffusa, le presenze industriali e la centrale energetica costituiscono gli attori che operano in questo bordo variegato, disomogeneo e frammentato. Questo spazio è di difficile definizione, se non come interspazio fra elementi noti, labirinto caratterizzato dalla disordinata ripetizione di limiti, intervalli, recinti, sequenze. Ciò che il progetto si propone di fare è risolvere il labirinto, riconfigurando tale interspazio in intervallo, modificando lo spazio atopico in luogo. La figura che si viene a disegnare, limite esteso ed abitato, interagisce con gli elementi che storicamente hanno segnato l'espansione urbana marcandone la forma e si pone come dispositivo in grado di ordinare il paesaggio. La cittadella della gioventù si inserisce come elemento mediano fra la presenza del viadotto autostradale ed il segno delle mura storiche, manifestando un limite riconoscibile nel punto in cui la lettura della forma urbana si fa più labile. Il sistema di spazi che genera, riconducibili alla figura paradigmatica dell'intervallo, costituiscono un dispositivo in grado di esprimere e chiarificare la relazione fra città e fiume, fra agricolo e urbano, natura e artificio. Il progetto opera così su due piani concettuali: da un lato unisce il sistema di spazi aperti territoriali del parco fluviale a quelli urbani del parco delle mura; dall'altro, comportandosi come il meccanismo di un ingranaggio che opera col tessuto edificato, riattiva le tracce latenti che definiscono la forma urbana, innescando un processo di re-identificazione dei luoghi.

Piacenza, disegnare l'intervallo : nuovi spazi abitati tra la città e il fiume

FACCHETTI, GIAN BATTISTA;LEANTI LA ROSA, ALESSANDRO
2010/2011

Abstract

The intervention aims to change one of the outlying areas of Piacenza, characterized by the strong presence of existing infrastructure system, and this coincides with the edge of town between the beam track and the river Po, to the north of the city, an area that corresponds to the municipal boundary between regions Emilia Romagna and Lombardy. This is a vast area extremely critical, in which the problems related to large-scale territorial integrate with the process of conversion of industrial activity in progress. These critical paradigm makes the project area, the emblem of its labyrinthine chaos of atopic spaces, places where the border between city and non-city becomes blurred, including margins between parties and interfering diversified: the presence of the motorway bridge and the sign often the railroad, portions of the historic fabric and urban sprawl, the attendance and industrial powerhouse actors are operating in this edge varied, inconsistent and fragmented. This space is difficult to define, except as a gap between the known elements, characterized by disordered maze repetition of limits, ranges, fences, sequences. What the project aims to do is solve the maze, reconfiguring the gap in the range, turning the atopic space into a place. The figure that comes to design, limit extended and inhabited, interacts with the elements that have historically marked the expansion of urban form and sets itselves as a device able to order the landscape. The Citadel Youth fits as a median between the presence of the motorway bridge and the sign on the old wall, showing a recognizable limit where the reading of the urban form is more labile. The space system that generates, due to the paradigmatic figure of the range, are a device capable of expressing and clarifying the relationship between city and river, between agricultural and urban development, natural and artificial landscape. The project works on two conceptual plans: one combines the open space system of territorial and urban river park in the park along the walls, the other, behaving like a gear mechanism that works with the built fabric, reactivates traces Latent that define the urban form, triggering a process of re-identification of places.
DALL'ASTA, JUAN CARLOS
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
L’intervento si pone l’obiettivo di modificare una delle aree periferiche di Piacenza, connotata dalla forte presenza del sistema infrastrutturale esistente; questa coincide con il margine di città compreso fra il fascio dei binari ed il fiume Po, a nord della città, in un territorio che corrisponde al confine municipale fra le regioni dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Si tratta di una vasta area estremamente critica, in cui le problematiche legate ad un’estesa scala territoriale si integrano con il processo di conversione dell’attività industriale in corso. Tali criticità rendono paradigmatica l'area di progetto, emblema del caos labirintico proprio degli spazi atopici, luoghi in cui il confine fra città e non-città si fa labile, margine incluso tra parti diversificate e interferenti: la presenza del viadotto autostradale ed il segno spesso della ferrovia, le porzioni di tessuto storico e di città diffusa, le presenze industriali e la centrale energetica costituiscono gli attori che operano in questo bordo variegato, disomogeneo e frammentato. Questo spazio è di difficile definizione, se non come interspazio fra elementi noti, labirinto caratterizzato dalla disordinata ripetizione di limiti, intervalli, recinti, sequenze. Ciò che il progetto si propone di fare è risolvere il labirinto, riconfigurando tale interspazio in intervallo, modificando lo spazio atopico in luogo. La figura che si viene a disegnare, limite esteso ed abitato, interagisce con gli elementi che storicamente hanno segnato l'espansione urbana marcandone la forma e si pone come dispositivo in grado di ordinare il paesaggio. La cittadella della gioventù si inserisce come elemento mediano fra la presenza del viadotto autostradale ed il segno delle mura storiche, manifestando un limite riconoscibile nel punto in cui la lettura della forma urbana si fa più labile. Il sistema di spazi che genera, riconducibili alla figura paradigmatica dell'intervallo, costituiscono un dispositivo in grado di esprimere e chiarificare la relazione fra città e fiume, fra agricolo e urbano, natura e artificio. Il progetto opera così su due piani concettuali: da un lato unisce il sistema di spazi aperti territoriali del parco fluviale a quelli urbani del parco delle mura; dall'altro, comportandosi come il meccanismo di un ingranaggio che opera col tessuto edificato, riattiva le tracce latenti che definiscono la forma urbana, innescando un processo di re-identificazione dei luoghi.
Tesi di laurea Magistrale
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