Il progetto mira a creare un centro di ospitalità per gruppi religiosi nella Canonica della Pieve di Santa Maria in Silvis a Pisogne (BS). Obiettivo del progetto è utilizzare in maniera versatile nuove tecnologie costruttive, soprattutto elementi prefabbricati in legno e studiarne l'interazione con la struttura esistente. Il manufatto, risalente al X/XIII sec. risulta un agglomerato di costruzioni e ricostruzioni eseguite nel passare dei secoli. L'abbandono del complesso nei primi anni del 1800 ha portato l'intera struttura al degrado. Varie trasformazioni estemporanee sono state fatte nelle ultime decadi al fine di adattare gli spazi alle varie esigenze contadine e risultano ad oggi del tutto irrispettose del contesto e alquanto precarie. Numerosi crolli delle coperture hanno portato nel 2004 ad un intervento d'emergenza di consolidamento delle murature e la costruzione ex-novo di tutta la struttura di copertura. Ad oggi la quasi totalità dei solai risulta inagibile e irrimediabilmente compromessa; gli infissi sono inesistenti o altamente deteriorati. Alcune aperture sono state murate in attesa di un futuro intervento. L'intervento è stato progettato nel massimo rispetto dell'esistente esaltando la composizione storica degli spazi. A progetto l'intero complesso è in grado di ospitare 24 persone in 10 camere con relativi servizi. Una significativa ma necessaria trasformazione avviene nell'atrio di ingresso per creare un nuovo sistema distributivo con ascensore e scale per i vari piani. Il corpo centrale dell'edificio, parte più antica del complesso, viene destinato a sala ristorante e lasciato libero da partizioni interne. Il progetto si è maggiormente focalizzato nella parte a sud del complesso con la realizzazione di un nuovo edificio che va ad inserirsi in uno spazio chiuso da muratura in solo due lati e coperto da una singola falda di tetto. Questa ala, che prevede 4 camere di cui 2 per handicap, è inglobata all'esistente; materiali come pannelli in legno X-Lam, scatolari prefabbricati in legno per i solai e profilati in alluminio verniciato sono stati scelti per creare un marcato contrasto alle murature in pietra del complesso esistenti.

Sistemi costruttivi contemporanei per l'ospitalità : la canonica della Pieve di Santa Maria in Silvis, Pisogne BS

BARTOLUCCI, MARCO
2010/2011

Abstract

Il progetto mira a creare un centro di ospitalità per gruppi religiosi nella Canonica della Pieve di Santa Maria in Silvis a Pisogne (BS). Obiettivo del progetto è utilizzare in maniera versatile nuove tecnologie costruttive, soprattutto elementi prefabbricati in legno e studiarne l'interazione con la struttura esistente. Il manufatto, risalente al X/XIII sec. risulta un agglomerato di costruzioni e ricostruzioni eseguite nel passare dei secoli. L'abbandono del complesso nei primi anni del 1800 ha portato l'intera struttura al degrado. Varie trasformazioni estemporanee sono state fatte nelle ultime decadi al fine di adattare gli spazi alle varie esigenze contadine e risultano ad oggi del tutto irrispettose del contesto e alquanto precarie. Numerosi crolli delle coperture hanno portato nel 2004 ad un intervento d'emergenza di consolidamento delle murature e la costruzione ex-novo di tutta la struttura di copertura. Ad oggi la quasi totalità dei solai risulta inagibile e irrimediabilmente compromessa; gli infissi sono inesistenti o altamente deteriorati. Alcune aperture sono state murate in attesa di un futuro intervento. L'intervento è stato progettato nel massimo rispetto dell'esistente esaltando la composizione storica degli spazi. A progetto l'intero complesso è in grado di ospitare 24 persone in 10 camere con relativi servizi. Una significativa ma necessaria trasformazione avviene nell'atrio di ingresso per creare un nuovo sistema distributivo con ascensore e scale per i vari piani. Il corpo centrale dell'edificio, parte più antica del complesso, viene destinato a sala ristorante e lasciato libero da partizioni interne. Il progetto si è maggiormente focalizzato nella parte a sud del complesso con la realizzazione di un nuovo edificio che va ad inserirsi in uno spazio chiuso da muratura in solo due lati e coperto da una singola falda di tetto. Questa ala, che prevede 4 camere di cui 2 per handicap, è inglobata all'esistente; materiali come pannelli in legno X-Lam, scatolari prefabbricati in legno per i solai e profilati in alluminio verniciato sono stati scelti per creare un marcato contrasto alle murature in pietra del complesso esistenti.
GAUDIMUNDO, STEFANO
UBOLDI, PAOLO
ARC II - Scuola di Architettura Civile
23-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/56061