La tesi evidenzia i cambiamenti economici e sociali di Milano negli ultimi decenni, dalla transizione postindustriale alla Milano dopo la metropoli, fotografando una città scissa tra dimensione locale e vocazione globale. Emerge l’immagine di una Milano poco attenta alla dimensione sociale, poco vivibile, che esprime indifferenza al proprio contesto e ai propri abitanti, e in cui i cittadini perdono ogni senso di appartenenza. La tesi sostiene l’importanza di riconsiderare la dimensione locale come risorsa fondamentale per riattivare un circolo virtuoso tra locale e globale, a partire da una sostanziale messa a valore dei caratteri identitari dei luoghi. Da qui si sviluppa il tema centrale, la realtà delle 60 cascine milanesi di proprietà comunale, classificate in base alle funzioni che ospitano, in 5 categorie: cultura, spazi per l’accoglienza, aziende agricole, altre attività e disuso. Un patrimonio storico, monumentale e artistico, testimonianza rilevante del passato di Milano. Si ipotizza quindi, a seconda della loro localizzazione e delle risorse economiche disponibili, che le cascine possano diventare dispositivi per la promozione della realtà rurale milanese, luoghi di relazione, spazi e servizi per la residenza sociale temporanea, spazi per funzioni culturali, didattiche e ricreative. Ciò a cui la tesi auspica è che le cascine possano diventare dei veri e propri epicentri di socialità e di imprenditorialità, luoghi di rilancio di un nuovo modello di sviluppo locale, che fungano da cerniera tra città e campagna. Nella tesi si studia, inoltre, la pratica dell’architettura partecipata come occasione per la ricostruzione di una dimensione sociale positiva: una pratica in cui il cittadino diventa protagonista nella progettazione dello spazio pubblico, innescando così la creazione di legami sociali. In questo contesto si inserisce il progetto Cuccagna, che pensiamo possa rappresentare un volano per riattivare meccanismi di qualità urbana, ponendosi come modello ripetibile per la riqualificazione di altre cascine comunali e come modello di recupero di qualità architettonica e sociale. Attraverso l’analisi critica, si dimostra come il modello Cuccagna possa acquisire un ruolo di incubatore, divenendo una vetrina verso la città, un primo passo verso una maggiore conoscenza della realtà rurale milanese e del parco Agricolo Sud. L’ambito di intervento si sposta nella vicina cascina Campazzino, localizzata al confine della città, all’interno del parco del Ticinello. L’integrazione si svolge a livello locale, con l’inserimento all’interno di cascina Campazzino di funzioni che non possono essere ospitate in Cuccagna: il progetto prevede la creazione di una city farm, con un mercato a filiera corta, una banca dei semi e un ampio spazio dedicato ad orti urbani familiari e collettivi. A livello globale, inoltre, l’intervento di integrazione è stato quello di segnalare dei percorsi cicloturistici nella zona est del parco Agricolo Sud Milano, percorsi che intercettano varie cascine comunali e altri luoghi di interesse storico e culturale e che si legano a strategie di sviluppo possibile per i sistemi cascine-parchi che vengono toccati. Un modo per conoscere maggiormente il territorio locale, oltre che un primo tentativo per mettere a sistema le cascine, il parco Agricolo Sud, gli spazi verdi, le piste ciclabili, gli orti urbani.
Cascine per Milano : il modello Cuccagna e oltre. Linee guida di un'integrazione
PLONER, ELENA;PRINA, STEFANIA
2011/2012
Abstract
La tesi evidenzia i cambiamenti economici e sociali di Milano negli ultimi decenni, dalla transizione postindustriale alla Milano dopo la metropoli, fotografando una città scissa tra dimensione locale e vocazione globale. Emerge l’immagine di una Milano poco attenta alla dimensione sociale, poco vivibile, che esprime indifferenza al proprio contesto e ai propri abitanti, e in cui i cittadini perdono ogni senso di appartenenza. La tesi sostiene l’importanza di riconsiderare la dimensione locale come risorsa fondamentale per riattivare un circolo virtuoso tra locale e globale, a partire da una sostanziale messa a valore dei caratteri identitari dei luoghi. Da qui si sviluppa il tema centrale, la realtà delle 60 cascine milanesi di proprietà comunale, classificate in base alle funzioni che ospitano, in 5 categorie: cultura, spazi per l’accoglienza, aziende agricole, altre attività e disuso. Un patrimonio storico, monumentale e artistico, testimonianza rilevante del passato di Milano. Si ipotizza quindi, a seconda della loro localizzazione e delle risorse economiche disponibili, che le cascine possano diventare dispositivi per la promozione della realtà rurale milanese, luoghi di relazione, spazi e servizi per la residenza sociale temporanea, spazi per funzioni culturali, didattiche e ricreative. Ciò a cui la tesi auspica è che le cascine possano diventare dei veri e propri epicentri di socialità e di imprenditorialità, luoghi di rilancio di un nuovo modello di sviluppo locale, che fungano da cerniera tra città e campagna. Nella tesi si studia, inoltre, la pratica dell’architettura partecipata come occasione per la ricostruzione di una dimensione sociale positiva: una pratica in cui il cittadino diventa protagonista nella progettazione dello spazio pubblico, innescando così la creazione di legami sociali. In questo contesto si inserisce il progetto Cuccagna, che pensiamo possa rappresentare un volano per riattivare meccanismi di qualità urbana, ponendosi come modello ripetibile per la riqualificazione di altre cascine comunali e come modello di recupero di qualità architettonica e sociale. Attraverso l’analisi critica, si dimostra come il modello Cuccagna possa acquisire un ruolo di incubatore, divenendo una vetrina verso la città, un primo passo verso una maggiore conoscenza della realtà rurale milanese e del parco Agricolo Sud. L’ambito di intervento si sposta nella vicina cascina Campazzino, localizzata al confine della città, all’interno del parco del Ticinello. L’integrazione si svolge a livello locale, con l’inserimento all’interno di cascina Campazzino di funzioni che non possono essere ospitate in Cuccagna: il progetto prevede la creazione di una city farm, con un mercato a filiera corta, una banca dei semi e un ampio spazio dedicato ad orti urbani familiari e collettivi. A livello globale, inoltre, l’intervento di integrazione è stato quello di segnalare dei percorsi cicloturistici nella zona est del parco Agricolo Sud Milano, percorsi che intercettano varie cascine comunali e altri luoghi di interesse storico e culturale e che si legano a strategie di sviluppo possibile per i sistemi cascine-parchi che vengono toccati. Un modo per conoscere maggiormente il territorio locale, oltre che un primo tentativo per mettere a sistema le cascine, il parco Agricolo Sud, gli spazi verdi, le piste ciclabili, gli orti urbani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/57170