Riqualificare o demolire? Il tema è attualissimo, in Italia sono disseminati in tutto il territorio, sono edifici grandi, ingombranti, nati da varie ispirazioni razionaliste e ospitano migliaia di persone. Sono sinonimo di periferia, di degrado sociale, di criminalità, e solitamente ospitano la classe operaia della società. Sono nati negli anni ‘70, quando l’Italia si poneva l’obiettivo di creare abitazioni per le masse che venivano dalla campagna per abitare la città, e si cercava di creare la miglior abitazione possibile, con i servizi utili e le comodità della città a un passo da casa. Hanno mai funzionato veramente questi edifici? Alcuni si, altri no, altri ancora hanno cominciato a funzionare solo alcuni decenni dopo la loro costruzione. Alcuni sono stati additati come simbolo di degrado, come le Vele di Scampia, alcune delle quali sono state anche effettivamente demolite. Ma è questa la vera soluzione? Demolire per ricostruire? L’architettura può fallire definitivamente o può ancora salvare qualcosa che non ha funzionato? Rozzol Melara è uno di questi edifici: grande, grandissimo, grigio, forse non ha mai funzionato come i progettisti avevano pensato. Oggi è un enorme scatolone, poco abitato, con caratteristiche energetiche non adeguate e mancanza di servizi. Gli abitanti di Trieste lo chiamano “Alcatraz”, perchè dalla sua posizione altolocata appare come una prigione che domina la città. Non vi sono motivi perchè i triestini vadano all’Alcatraz, se non per chi ci abita. Ma l’architettura può ancora intervenire, un progetto adeguato può salvare Rozzol Melara dal degrado assoluto e dall’abbandono. Un progetto può portare ad una più attenta gestione degli spazi, e a creare una nuova forza attrattiva per la città. Certo, un progetto del genere comporta trasformazioni, alcune delle quali invasive, ma si può e si deve mantenere l’edificio come questo è stato pensato dagli architetti che l’hanno progettato. L’obiettivo che questa tesi si propone non è solo quello di salvare Rozzol Melara, ma quello di dare indicazioni che potrebbero salvare anche tutti quegli edifici-quartieri che si trovano in situazioni simili di degrado. Si tratta di un progetto per punti, che sviluppa alcune soluzioni che andranno a risolvere particolari problematiche riscontrate dopo un’attenta analisi dell’edificio. Quindi, riqualificare o demolire?

La crisi degli insediamenti sperimentali degli anni '70. Demolire o riqualificare ? Il caso di Rozzol Melara

FILIPPINI, FRANCESCO;SIGILLO, GIACOMO
2012/2013

Abstract

Riqualificare o demolire? Il tema è attualissimo, in Italia sono disseminati in tutto il territorio, sono edifici grandi, ingombranti, nati da varie ispirazioni razionaliste e ospitano migliaia di persone. Sono sinonimo di periferia, di degrado sociale, di criminalità, e solitamente ospitano la classe operaia della società. Sono nati negli anni ‘70, quando l’Italia si poneva l’obiettivo di creare abitazioni per le masse che venivano dalla campagna per abitare la città, e si cercava di creare la miglior abitazione possibile, con i servizi utili e le comodità della città a un passo da casa. Hanno mai funzionato veramente questi edifici? Alcuni si, altri no, altri ancora hanno cominciato a funzionare solo alcuni decenni dopo la loro costruzione. Alcuni sono stati additati come simbolo di degrado, come le Vele di Scampia, alcune delle quali sono state anche effettivamente demolite. Ma è questa la vera soluzione? Demolire per ricostruire? L’architettura può fallire definitivamente o può ancora salvare qualcosa che non ha funzionato? Rozzol Melara è uno di questi edifici: grande, grandissimo, grigio, forse non ha mai funzionato come i progettisti avevano pensato. Oggi è un enorme scatolone, poco abitato, con caratteristiche energetiche non adeguate e mancanza di servizi. Gli abitanti di Trieste lo chiamano “Alcatraz”, perchè dalla sua posizione altolocata appare come una prigione che domina la città. Non vi sono motivi perchè i triestini vadano all’Alcatraz, se non per chi ci abita. Ma l’architettura può ancora intervenire, un progetto adeguato può salvare Rozzol Melara dal degrado assoluto e dall’abbandono. Un progetto può portare ad una più attenta gestione degli spazi, e a creare una nuova forza attrattiva per la città. Certo, un progetto del genere comporta trasformazioni, alcune delle quali invasive, ma si può e si deve mantenere l’edificio come questo è stato pensato dagli architetti che l’hanno progettato. L’obiettivo che questa tesi si propone non è solo quello di salvare Rozzol Melara, ma quello di dare indicazioni che potrebbero salvare anche tutti quegli edifici-quartieri che si trovano in situazioni simili di degrado. Si tratta di un progetto per punti, che sviluppa alcune soluzioni che andranno a risolvere particolari problematiche riscontrate dopo un’attenta analisi dell’edificio. Quindi, riqualificare o demolire?
GIAMBRUNO, MARIA CRISTINA
ZAMBELLI, LUCA
PALMA, DANIELE
AMIGONI, CHRISTIAN
PETRINI, VINCENZO
ARC II - Scuola di Architettura Civile
16-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/87045