My research aims to explore the landscapes of oil in Italy from the perspective of energy transition and to explore specifically the case of the petrochemical plant in Mantua. Since the late 19th century, petroleum has given rise to a palimpsest of spatial layers differing in type, scale, function, aesthetics and economic impact. This palimpsest has been defined "Petroleumscape". In these pages I have outlined a mapping of the petroleumscape on a national scale, according to categories defined by Carola Hein, involving the industrial spaces subordinate to the extraction, processing and distribution of oil and its products, the retail spaces dedicated to their sale directly to the consumer, the administrative spaces which include all the buildings and offices occupied by the system of companies that manage the oil cycle, and the ancillary spaces, that is, all the structures that are not functional to the process of its production and processing, but rather to the practical needs of the company and which help to create its identity. Today, oil meets 33% of national energy needs. Of the total energy produced from oil and its products, most is used in the transport sector, where it accounts for 90.5%. In addition, its products cover about 90% of the petrochemical industry's raw material requirements for the production of plastics, synthetic fibres and rubbers, detergents and other products. In order to achieve the goal formulated in the Paris Agreement of limiting the global average temperature increase to 1.5°C above pre-industrial levels, it is essential that all countries proceed to eliminate direct and indirect subsidies to oil and other fossil fuels, paving the way for its decommissioning. The aim of this mapping is to raise readers' awareness of the vastness and multifaceted character of the territory still linked to this hydrocarbon, which will soon have to be rethought and converted in a sustainable manner, and of how many industrial and other structures will be and are already architectural evidence of an era, that of oil. The case study of Mantova and its petrochemical pole, studied in its industrial evolution from 1900 to the present day, was analysed with the aim of showing the typology of petroleumscape spaces at a close scale and to be able to reflect on the possibilities of transformation of these spaces in the current context of energy transition.

La mia ricerca si propone di esplorare i paesaggi del petrolio in Italia in un’ottica di transizione energetica e di esplorare nello specifico il caso del petrolchimico di Mantova. A partire dalla fine del XIX secolo, Il petrolio ha dato vita a un palinsesto di strati spaziali differenti per tipologia, scala, funzione, estetica e impatto economico. Questo palinsesto è stato definito "Petroleumscape". In queste pagine ho delineato una mappatura del petroleumscape su scala nazionale, secondo categorie definite da Carola Hein, coinvolgendo gli spazi industriali subordinati all’estrazione, lavorazione e distribuzione del petrolio e dei suoi prodotti, quelli del retail dedicati alla loro vendita direttamente al consumatore, quelli amministrativi di cui fanno parte tutti gli edifici e gli uffici occupati dal sistema delle imprese che gestiscono il ciclo del petrolio, e quelli ancillari ovvero tutte le strutture che non sono funzionali al processo di sua produzione e lavorazione, bensì alle esigenze pratiche dell’azienda e che aiutano a crearne un’identità. Oggi il petrolio soddisfa il 33% del fabbisogno energetico nazionale. Del totale dell’energia prodotta dal petrolio e dai suoi prodotti, la maggior parte è utilizzata nel settore dei trasporti dove rappresenta il 90,5%. Inoltre i suoi prodotti coprono circa il 90% del fabbisogno di materie prime dell’industria petrolchimica per la produzione di materie plastiche, fibre sintetiche e gomme, detergenti e altri prodotti. Per raggiungere l’obiettivo formulato nell’Accordo di Parigi di contenimento dell’aumento della temperatura media globale entro l’1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, è essenziale che tutti i paesi procedano ad eliminare i sussidi diretti e indiretti al petrolio e agli altri combustibili fossili, aprendo la strada alla sua dismissione. Questa mappatura si propone di infondere tra i lettori una consapevolezza della vastità e poliedricità del territorio ancora connesso a questo idrocarburo, che presto andrà ripensato e convertito in maniera sostenibile, e di quali e quante strutture industriali e non, saranno e sono già testimonianza architettonica di un’era, quella del petrolio. Il caso studio di Mantova ed il suo polo petrolchimico, studiato nella sua evoluzione industriale dal 1900 ad oggi, è stato analizzato con lo scopo di mostrare la tipologia di spazi del petroleumscape ad una scala ravvicinata e per poter riflettere sulle possibilità di trasformazione di questi spazi nell'attuale contesto di transizione energetica

The Italian petroleumscape in times of transition : a focus on Mantua

Aldera, Maria
2020/2021

Abstract

My research aims to explore the landscapes of oil in Italy from the perspective of energy transition and to explore specifically the case of the petrochemical plant in Mantua. Since the late 19th century, petroleum has given rise to a palimpsest of spatial layers differing in type, scale, function, aesthetics and economic impact. This palimpsest has been defined "Petroleumscape". In these pages I have outlined a mapping of the petroleumscape on a national scale, according to categories defined by Carola Hein, involving the industrial spaces subordinate to the extraction, processing and distribution of oil and its products, the retail spaces dedicated to their sale directly to the consumer, the administrative spaces which include all the buildings and offices occupied by the system of companies that manage the oil cycle, and the ancillary spaces, that is, all the structures that are not functional to the process of its production and processing, but rather to the practical needs of the company and which help to create its identity. Today, oil meets 33% of national energy needs. Of the total energy produced from oil and its products, most is used in the transport sector, where it accounts for 90.5%. In addition, its products cover about 90% of the petrochemical industry's raw material requirements for the production of plastics, synthetic fibres and rubbers, detergents and other products. In order to achieve the goal formulated in the Paris Agreement of limiting the global average temperature increase to 1.5°C above pre-industrial levels, it is essential that all countries proceed to eliminate direct and indirect subsidies to oil and other fossil fuels, paving the way for its decommissioning. The aim of this mapping is to raise readers' awareness of the vastness and multifaceted character of the territory still linked to this hydrocarbon, which will soon have to be rethought and converted in a sustainable manner, and of how many industrial and other structures will be and are already architectural evidence of an era, that of oil. The case study of Mantova and its petrochemical pole, studied in its industrial evolution from 1900 to the present day, was analysed with the aim of showing the typology of petroleumscape spaces at a close scale and to be able to reflect on the possibilities of transformation of these spaces in the current context of energy transition.
BALDUCCI, ALESSANDRO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
27-apr-2022
2020/2021
La mia ricerca si propone di esplorare i paesaggi del petrolio in Italia in un’ottica di transizione energetica e di esplorare nello specifico il caso del petrolchimico di Mantova. A partire dalla fine del XIX secolo, Il petrolio ha dato vita a un palinsesto di strati spaziali differenti per tipologia, scala, funzione, estetica e impatto economico. Questo palinsesto è stato definito "Petroleumscape". In queste pagine ho delineato una mappatura del petroleumscape su scala nazionale, secondo categorie definite da Carola Hein, coinvolgendo gli spazi industriali subordinati all’estrazione, lavorazione e distribuzione del petrolio e dei suoi prodotti, quelli del retail dedicati alla loro vendita direttamente al consumatore, quelli amministrativi di cui fanno parte tutti gli edifici e gli uffici occupati dal sistema delle imprese che gestiscono il ciclo del petrolio, e quelli ancillari ovvero tutte le strutture che non sono funzionali al processo di sua produzione e lavorazione, bensì alle esigenze pratiche dell’azienda e che aiutano a crearne un’identità. Oggi il petrolio soddisfa il 33% del fabbisogno energetico nazionale. Del totale dell’energia prodotta dal petrolio e dai suoi prodotti, la maggior parte è utilizzata nel settore dei trasporti dove rappresenta il 90,5%. Inoltre i suoi prodotti coprono circa il 90% del fabbisogno di materie prime dell’industria petrolchimica per la produzione di materie plastiche, fibre sintetiche e gomme, detergenti e altri prodotti. Per raggiungere l’obiettivo formulato nell’Accordo di Parigi di contenimento dell’aumento della temperatura media globale entro l’1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, è essenziale che tutti i paesi procedano ad eliminare i sussidi diretti e indiretti al petrolio e agli altri combustibili fossili, aprendo la strada alla sua dismissione. Questa mappatura si propone di infondere tra i lettori una consapevolezza della vastità e poliedricità del territorio ancora connesso a questo idrocarburo, che presto andrà ripensato e convertito in maniera sostenibile, e di quali e quante strutture industriali e non, saranno e sono già testimonianza architettonica di un’era, quella del petrolio. Il caso studio di Mantova ed il suo polo petrolchimico, studiato nella sua evoluzione industriale dal 1900 ad oggi, è stato analizzato con lo scopo di mostrare la tipologia di spazi del petroleumscape ad una scala ravvicinata e per poter riflettere sulle possibilità di trasformazione di questi spazi nell'attuale contesto di transizione energetica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/186968