Virtual reality (VR), which takes place in our life as a result of advanced technology, has shown its existence in diverse disciplines beyond a doubt. Due to its preposterous nature, virtual reality has attracted the attention of philosophers and became the focus of several theoretical explanations, in which the aesthetic perception in virtual reality is one of these studies. Even though this domain has produced numerous important works, artistic projects, and restructured aesthetic experiences, as Grant Tavinor points out, there are not sufficient philosophical discussions of virtual reality devoted to philosophical aesthetics in scientific literature. Therefore, in order to fill in this gap, in this paper, we will be concentrating on this topic. This result is the fact that this study will be derived from the philosophy of arts, and eventually, VR will be analyzed as a medium. Virtual reality should, however, show its ontological structure to understand the philosophical procedure behind its manifestation. This obligation to explain virtual reality from ontological point of view raises additional concerns, for example experience in virtual reality and creates the question of what virtual body is. Moreover, it generates the following questions: how does virtual body establish its identity? How is virtual reality enabling us to fully interact with our perception? What are the ways that virtual reality transforms our relationships with aesthetics into an experience- based signification? The other important point which is worth analyzing is temporality of virtual reality and relationship with memories since it directly affects the ontology of the virtual body. On the other hand, VR technology has the potential to increase our interaction with events by affecting a greater number of perceptions than we have experienced before, giving it a surplus importance to be analyzed from several dimensions.

La realtà virtuale (VR), che entra nella nostra vita come risultato di una tecnologia avanzata, ha dimostrato la sua esistenza in diverse discipline senza ombra di dubbio. A causa della sua natura assurda, la realtà virtuale ha attirato l'attenzione dei filosofi ed è diventata il fulcro di diverse spiegazioni teoriche, in cui la percezione estetica nella realtà virtuale è uno di questi studi. Anche se questo ambito ha prodotto numerose opere importanti, progetti artistici ed esperienze estetiche ristrutturate, come sottolinea Grant Tavinor, nella letteratura scientifica non ci sono sufficienti discussioni filosofiche sulla realtà virtuale dedicate all'estetica filosofica. Pertanto, per colmare questa lacuna, in questo articolo ci concentreremo su questo argomento. Il risultato è che questo studio sarà derivato dalla filosofia delle arti e, alla fine, la VR sarà analizzata come medium. La realtà virtuale, tuttavia, dovrebbe mostrare la sua struttura ontologica per comprendere il procedimento filosofico che sta alla base della sua manifestazione. L'obbligo di spiegare la realtà virtuale dal punto di vista ontologico solleva ulteriori preoccupazioni, ad esempio l'esperienza nella realtà virtuale e crea la domanda su cosa sia il corpo virtuale. Inoltre, genera le seguenti domande: come fa il corpo virtuale a stabilire la sua identità? In che modo la realtà virtuale ci permette di interagire pienamente con la nostra percezione? Quali sono i modi in cui la realtà virtuale trasforma il nostro rapporto con l'estetica in una significazione basata sull'esperienza? Un altro punto importante che vale la pena analizzare è la temporalità della realtà virtuale e il rapporto con i ricordi, poiché influisce direttamente sull'ontologia del corpo virtuale. D'altra parte, la tecnologia VR ha il potenziale per aumentare la nostra interazione con gli eventi, influenzando un numero maggiore di percezioni rispetto a quelle sperimentate in precedenza, il che le conferisce un surplus di importanza da analizzare da diverse dimensioni.

Aesthetics in virtual reality

VARSAK, DICLE
2021/2022

Abstract

Virtual reality (VR), which takes place in our life as a result of advanced technology, has shown its existence in diverse disciplines beyond a doubt. Due to its preposterous nature, virtual reality has attracted the attention of philosophers and became the focus of several theoretical explanations, in which the aesthetic perception in virtual reality is one of these studies. Even though this domain has produced numerous important works, artistic projects, and restructured aesthetic experiences, as Grant Tavinor points out, there are not sufficient philosophical discussions of virtual reality devoted to philosophical aesthetics in scientific literature. Therefore, in order to fill in this gap, in this paper, we will be concentrating on this topic. This result is the fact that this study will be derived from the philosophy of arts, and eventually, VR will be analyzed as a medium. Virtual reality should, however, show its ontological structure to understand the philosophical procedure behind its manifestation. This obligation to explain virtual reality from ontological point of view raises additional concerns, for example experience in virtual reality and creates the question of what virtual body is. Moreover, it generates the following questions: how does virtual body establish its identity? How is virtual reality enabling us to fully interact with our perception? What are the ways that virtual reality transforms our relationships with aesthetics into an experience- based signification? The other important point which is worth analyzing is temporality of virtual reality and relationship with memories since it directly affects the ontology of the virtual body. On the other hand, VR technology has the potential to increase our interaction with events by affecting a greater number of perceptions than we have experienced before, giving it a surplus importance to be analyzed from several dimensions.
KUCH, ULRIKE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-mag-2023
2021/2022
La realtà virtuale (VR), che entra nella nostra vita come risultato di una tecnologia avanzata, ha dimostrato la sua esistenza in diverse discipline senza ombra di dubbio. A causa della sua natura assurda, la realtà virtuale ha attirato l'attenzione dei filosofi ed è diventata il fulcro di diverse spiegazioni teoriche, in cui la percezione estetica nella realtà virtuale è uno di questi studi. Anche se questo ambito ha prodotto numerose opere importanti, progetti artistici ed esperienze estetiche ristrutturate, come sottolinea Grant Tavinor, nella letteratura scientifica non ci sono sufficienti discussioni filosofiche sulla realtà virtuale dedicate all'estetica filosofica. Pertanto, per colmare questa lacuna, in questo articolo ci concentreremo su questo argomento. Il risultato è che questo studio sarà derivato dalla filosofia delle arti e, alla fine, la VR sarà analizzata come medium. La realtà virtuale, tuttavia, dovrebbe mostrare la sua struttura ontologica per comprendere il procedimento filosofico che sta alla base della sua manifestazione. L'obbligo di spiegare la realtà virtuale dal punto di vista ontologico solleva ulteriori preoccupazioni, ad esempio l'esperienza nella realtà virtuale e crea la domanda su cosa sia il corpo virtuale. Inoltre, genera le seguenti domande: come fa il corpo virtuale a stabilire la sua identità? In che modo la realtà virtuale ci permette di interagire pienamente con la nostra percezione? Quali sono i modi in cui la realtà virtuale trasforma il nostro rapporto con l'estetica in una significazione basata sull'esperienza? Un altro punto importante che vale la pena analizzare è la temporalità della realtà virtuale e il rapporto con i ricordi, poiché influisce direttamente sull'ontologia del corpo virtuale. D'altra parte, la tecnologia VR ha il potenziale per aumentare la nostra interazione con gli eventi, influenzando un numero maggiore di percezioni rispetto a quelle sperimentate in precedenza, il che le conferisce un surplus di importanza da analizzare da diverse dimensioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/211626