Il progetto d’intervento sul teatro romano nasce dalla necessità di adeguare la città di Itàlica alla nuova concezione di sito archeologico che non deve più essere visto come il ricordo ‘polveroso’ di ciò che è stato ma, al contrario, come elemento vivo e generatore della realtà di oggi. La proposta è di rendere il Museo del Teatro Romano elemento attrattore dell’area archeologica, includendo nel percorso di visita anche i manufatti della Vetus Urbs, attualmente meno conosciuti (anche perché meno visibili essendo inclusi nell’abitato dell’odierna cittadina di Santiponce) rispetto alla Nova Urbs che è al momento il principale oggetto di visita. La peculiarità del teatro è quella di conservare praticamente intatto (nella sua estensione) il porticus post scaenum. Pochi dei teatri romani oggi scavati ne conservano anche solo una piccola porzione. La logica progettuale percorsa è stata quella di valorizzare questo elemento fondamentale attraverso l’ideazione di un muro che corre sopra a due lati del suo perimetro, esattamente sulla scaena e uno dei lati del quadriportico, abbracciando nell’angolo quello che un tempo era il volume della versurae. Questa parete diventa generatrice del museo, essendo esso parte del suo sostegno strutturale. Il muro, alto circa sette metri, è costituito da una struttura reticolare in acciaio controventata rivestita di pannelli di corten. Esso assolve inoltre una funzione espositiva, un lapidarium di frammenti marmorei rinvenuti nell’area archeologica della città. L’edificio del museo giace a una quota superiore del piano archeologico del teatro e del porticum post scaenum; la sua logica costruttiva è basata, infatti, su un susseguirsi di livelli che, partendo dalla quota zero, accompagnano il visitatore al livello del manufatto romano. La collezione del museo è costituita da tutte quelle opere, frammenti e decorazioni rinvenuti nelle campagne di scavo compiute dal XVIII secolo ad oggi sul sito archeologico di Itàlica ed ora conservate presso il Museo Archeologico di Siviglia. Riportare tali opere nel luogo d’origine è necessario per riuscire nel tentativo di proporre la città come un sito archeologico vivo e dinamico.

Italica teatro romano. Interventi di musealizzazione e valorizzazione dell'area archeologica

PREVITALI, SILVIA;ROTA, RAFFAELE
2010/2011

Abstract

Il progetto d’intervento sul teatro romano nasce dalla necessità di adeguare la città di Itàlica alla nuova concezione di sito archeologico che non deve più essere visto come il ricordo ‘polveroso’ di ciò che è stato ma, al contrario, come elemento vivo e generatore della realtà di oggi. La proposta è di rendere il Museo del Teatro Romano elemento attrattore dell’area archeologica, includendo nel percorso di visita anche i manufatti della Vetus Urbs, attualmente meno conosciuti (anche perché meno visibili essendo inclusi nell’abitato dell’odierna cittadina di Santiponce) rispetto alla Nova Urbs che è al momento il principale oggetto di visita. La peculiarità del teatro è quella di conservare praticamente intatto (nella sua estensione) il porticus post scaenum. Pochi dei teatri romani oggi scavati ne conservano anche solo una piccola porzione. La logica progettuale percorsa è stata quella di valorizzare questo elemento fondamentale attraverso l’ideazione di un muro che corre sopra a due lati del suo perimetro, esattamente sulla scaena e uno dei lati del quadriportico, abbracciando nell’angolo quello che un tempo era il volume della versurae. Questa parete diventa generatrice del museo, essendo esso parte del suo sostegno strutturale. Il muro, alto circa sette metri, è costituito da una struttura reticolare in acciaio controventata rivestita di pannelli di corten. Esso assolve inoltre una funzione espositiva, un lapidarium di frammenti marmorei rinvenuti nell’area archeologica della città. L’edificio del museo giace a una quota superiore del piano archeologico del teatro e del porticum post scaenum; la sua logica costruttiva è basata, infatti, su un susseguirsi di livelli che, partendo dalla quota zero, accompagnano il visitatore al livello del manufatto romano. La collezione del museo è costituita da tutte quelle opere, frammenti e decorazioni rinvenuti nelle campagne di scavo compiute dal XVIII secolo ad oggi sul sito archeologico di Itàlica ed ora conservate presso il Museo Archeologico di Siviglia. Riportare tali opere nel luogo d’origine è necessario per riuscire nel tentativo di proporre la città come un sito archeologico vivo e dinamico.
LEONI, FRANCESCO
CHIAPPERINO, ALESSIA
CONFORT, PAOLO
GHIRARDINI, SARA
OSSOLA, SAMUELE
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/35261