Il lavoro di tesi sviluppa come tema di progetto l’ampliamento dell’Università Luigi Bocconi nell’area dove sorgevano gli stabilimenti della Centrale del Latte di Milano, nel comparto sud della città. A partire dalla costruzione nel 1941 della sede storica di via Sarfatti, ad opera di Giuseppe Pagano, il progressivo incremento del numero di iscrizioni di questo Ateneo ha reso necessaria una dotazione sempre più ampia di spazi e strutture. Lo sviluppo edilizio del campus non è però stato attuato secondo criteri di pianificazione ben delineati e ciò ha comportato una crescita disomogenea del costruito avvenuta attraverso l’acquisizione di aree limitrofe ritagliate all’interno del tessuto urbano del quartiere. Per queste ragioni l’università Bocconi non possiede le caratteristiche di un vero e proprio campus, inteso come complesso architettonico coerente e strutturato, ma risulta essere un insediamento composto dalla somma di diversi frammenti realizzati da prestigiosi progettisti nel corso dei decenni. Dopo anni in cui la necessità di maggiori spazi aveva portato ad alcuni decentramenti nelle vicinanze del quartiere, l’Università, con questo ulteriore ampliamento, intende finalmente riunire tutte le sue strutture intorno alla sede storica potenziando i servizi a disposizione degli studenti. Il progetto, partendo dal programma funzionale preliminare reso pubblico dall’Università, elabora criticamente una proposta che comprende nuovi spazi per la didattica e la postformazione, strutture ricreative e sportive, alloggi per studenti e visiting professors. Il ridisegno di questa vasta area diventa occasione non solo per un ampliamento degli spazi a servizio dell’Università ma anche per una riqualificazione più ampia dell’intero quartiere; questa porzione semiperiferica del comparto sud della città, a ridosso della circonvallazione esterna, si presenta infatti frammentata nel suo impianto morfologico, priva di una struttura insediativa riconoscibile e, dunque, di un’identità urbana. Partendo da questa considerazione la proposta progettuale cerca di dare un’adeguata risposta ai vari nodi problematici emersi attraverso l’analisi conoscitiva dell’area: le modalità di raccordo con il campus esistente, il confronto con le importanti arterie viabilistiche che contornano il lotto e la ridefinizione degli spazi aperti di pertinenza dell’Università costituiscono i principali aspetti con cui il progetto è chiamato a confrontarsi. Nel nuovo intervento l’intero comparto didattico viene disposto sul fronte nord, in continuità con gli edifici universitari preesistenti situati sul lato opposto della strada, configurando via Sarfatti come il vero asse urbano del campus, cerniera tra il nuovo e l’esistente. Le strutture sportive e ricettive, a loro volta, costituiscono gli elementi posti come margini costruiti sulla porzione di circonvallazione esterna che costeggia il fronte sud del lotto, contribuendo a ridefinire un’importante arteria stradale che, proprio in questo tratto, si configura come un viale dal carattere marcatamente periferico. Il disegno dello spazio aperto è inquadrato nel progetto come elemento importante di connessione tra il nuovo ampliamento e il complesso esistente e come occasione per mettere a sistema gli spazi esterni dell’intero comparto attraverso il ripensamento e il potenziamento di quelli già presenti. Il nuovo complesso universitario si configura quindi come un tassello decisivo per la trasformazione di questo pezzo di città riqualificandolo anche attraverso la strutturazione di uno spazio aperto realmente fruibile alla requentazione collettiva e capace di porsi come luogo di relazione per gli abitanti.
Nuovi spazi per l'Università Bocconi a Milano. Ampliamento del Campus nell'area dell'ex Centrale del Latte
PILASTRO, PAOLO ENEA;SABATINO, STEFANO
2009/2010
Abstract
Il lavoro di tesi sviluppa come tema di progetto l’ampliamento dell’Università Luigi Bocconi nell’area dove sorgevano gli stabilimenti della Centrale del Latte di Milano, nel comparto sud della città. A partire dalla costruzione nel 1941 della sede storica di via Sarfatti, ad opera di Giuseppe Pagano, il progressivo incremento del numero di iscrizioni di questo Ateneo ha reso necessaria una dotazione sempre più ampia di spazi e strutture. Lo sviluppo edilizio del campus non è però stato attuato secondo criteri di pianificazione ben delineati e ciò ha comportato una crescita disomogenea del costruito avvenuta attraverso l’acquisizione di aree limitrofe ritagliate all’interno del tessuto urbano del quartiere. Per queste ragioni l’università Bocconi non possiede le caratteristiche di un vero e proprio campus, inteso come complesso architettonico coerente e strutturato, ma risulta essere un insediamento composto dalla somma di diversi frammenti realizzati da prestigiosi progettisti nel corso dei decenni. Dopo anni in cui la necessità di maggiori spazi aveva portato ad alcuni decentramenti nelle vicinanze del quartiere, l’Università, con questo ulteriore ampliamento, intende finalmente riunire tutte le sue strutture intorno alla sede storica potenziando i servizi a disposizione degli studenti. Il progetto, partendo dal programma funzionale preliminare reso pubblico dall’Università, elabora criticamente una proposta che comprende nuovi spazi per la didattica e la postformazione, strutture ricreative e sportive, alloggi per studenti e visiting professors. Il ridisegno di questa vasta area diventa occasione non solo per un ampliamento degli spazi a servizio dell’Università ma anche per una riqualificazione più ampia dell’intero quartiere; questa porzione semiperiferica del comparto sud della città, a ridosso della circonvallazione esterna, si presenta infatti frammentata nel suo impianto morfologico, priva di una struttura insediativa riconoscibile e, dunque, di un’identità urbana. Partendo da questa considerazione la proposta progettuale cerca di dare un’adeguata risposta ai vari nodi problematici emersi attraverso l’analisi conoscitiva dell’area: le modalità di raccordo con il campus esistente, il confronto con le importanti arterie viabilistiche che contornano il lotto e la ridefinizione degli spazi aperti di pertinenza dell’Università costituiscono i principali aspetti con cui il progetto è chiamato a confrontarsi. Nel nuovo intervento l’intero comparto didattico viene disposto sul fronte nord, in continuità con gli edifici universitari preesistenti situati sul lato opposto della strada, configurando via Sarfatti come il vero asse urbano del campus, cerniera tra il nuovo e l’esistente. Le strutture sportive e ricettive, a loro volta, costituiscono gli elementi posti come margini costruiti sulla porzione di circonvallazione esterna che costeggia il fronte sud del lotto, contribuendo a ridefinire un’importante arteria stradale che, proprio in questo tratto, si configura come un viale dal carattere marcatamente periferico. Il disegno dello spazio aperto è inquadrato nel progetto come elemento importante di connessione tra il nuovo ampliamento e il complesso esistente e come occasione per mettere a sistema gli spazi esterni dell’intero comparto attraverso il ripensamento e il potenziamento di quelli già presenti. Il nuovo complesso universitario si configura quindi come un tassello decisivo per la trasformazione di questo pezzo di città riqualificandolo anche attraverso la strutturazione di uno spazio aperto realmente fruibile alla requentazione collettiva e capace di porsi come luogo di relazione per gli abitanti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/6265