The involved choice of an area, the attention and the gaze to the existing pattern, the building of a motive for an architecture acting within a broad generating principle were the drivers of the work. The deepening of an architectural aspect allows us to clearly define a recognizable and renown rule, to create a system in line with the well established structure of Ticino area. Starting from Roman centuriazioni , through the fortifications of the Visconti-Sforza age, from Marian shrines and the eighteenth-century villas that settled along the edge of the river, to the expansion matrix of clerical monasteries, arises an attraction for a discontinuous sequence of discrete elements that suggest a way to occupy the specific territory. Centuratio and limitatio are the key elements defining the main guidelines for dimensioning the rural territory. In this scenario his well highlighted the river, in its fundamental role of direttore of the valley countryside and of the settlements added to it. It results that water is the main entity in the relations between the Ticino’s valley and the villas on its banks. The popular and spontaneous architectural typology of rural house has been an essential resource to try to think like peasants, to penetrate their thinking and seize the essential spirit of the past. The history and the needs of Villa Torriani have constantly suggested the right way to specify its nature, its beginning and its capacity to become essential to the project, to the regula definition. And here we have the variation of the courtyard type, which inherits a castle structure and that is structured as a system of spaces that reflect the principles of composition of the settlements of the certose. The global picture, carefull work based on logic decisions, on choices following the truth of relations and coming from a texture of real world relations, is revealed as an obvious outcome, a writing that is regola, a compositional principle which is modification of a known base .

La scelta interessata di un’area, l’attenzione e lo sguardo a ciò che già esiste, la costruzione di un movente per un’architettura che si inserisce in un principio generatore ad ampia scala sono stati gli elementi guida del lavoro. L’approfondimento di un tema architettonico ci permette di giungere alla chiara definizione di una regola riconoscibile e conosciuta, di un impianto che s’inserisce nella logica ben radicata nella valle del Ticino. Dalle centuriazioni romane, ai castra fortificati del periodo visconteo-sforzesco, dai santuari mariani e le ville settecentesche insediatesi lungo tutto l’orlo del fiume, alle matrici di espansione clericali delle certose, nasce un’attrazione per una sequenza discontinua di elementi discreti che suggeriscono una maniera di occupare quell’esatto territorio. Centuratio e limitatio sono i fondamenti chiave che specificano le linee guida principali per il dimensionamento del territorio rurale. In questo scenario si pone ben in risalto il fiume, nel suo ruolo fondamentale di direttore della campagna valliva e degli insediamenti che ad essa si aggiungono. Ne risulta come l’acqua sia entità fondamentale nei rapporti tra la valle del Ticino e le ville attestate sulla scarpata. La popolare e spontanea tipologia architettonica della casa rurale è stata una risorsa essenziale per provare a pensare come i contadini, per penetrare il loro pensiero e impadronirci dell’essenziale spirito del passato. La storia e le esigenze di Villa Torriani hanno continuamente suggerito il modo giusto di specificare la sua natura, il suo principio e la sua capacità di rendersi necessaria al progetto, alla definizione della regula. Ed ecco la variazione del tipo a corte, che eredita una struttura di matrice castellana e che si struttura come un sistema di spazi che riprendono i principi compositivi propri degli insediamenti delle certose. Il disegno complessivo, lavoro attento scandito da decisioni logiche, da scelte che assecondano la verità dei rapporti, dalla tessitura di relazioni secondo una storia verosimile, risulta dunque un fatto ovvio, una scrittura che è regola, un principio compositivo che è modificazione di una base conosciuta.

Progetto di un centro di alta formazione della facoltà di Agraria nella Valle del Ticino

PEVERELLI, BEATRICE STEFANIA;AMOROSO, DOMENICO;FERTI, VALERIA
2011/2012

Abstract

The involved choice of an area, the attention and the gaze to the existing pattern, the building of a motive for an architecture acting within a broad generating principle were the drivers of the work. The deepening of an architectural aspect allows us to clearly define a recognizable and renown rule, to create a system in line with the well established structure of Ticino area. Starting from Roman centuriazioni , through the fortifications of the Visconti-Sforza age, from Marian shrines and the eighteenth-century villas that settled along the edge of the river, to the expansion matrix of clerical monasteries, arises an attraction for a discontinuous sequence of discrete elements that suggest a way to occupy the specific territory. Centuratio and limitatio are the key elements defining the main guidelines for dimensioning the rural territory. In this scenario his well highlighted the river, in its fundamental role of direttore of the valley countryside and of the settlements added to it. It results that water is the main entity in the relations between the Ticino’s valley and the villas on its banks. The popular and spontaneous architectural typology of rural house has been an essential resource to try to think like peasants, to penetrate their thinking and seize the essential spirit of the past. The history and the needs of Villa Torriani have constantly suggested the right way to specify its nature, its beginning and its capacity to become essential to the project, to the regula definition. And here we have the variation of the courtyard type, which inherits a castle structure and that is structured as a system of spaces that reflect the principles of composition of the settlements of the certose. The global picture, carefull work based on logic decisions, on choices following the truth of relations and coming from a texture of real world relations, is revealed as an obvious outcome, a writing that is regola, a compositional principle which is modification of a known base .
BELLONI, FRANCESCA
BRUNO, FRANCESCO
MIELE, ENZO
PELLAVIO, MARCO
PETRINI, VINCENZO
ARC II - Scuola di Architettura Civile
19-dic-2012
2011/2012
La scelta interessata di un’area, l’attenzione e lo sguardo a ciò che già esiste, la costruzione di un movente per un’architettura che si inserisce in un principio generatore ad ampia scala sono stati gli elementi guida del lavoro. L’approfondimento di un tema architettonico ci permette di giungere alla chiara definizione di una regola riconoscibile e conosciuta, di un impianto che s’inserisce nella logica ben radicata nella valle del Ticino. Dalle centuriazioni romane, ai castra fortificati del periodo visconteo-sforzesco, dai santuari mariani e le ville settecentesche insediatesi lungo tutto l’orlo del fiume, alle matrici di espansione clericali delle certose, nasce un’attrazione per una sequenza discontinua di elementi discreti che suggeriscono una maniera di occupare quell’esatto territorio. Centuratio e limitatio sono i fondamenti chiave che specificano le linee guida principali per il dimensionamento del territorio rurale. In questo scenario si pone ben in risalto il fiume, nel suo ruolo fondamentale di direttore della campagna valliva e degli insediamenti che ad essa si aggiungono. Ne risulta come l’acqua sia entità fondamentale nei rapporti tra la valle del Ticino e le ville attestate sulla scarpata. La popolare e spontanea tipologia architettonica della casa rurale è stata una risorsa essenziale per provare a pensare come i contadini, per penetrare il loro pensiero e impadronirci dell’essenziale spirito del passato. La storia e le esigenze di Villa Torriani hanno continuamente suggerito il modo giusto di specificare la sua natura, il suo principio e la sua capacità di rendersi necessaria al progetto, alla definizione della regula. Ed ecco la variazione del tipo a corte, che eredita una struttura di matrice castellana e che si struttura come un sistema di spazi che riprendono i principi compositivi propri degli insediamenti delle certose. Il disegno complessivo, lavoro attento scandito da decisioni logiche, da scelte che assecondano la verità dei rapporti, dalla tessitura di relazioni secondo una storia verosimile, risulta dunque un fatto ovvio, una scrittura che è regola, un principio compositivo che è modificazione di una base conosciuta.
Tesi di laurea Magistrale
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