Realizzazione di un parco della musica nello scalo ferroviario di Porta Genova. L’area di studio, lo scalo ferroviario di Porta Genova, è da sempre stata luogo d’interesse per la definizione delle dinamiche urbane della città di Milano. In anni recenti sono stati diversi i piani sviluppati per cercare di dare nuova vita al sito quando la stazione verrà dismessa. Il progetto si inserisce all’interno di questa lunga schiera ma pone una particolare attenzione verso tutti quegli elementi che oggi costituiscono lo scalo. Ipotizzando un futuro in cui è alto il rischio della perdita di interesse ver- so elementi tecnici di una bellezza intrinseca straordinaria, è proposta la realizzazione di un parco in cui venga ridato valore a quegli oggetti che per quotidianità ed abitudine passano inosservati ma caratterizzano e permettono l’attività di una stazione ferroviaria. Gli “abitanti” dello scalo non saranno demoliti, abbattuti, divelti perchè considerati ruderi ma, in quanto testimoni di una storia passata, verranno mantenuti e re-investiti del ruolo di protagonisti che, inconsapevolmente, hanno sempre avuto.
Parco della musica Porta Genova
D'ASARO, ALBERTO WOLFANGO AMEDEO;ZAGNI, STEFANO;CIMOLATO, MARCO
2011/2012
Abstract
Realizzazione di un parco della musica nello scalo ferroviario di Porta Genova. L’area di studio, lo scalo ferroviario di Porta Genova, è da sempre stata luogo d’interesse per la definizione delle dinamiche urbane della città di Milano. In anni recenti sono stati diversi i piani sviluppati per cercare di dare nuova vita al sito quando la stazione verrà dismessa. Il progetto si inserisce all’interno di questa lunga schiera ma pone una particolare attenzione verso tutti quegli elementi che oggi costituiscono lo scalo. Ipotizzando un futuro in cui è alto il rischio della perdita di interesse ver- so elementi tecnici di una bellezza intrinseca straordinaria, è proposta la realizzazione di un parco in cui venga ridato valore a quegli oggetti che per quotidianità ed abitudine passano inosservati ma caratterizzano e permettono l’attività di una stazione ferroviaria. Gli “abitanti” dello scalo non saranno demoliti, abbattuti, divelti perchè considerati ruderi ma, in quanto testimoni di una storia passata, verranno mantenuti e re-investiti del ruolo di protagonisti che, inconsapevolmente, hanno sempre avuto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/80460