The aim of the thesis is to facilitate the recovery and preservation of the rural heritage, in Emilia Romagna, further compromised after the earthquake of the 20th – 29th of May 2012. After this event the Emilia Region has enacted legislation to govern the reconstruction which also provides for the elimination of the restrictions of protection to which the farmhouses courts were subjected, encouraging, indirectly, the demolition of the majority of these. With the thesis project I aimed to achieve a strategy for upgrading the artifacts and all the territories where they are inserted, rethinking the relationship between agriculture and cities, between producers and consumers. The purpose is to make a functional conversion and refurbishment of the farmhouses courts, unusable and subject to future demolition, as a strategy for urban regeneration creating a scientific – educational park, generator of polarity. After taking a look at the specifics of the area the thesis project wants to be inserted within the river itinerary called “Ecological corridor of the Burana canal” – attempt to repair nature of the Ferrara countryside devoid of trees due to the demands of agricultural crops increasingly oriented towards mono functionalization. Beside the Panaro canal – the project area – there is a panoramic road defined by the General Plan (“Piano Regolatore Generale”) and planned a bike path by the Provincial Territorial Coordination Plan (“Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale). What I intend to do with the thesis is: design the bike path as a continuation of the already present one in the stretch Ferrara – Bondeno, such as “green corridor” linking the farmhouses courts taken into analysis. Wanting to develop the idea of scientific – educational park (for example: Sile natural Park) and referring to the widespread experience in Emilia Romagna I want to give new functions to the courts making them “educational farm”, community garden with short - chain market or even stopping point where people can enjoy local cuisine in order to promote the campaign and encourage sustainable tourism by developing the local economy.

L’intento della tesi è quello di agevolare il recupero e la salvaguardia del patrimonio rurale, in Emilia Romagna, ulteriormente compromesso in seguito al terremoto del 20 – 29 Maggio 2012. In seguito al terremoto la Regione Emilia ha emanato una normativa per governare la ricostruzione nella quale si prevede anche l’eliminazione dei vincoli di tutela cui erano sottoposte le corti coloniche incentivando, indirettamente, la demolizione della maggior parte di queste. [L.R. 21 dicembre 2012, n. 16] Con il progetto di tesi si mira alla messa in pratica di una strategia per la riqualifica non solo dei manufatti ma anche dell’insieme dei territori cui questi sono inseriti, ripensando il rapporto tra agricoltura e città, tra produttori e consumatori. Obiettivo è quello di effettuare una conversione funzionale e rifunzionalizzazione delle corti coloniche , inagibili e soggette a futura demolizione, come strategia di rigenerazione urbana creando un parco scientifico - didattico, generatore di polarità. Dopo aver dato uno sguardo alla specificità del territorio il progetto di tesi vuole contribuire allo sviluppo della mobilità ciclabile - campo entro il quale la provincia di Ferrara ha saputo investire, e ancora investe, risorse – e adempiere una riparazione naturalistica delle campagne ferraresi prive di essenze arboree a causa delle esigenze delle coltivazioni agricole sempre più orientate verso la monofunzionalizzazione. Lungo il fiume Panaro, tra Bondeno e Santa Bianca, – area di progetto – è presente una strada definita panoramica dal PRG e prevista una pista ciclabile dal PTCP. Quello che si intende fare con la tesi è: progettare la pista ciclabile a continuazione di quella già presente nel tratto Pilastri – Bondeno, che dal Fiume Po scende attraversando il paese, come “corridoio verde” di collegamento tra le corti coloniche prese in analisi. Volendo sviluppare l’idea di parco scientifico – didattico ( es: Parco del Sile ) e rifacendosi alle esperienze diffuse nella Regione Emilia Romagna si vuole rifunzionalizzare le corti coloniche facendole diventare fattoria didattica, orto comunitario con mercato a catena corta o anche punto di sosta dove poter godere della tradizione culinaria locale così da valorizzare la campagna e incentivare il turismo sostenibile sviluppando l’economia locale. La tesi si inserisce all’interno di una strategia economica e sociale per la ricostruzione del patrimonio e del territorio emiliano colpito dal sisma che prende il nome di ‘Adotta un cantiere’ , progetto ideato dall’Arch. Andrea Bellodi, titolare dello studio Oq_project presso il quale ho svolto il tirocinio durante l’anno 2013. Con il titolo “ Adotta un cantiere” intendiamo presentare alla Pubblica Amministrazione dell’Alto Ferrarese, un piano pilota per la semplificazione delle pratiche di ricostruzione, successive al terremoto del maggio 2012, inerente una diversa modalità di supporto pubblico ai privati nella fase post terremoto. Attualmente infatti la Regione aiuta i cittadini terremotati tramite l’erogazione di un rimborso che assicura la copertura del 100% dei costi di ripristino degli immobili danneggiati dal sisma grazie al recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che proroga così lo stato di emergenza e modifica le percentuali entro i quali possono essere concessi i contributi per la ricostruzione previsti dall’ e.m.s. Decreto Legge N°74 del 6 giugno 2012 recante ”Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e 29 maggio 2012”. Il patrimonio rurale del territorio Emiliano costituisce una grande quantità degli edifici colpiti dal sisma. Molti dei privati ancora non hanno fatto domanda all’amministrazione comunale per ricevere il rimborso per i lavori di ricostruzione o ristrutturazione di questi beni sia per la complessità burocratica che per i lunghi tempi di attesa dei fondi. Con questa iniziativa ci si propone di agevolare il recupero e la salvaguardia di questo patrimonio, già incerto e colpito pesantemente dal terremoto, con una prospettiva di conservazione, riutilizzo o riconversione, consolidando il legame d’identità tra cittadini e i nuovi spazi ricostruiti. La rivitalizzazione dei luoghi e la ripresa di paesaggi interrotti per rilanciare le attività connesse sul territorio grazie al lavoro di progettisti ed imprese locali, permetterebbe inoltre di rilanciare il settore tecnico edilizio stesso e di “consegnare” al cittadino la propria proprietà rinnovata seguendo una metodologia non a carico del privato. La tesi, che si inserisce all’interno di questo piano pilota, si propone di trovare un modello strategico in grado di “rifunzionalizzare” il territorio partendo da una mappatura delle corti coloniche inagibili e l’analisi territoriale del comune di Bondeno. Piani urbanistici degli anni ’80 prevedono la possibilità di utilizzare le case rurali anche per residenze non legate all’agricoltura in seguito all’incalzante fenomeno dell’abbandono di questi manufatti che sono testimonianza preziosa di un modo di viverli senza aggettivi, reinterpretabile senza sforzo. La persistenza del fenomeno, unita alla maggiore richiesta di nuovi insediamenti residenziali nelle aree interessate, ha indotto i piani più recenti ad un’apertura verso la libera utilizzazione residenziale di case, stalle e fienili ponendo vincoli sulla qualità dell’intervento. La cultura architettonica ha ampiamente dimostrato come la salvaguardia dell’ambiente non passa attraverso la conservazione del rapporto tra destinazione iniziale ed edificio, quanto attraverso quella tra edificio e ambiente, individuando destinazioni d’uso compatibili sia con il primo che con il secondo. Ecco perché la tesi si pone un obiettivo strategico ampio con la finalità di perseguire la rigenerazione urbana in termini di riqualifica del paesaggio e del patrimonio edilizio attraverso la sottrazione dello stesso ad atti di deperimento e la promozione di un turismo low cost, didattico-scientifico tra spazi di rilevanza sociale, artistica, ambientale e culturale. L’ottica da perseguire è quella di vedere nell’evento catastrofico del terremoto una “occasione” per ripartire riattivando edifici di valore storico e valorizzando spazi ad uso collettivo. Il ripensamento di un grande parco urbano come Il Parco lungo il fiume Sile, sul quale le corti coloniche inagibili sono siti di particolare interesse, potrebbe essere un modo per raggiungere gli obiettivi sopra prefissati. Ricostruire così un’ossatura paesaggistica alla grande scala valorizzando le caratteristiche identitarie del territorio intervenendo sul paesaggio potenziando il ruolo di attività quali: agricoltura e servizi. Per quanto riguarda la prima l’idea è quella di sostenere un servizio di ristorazione collettiva nel comune di Bondeno per le mense delle scuole, non soltanto pubbliche, ma anche private, un centro diurno per diversamente abili, una casa di riposo ed una struttura residenziale per genitori con tossicodipendenza per un totale di 700 utenze. In questo modo si vuole incentivare la diversificazione delle colture e la produzione biologica (la stima dei consumi è stata svolta in riferimento ai prodotti tradizionali, ma per le rese sono stati considerati i valori della produzione biologica). Lavorando per restituire complessità ecologica non manca la previsione di interventi di rimboschimento riferiti ad un modello oggi esistente nel territorio bondenese per l’incremento di siepi e filari, ma anche infoltimento di boschi preesistenti;l’ imboschimento, il riallagamento stabile (per la coltivazione del riso ma anche per lo sviluppo di aziende faunistiche veterinarie) e la creazione di zone biotopo (es: recuperando i maceri – elementi caratteristici del paesaggio emiliano). Interventi che concorrono all’aumento della biodiversità animale e vegetale ed alla protezione dall’erosione delle acque. Per quanto concerne il potenziamento dei servizi si va a valorizzare la struttura fluviale intervenendo su percorsi ciclopedonali, potenziandone la rete attraverso la previsione di due anelli ciclabili che collegano persistenze di valore storico culturale ed il ‘recupero’ di alcuni beni architettonici di valore storico testimoniale già abbandonati prima del sisma del 2012 che accoglieranno strutture di ristorazione, di accoglienza, centri di informazione e formazione, ma anche strutture legate all’attività agricola, di vendita diretta dei prodotti..

[Ri]genera. Progetto di valorizzazione del paesaggio rurale e rifunzionalizzazione della Possessione Punta, corte colonica resa inagibile in seguito al sisma del 2012, nel comune di Bondeno (FE)

FALCHETTI, CAMILLA
2012/2013

Abstract

The aim of the thesis is to facilitate the recovery and preservation of the rural heritage, in Emilia Romagna, further compromised after the earthquake of the 20th – 29th of May 2012. After this event the Emilia Region has enacted legislation to govern the reconstruction which also provides for the elimination of the restrictions of protection to which the farmhouses courts were subjected, encouraging, indirectly, the demolition of the majority of these. With the thesis project I aimed to achieve a strategy for upgrading the artifacts and all the territories where they are inserted, rethinking the relationship between agriculture and cities, between producers and consumers. The purpose is to make a functional conversion and refurbishment of the farmhouses courts, unusable and subject to future demolition, as a strategy for urban regeneration creating a scientific – educational park, generator of polarity. After taking a look at the specifics of the area the thesis project wants to be inserted within the river itinerary called “Ecological corridor of the Burana canal” – attempt to repair nature of the Ferrara countryside devoid of trees due to the demands of agricultural crops increasingly oriented towards mono functionalization. Beside the Panaro canal – the project area – there is a panoramic road defined by the General Plan (“Piano Regolatore Generale”) and planned a bike path by the Provincial Territorial Coordination Plan (“Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale). What I intend to do with the thesis is: design the bike path as a continuation of the already present one in the stretch Ferrara – Bondeno, such as “green corridor” linking the farmhouses courts taken into analysis. Wanting to develop the idea of scientific – educational park (for example: Sile natural Park) and referring to the widespread experience in Emilia Romagna I want to give new functions to the courts making them “educational farm”, community garden with short - chain market or even stopping point where people can enjoy local cuisine in order to promote the campaign and encourage sustainable tourism by developing the local economy.
INCERTI, GUIDO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
16-dic-2013
2012/2013
L’intento della tesi è quello di agevolare il recupero e la salvaguardia del patrimonio rurale, in Emilia Romagna, ulteriormente compromesso in seguito al terremoto del 20 – 29 Maggio 2012. In seguito al terremoto la Regione Emilia ha emanato una normativa per governare la ricostruzione nella quale si prevede anche l’eliminazione dei vincoli di tutela cui erano sottoposte le corti coloniche incentivando, indirettamente, la demolizione della maggior parte di queste. [L.R. 21 dicembre 2012, n. 16] Con il progetto di tesi si mira alla messa in pratica di una strategia per la riqualifica non solo dei manufatti ma anche dell’insieme dei territori cui questi sono inseriti, ripensando il rapporto tra agricoltura e città, tra produttori e consumatori. Obiettivo è quello di effettuare una conversione funzionale e rifunzionalizzazione delle corti coloniche , inagibili e soggette a futura demolizione, come strategia di rigenerazione urbana creando un parco scientifico - didattico, generatore di polarità. Dopo aver dato uno sguardo alla specificità del territorio il progetto di tesi vuole contribuire allo sviluppo della mobilità ciclabile - campo entro il quale la provincia di Ferrara ha saputo investire, e ancora investe, risorse – e adempiere una riparazione naturalistica delle campagne ferraresi prive di essenze arboree a causa delle esigenze delle coltivazioni agricole sempre più orientate verso la monofunzionalizzazione. Lungo il fiume Panaro, tra Bondeno e Santa Bianca, – area di progetto – è presente una strada definita panoramica dal PRG e prevista una pista ciclabile dal PTCP. Quello che si intende fare con la tesi è: progettare la pista ciclabile a continuazione di quella già presente nel tratto Pilastri – Bondeno, che dal Fiume Po scende attraversando il paese, come “corridoio verde” di collegamento tra le corti coloniche prese in analisi. Volendo sviluppare l’idea di parco scientifico – didattico ( es: Parco del Sile ) e rifacendosi alle esperienze diffuse nella Regione Emilia Romagna si vuole rifunzionalizzare le corti coloniche facendole diventare fattoria didattica, orto comunitario con mercato a catena corta o anche punto di sosta dove poter godere della tradizione culinaria locale così da valorizzare la campagna e incentivare il turismo sostenibile sviluppando l’economia locale. La tesi si inserisce all’interno di una strategia economica e sociale per la ricostruzione del patrimonio e del territorio emiliano colpito dal sisma che prende il nome di ‘Adotta un cantiere’ , progetto ideato dall’Arch. Andrea Bellodi, titolare dello studio Oq_project presso il quale ho svolto il tirocinio durante l’anno 2013. Con il titolo “ Adotta un cantiere” intendiamo presentare alla Pubblica Amministrazione dell’Alto Ferrarese, un piano pilota per la semplificazione delle pratiche di ricostruzione, successive al terremoto del maggio 2012, inerente una diversa modalità di supporto pubblico ai privati nella fase post terremoto. Attualmente infatti la Regione aiuta i cittadini terremotati tramite l’erogazione di un rimborso che assicura la copertura del 100% dei costi di ripristino degli immobili danneggiati dal sisma grazie al recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che proroga così lo stato di emergenza e modifica le percentuali entro i quali possono essere concessi i contributi per la ricostruzione previsti dall’ e.m.s. Decreto Legge N°74 del 6 giugno 2012 recante ”Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e 29 maggio 2012”. Il patrimonio rurale del territorio Emiliano costituisce una grande quantità degli edifici colpiti dal sisma. Molti dei privati ancora non hanno fatto domanda all’amministrazione comunale per ricevere il rimborso per i lavori di ricostruzione o ristrutturazione di questi beni sia per la complessità burocratica che per i lunghi tempi di attesa dei fondi. Con questa iniziativa ci si propone di agevolare il recupero e la salvaguardia di questo patrimonio, già incerto e colpito pesantemente dal terremoto, con una prospettiva di conservazione, riutilizzo o riconversione, consolidando il legame d’identità tra cittadini e i nuovi spazi ricostruiti. La rivitalizzazione dei luoghi e la ripresa di paesaggi interrotti per rilanciare le attività connesse sul territorio grazie al lavoro di progettisti ed imprese locali, permetterebbe inoltre di rilanciare il settore tecnico edilizio stesso e di “consegnare” al cittadino la propria proprietà rinnovata seguendo una metodologia non a carico del privato. La tesi, che si inserisce all’interno di questo piano pilota, si propone di trovare un modello strategico in grado di “rifunzionalizzare” il territorio partendo da una mappatura delle corti coloniche inagibili e l’analisi territoriale del comune di Bondeno. Piani urbanistici degli anni ’80 prevedono la possibilità di utilizzare le case rurali anche per residenze non legate all’agricoltura in seguito all’incalzante fenomeno dell’abbandono di questi manufatti che sono testimonianza preziosa di un modo di viverli senza aggettivi, reinterpretabile senza sforzo. La persistenza del fenomeno, unita alla maggiore richiesta di nuovi insediamenti residenziali nelle aree interessate, ha indotto i piani più recenti ad un’apertura verso la libera utilizzazione residenziale di case, stalle e fienili ponendo vincoli sulla qualità dell’intervento. La cultura architettonica ha ampiamente dimostrato come la salvaguardia dell’ambiente non passa attraverso la conservazione del rapporto tra destinazione iniziale ed edificio, quanto attraverso quella tra edificio e ambiente, individuando destinazioni d’uso compatibili sia con il primo che con il secondo. Ecco perché la tesi si pone un obiettivo strategico ampio con la finalità di perseguire la rigenerazione urbana in termini di riqualifica del paesaggio e del patrimonio edilizio attraverso la sottrazione dello stesso ad atti di deperimento e la promozione di un turismo low cost, didattico-scientifico tra spazi di rilevanza sociale, artistica, ambientale e culturale. L’ottica da perseguire è quella di vedere nell’evento catastrofico del terremoto una “occasione” per ripartire riattivando edifici di valore storico e valorizzando spazi ad uso collettivo. Il ripensamento di un grande parco urbano come Il Parco lungo il fiume Sile, sul quale le corti coloniche inagibili sono siti di particolare interesse, potrebbe essere un modo per raggiungere gli obiettivi sopra prefissati. Ricostruire così un’ossatura paesaggistica alla grande scala valorizzando le caratteristiche identitarie del territorio intervenendo sul paesaggio potenziando il ruolo di attività quali: agricoltura e servizi. Per quanto riguarda la prima l’idea è quella di sostenere un servizio di ristorazione collettiva nel comune di Bondeno per le mense delle scuole, non soltanto pubbliche, ma anche private, un centro diurno per diversamente abili, una casa di riposo ed una struttura residenziale per genitori con tossicodipendenza per un totale di 700 utenze. In questo modo si vuole incentivare la diversificazione delle colture e la produzione biologica (la stima dei consumi è stata svolta in riferimento ai prodotti tradizionali, ma per le rese sono stati considerati i valori della produzione biologica). Lavorando per restituire complessità ecologica non manca la previsione di interventi di rimboschimento riferiti ad un modello oggi esistente nel territorio bondenese per l’incremento di siepi e filari, ma anche infoltimento di boschi preesistenti;l’ imboschimento, il riallagamento stabile (per la coltivazione del riso ma anche per lo sviluppo di aziende faunistiche veterinarie) e la creazione di zone biotopo (es: recuperando i maceri – elementi caratteristici del paesaggio emiliano). Interventi che concorrono all’aumento della biodiversità animale e vegetale ed alla protezione dall’erosione delle acque. Per quanto concerne il potenziamento dei servizi si va a valorizzare la struttura fluviale intervenendo su percorsi ciclopedonali, potenziandone la rete attraverso la previsione di due anelli ciclabili che collegano persistenze di valore storico culturale ed il ‘recupero’ di alcuni beni architettonici di valore storico testimoniale già abbandonati prima del sisma del 2012 che accoglieranno strutture di ristorazione, di accoglienza, centri di informazione e formazione, ma anche strutture legate all’attività agricola, di vendita diretta dei prodotti..
Tesi di laurea Magistrale
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