ABSTRACT La costa campana, per la salubrità del clima e per la bellezza del paesaggio, si è dimostrata, sin dall’epoca romana, un luogo ideale per ospitare villae d’otium, collocate in siti strategici e di particolare pregio estetico. La villa del cavaliere romano Publius Vedius Pollio, realizzata nel I secolo a.C. sul promontorio di Posillipo, ne costituisce un maestoso esempio; la vasta estensione della villa – dalla Baia Trentaremi alle Isole della Gaiola -, la panoramicità, la vicinanza ai centri finanziari e termali di Napoli, Pozzuoli e Baia e al contempo la difficoltà di raggiungere il sito via terra persuasero il princeps Augusto a trasformarla in residenza imperiale. La caduta dell’Impero Romano, il parziale crollo della grotta d'accesso e il terrore per la maledizione della Gaiola hanno progressivamente portato all’oblio la ricchissima domus, che è stata riportata alla luce solo nell'Ottocento.Nel corso dei secoli il fenomeno del bradisismo e la creazione di una cava di tufo, portarono all'alterazione dell'orografia del promontorio e alla suddivisione del sito in due entità distinte: Il Parco Archeologico del Pausilypon e il Parco Archeologico sommerso della Gaiola. Il progetto di tesi pone come obiettivo principale la musealizzazione e la rivalorizzazione del sito archeologico nell’ottica della conservazione integrata: i nuovi servizi risultano elementi promotori dell’economia e della manutenzione del sito senza rinunciare al dialogo con la preesistenza. Gli interventi sono finalizzati a creare un unico grande percorso che possa contemporaneamente collegare le polarità principali della villa e riconnettere fisicamente i due parchi. In accordo con questi obiettivi, il progetto abbraccia diverse tematiche tra cui la progettazione di architetture per l’archeologia, del nuovo e il riuso di strutture esistenti. Inoltre, la volontà di ridefinire l’identità delle partes di cui era composta la villa imperiale, e il confronto costante con la panoramicità del luogo si esplicano in una vera e propria ricerca di linguaggio architettonico legato alla rilettura degli archetipi mediterranei e arcaici, senza rinunciare al linguaggio della contemporaneità.

Pausilypon. Progetto di valorizzazione della Villa Imperiale di Vedius Pollio

CAGLIANI, CLAUDIA;GIROLAMI, CHIARA
2013/2014

Abstract

ABSTRACT La costa campana, per la salubrità del clima e per la bellezza del paesaggio, si è dimostrata, sin dall’epoca romana, un luogo ideale per ospitare villae d’otium, collocate in siti strategici e di particolare pregio estetico. La villa del cavaliere romano Publius Vedius Pollio, realizzata nel I secolo a.C. sul promontorio di Posillipo, ne costituisce un maestoso esempio; la vasta estensione della villa – dalla Baia Trentaremi alle Isole della Gaiola -, la panoramicità, la vicinanza ai centri finanziari e termali di Napoli, Pozzuoli e Baia e al contempo la difficoltà di raggiungere il sito via terra persuasero il princeps Augusto a trasformarla in residenza imperiale. La caduta dell’Impero Romano, il parziale crollo della grotta d'accesso e il terrore per la maledizione della Gaiola hanno progressivamente portato all’oblio la ricchissima domus, che è stata riportata alla luce solo nell'Ottocento.Nel corso dei secoli il fenomeno del bradisismo e la creazione di una cava di tufo, portarono all'alterazione dell'orografia del promontorio e alla suddivisione del sito in due entità distinte: Il Parco Archeologico del Pausilypon e il Parco Archeologico sommerso della Gaiola. Il progetto di tesi pone come obiettivo principale la musealizzazione e la rivalorizzazione del sito archeologico nell’ottica della conservazione integrata: i nuovi servizi risultano elementi promotori dell’economia e della manutenzione del sito senza rinunciare al dialogo con la preesistenza. Gli interventi sono finalizzati a creare un unico grande percorso che possa contemporaneamente collegare le polarità principali della villa e riconnettere fisicamente i due parchi. In accordo con questi obiettivi, il progetto abbraccia diverse tematiche tra cui la progettazione di architetture per l’archeologia, del nuovo e il riuso di strutture esistenti. Inoltre, la volontà di ridefinire l’identità delle partes di cui era composta la villa imperiale, e il confronto costante con la panoramicità del luogo si esplicano in una vera e propria ricerca di linguaggio architettonico legato alla rilettura degli archetipi mediterranei e arcaici, senza rinunciare al linguaggio della contemporaneità.
GHIRARDINI, SARA
CONFORTI, PAOLO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
27-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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