La tesi qui presentata si contestualizza nell'ambito del progetto Interreg dell'UE che mira alla valorizzazione e alla diffusione del ruolo della Chiesa di S. Maria di Scaria (Vall'Intelvi) nello scambio europeo internazionale di competenze dei secoli scorsi. Lo studio si concentra principalmente sull’intervento dei Carloni di Scaria (XVIII secolo), una famiglia locale di artigiani, famosi in molte città e regioni europee per il loro contributo alla costruzione di monumenti e ricchi apparati decorativi. Essi trasformarono la piccola chiesa del loro paese natale inviando doni e denaro, ma anche offrendo la loro manodopera artistica durante la permanenza in patria, al fine di arricchirla ed elevarla a simbolo del loro successo. Le scansioni laser e i rilievi fotogrammetrici effettuati sono stati integrati con l'analisi stratigrafica in loco e con i documenti storici scarsamente disponibili, nel tentativo di ricostruire le principali trasformazioni e fasi cronologiche della chiesa, dalle origini romaniche agli interventi barocchi, fino a quelli più recenti. Per trasferire le informazioni sulle trasformazioni del monumento e della sua decorazione in modo semplice, è prevista la riapertura del piccolo museo locale, co-finanziato dal programma comunitario Interreg. È stato sperimentato un approccio BIM, che, trovandosi nell’ambito dei beni culturali, è stato da noi inteso come BHIM (Built Heritage Information Modelling). Tramite il software Revit® è stata affrontata la modellazione tridimensionale della chiesa, finalizzata ad essere esposta nella sezione multimediale del museo. Sono state indagate le potenzialità di una libreria di oggetti appositamente creata per illustrare gli elementi strutturali, le tecnologie costruttive e gli strati decorativi della chiesa, insieme con le criticità affrontate, specialmente nell’affrontare geometrie complesse. Lo sviluppo dell’approccio BHIM è stato inteso nell’ottica di sostenere la generazione di un vocabolario e di un abaco di elementi georeferenziati in tutta Europa, per supportare lo studio e la valorizzazione degli elementi da costruzione tipici e delle competenze locali.
La chiesa di Santa Maria di Scaria. Gestire la complessità : dal rilievo al BHIM
RAIMONDI, ANNA
2012/2013
Abstract
La tesi qui presentata si contestualizza nell'ambito del progetto Interreg dell'UE che mira alla valorizzazione e alla diffusione del ruolo della Chiesa di S. Maria di Scaria (Vall'Intelvi) nello scambio europeo internazionale di competenze dei secoli scorsi. Lo studio si concentra principalmente sull’intervento dei Carloni di Scaria (XVIII secolo), una famiglia locale di artigiani, famosi in molte città e regioni europee per il loro contributo alla costruzione di monumenti e ricchi apparati decorativi. Essi trasformarono la piccola chiesa del loro paese natale inviando doni e denaro, ma anche offrendo la loro manodopera artistica durante la permanenza in patria, al fine di arricchirla ed elevarla a simbolo del loro successo. Le scansioni laser e i rilievi fotogrammetrici effettuati sono stati integrati con l'analisi stratigrafica in loco e con i documenti storici scarsamente disponibili, nel tentativo di ricostruire le principali trasformazioni e fasi cronologiche della chiesa, dalle origini romaniche agli interventi barocchi, fino a quelli più recenti. Per trasferire le informazioni sulle trasformazioni del monumento e della sua decorazione in modo semplice, è prevista la riapertura del piccolo museo locale, co-finanziato dal programma comunitario Interreg. È stato sperimentato un approccio BIM, che, trovandosi nell’ambito dei beni culturali, è stato da noi inteso come BHIM (Built Heritage Information Modelling). Tramite il software Revit® è stata affrontata la modellazione tridimensionale della chiesa, finalizzata ad essere esposta nella sezione multimediale del museo. Sono state indagate le potenzialità di una libreria di oggetti appositamente creata per illustrare gli elementi strutturali, le tecnologie costruttive e gli strati decorativi della chiesa, insieme con le criticità affrontate, specialmente nell’affrontare geometrie complesse. Lo sviluppo dell’approccio BHIM è stato inteso nell’ottica di sostenere la generazione di un vocabolario e di un abaco di elementi georeferenziati in tutta Europa, per supportare lo studio e la valorizzazione degli elementi da costruzione tipici e delle competenze locali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/84383